Analisi personale sul sequestro dell'Eurospin

Il sequestro preventivo dell’Eurospin m’ha lasciato alquanto colpito, non tanto per il fatto di essere l’ennesimo episodio giudiziario che si lega al caso “Area 167”, bensì per forma che ha assunto questo sequestro. Abbiamo visto un elicottero e numerose pattuglie di carabinieri. Mezzi anormali per una realtà come la nostra, e eccessivi anche semplicemente per chiudere un supermercato. Resto impressionato dalla sproporzione che ha caratterizzato questa vicenda. Il sequestro preventivo (ex art. 321 c.p.p.) disciplina una fattispecie in cui “vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati”. Personalmente non rilevo che la libera disponibilità del bene “supermercato” possa aggravare o protrarre il reato o agevolare la commissione di altri reati. E questo perché credo che il reato, se c’è, è a monte. L’Eurospin è stato da sempre posto sotto controllo perché sorge su un’area residenziale, perché il rapporto cubatura/parcheggi è ritenuto illegittimo, perché la documentazione tra impresa costruttrice e ufficio comunale è ritenuta, dal giudice competente, sospetta. Il reato, se c’è, non sta nell’attività commerciale in quanto tale (che di per sé crea posti di lavoro per maglianesi e dinamismo concorrenziale), ma nella decisione di far esercitare in quell’area un’attività commerciale. Per questo non comprendo la decisione presa con questo blitz di far sospendere l’attività. Il reato infatti, se c’è, persiste anche adesso, che è chiuso il supermercato. E questo perché il reato, se c’è, non riguarda l’attività commerciale, ma sta a monte, ossia nelle autorizzazioni che hanno permesso lo svolgimento di questa attività. E' vero che solo al termine del processo, quando la giustizia avrà compiuto il suo corso, sarà chiaro a tutti se la decisione presa sarà stata corretta. Restano comunque certi questi dati fattuali:

- L’impresa sta subendo un danno economico considerevole, e presenterà, ovviamente, ricorso e richiesta di risarcimento danni.

-I giovani dipendenti dell’impesa non stanno lavorando; molti di loro sono maglianesi.

-Le tante famiglie che vengono da fuori a fare spesa all’Eurospin (già, la gente di fuori si attira a Magliano anche in questo modo) resteranno assai deluse e sarà facile comprendere cosa pensano del nostro paese.

Quando si prende una decisione di questo tipo bisognerebbe prendere in considerazione tutte le conseguenze, anche le ultime sopra elencate. Altrimenti si corre il rischio di creare più danni di quelli che si vogliono prevenire. E a questo punto termino chiedendomi: era veramente necessario porre sotto sequestro l'immobile?

Niccolò