giovedì 30 settembre 2010

Addio Ospedale?

dal sito de "La Repubblica"

La governatrice e commissario governativo per la Sanità illustra il Piano di riordino della rete ospedaliera regionale: 2500 posti letto trasformati in posti di 'degenza infermieristica permanente' e 24 micro strutture pubbliche diventeranno 'ospedali di territorio

Duemilacinquecento posti letto per acuti saranno riconvertiti in degenza infermieristica e 24 ospedali pubblici cambieranno natura per prestare assistenza e soccorso, sotto la definizione di 'ospedali di territorio'. E' quanto prevede il decreto di riordino della rete ospedaliera firmato oggi dal presidente Renata Polverini, commissario governativo per la sanità del Lazio. Il dato è stato presentato dal presidente nel corso di una conferenza stampa in Regione convocata per illustrare il Piano, consegnato stamani al tavolo tecnico del Governo che vigila sull'efficacia delle misure per il rientro dal deficit della sanità regionale. Polverini ha ha ricordato che da poche ore è legge la norma contenuta nel decreto trasporti che può bloccare l'innalzamento automatico della addizionali Irap e Irpef in caso di via libera. "Con la ricollocazione dei posti per acuti ci saranno ulteriori risparmi - ha poi aggiunto - il Lazio scenderà da subito quest'anno sotto il miliardo di deficit annuale per poi continuare l'azione di risanamento. Con i decreti che abbiamo messo già in campo abbiamo risparmiato 300 milioni, e altri 900 saranno risparmiati entro il 2012 con la centrale unica di acquisti".

I posti letto riconvertiti - Si tratta di 2500 posti letto per acuti che riguardano tutte le strutture del territorio, pubbliche e private. "Entro il 31 dicembre - ha detto Polverini - inizieranno le prime riconversioni. E' un processo che richiederà gradualità". "Non sono posti che vengono eliminati - ha sottolineato - non vengono tagliati, ma sono 2500 posti letto in esubero che cambieranno funzione". Il subcommissario alla sanità del Lazio, Mario Morlacco, ha spiegato che nei posti di degenza infermieristica il paziente può essere visitato quotidianamente dal suo medico di base, con assistenza infermieristica permanente e un medico a disposizione h24 per prendere in carico le emergenze.

Gli ospedali di territorio - Inoltre, anche 24 micro ospedali pubblici cambieranno funzione, svolgendo attività, "più vicine alle esigenze e alle richieste del territorio". Diventeranno ospedali di territorio che risponderanno alle esigenze quotidiane del cittadino, con punti di primo soccorso, continuità assistenziale, guardia medica. Le strutture sono quelle di "Monterotondo, Palombara Sabina, Subiaco, Zagarolo, Anagni, Ceccano, Pontecorvo, Ceprano, Ferentino, Arpino, Isola Liri, Atina, Rocca Priora, Ariccia, Anzio, Sezze, Gaeta, Minturno, Bracciano, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Magliano Sabino (ancora non hanno imparato a scriverlo?), Amatrice". Morlacco ha spiegato che tali ospedali presentavano delle caratteristiche per cui possono essere definiti come "chiusi già dai cittadini, come occupazione dei posti letto inferiore all'80%, tassi di ricoveri inappropriati superiori al 25%, tassi di rifiuto superiori al 30% e indici di fuga superiori al 50%. "Per cui - ha concluso - possiamo dire che li stiamo riaprendo".

Tre nuovi ospedali - "Ho intenzione di impegnarmi per realizzare tre ospedali su cui la precedente amministrazione aveva preso accordi con i cittadini: l'ospedale dei Castelli, l'ospedale del Golfo e l'ospedale di Anagni".

Entro dicembre ospedale Frosinone - "Mi sono impegnata personalmente per arrivare entro il mese di dicembre all'apertura del nuovo ospedale di Frosinone". "Se si farà - ha aggiunto - è solo per l'impegno di questa giunta".

Il rilancio di Cardiochirurgia - "Ho deciso di investire sulla cardiochirurgia dell'ospedale San Filippo Neri, lì c'è un reparto che è un'assoluta eccellenza di questo paese ma che da anni è abbandonato e senza primario. Noi lo rilanceremo, portando uno dei migliori primari d'Italia".

No ai licenziamenti - "Non ci saranno licenziamenti negli ospedali laziali, tanto nei pubblici quanto nei privati", assicura Polverini. I posti letto di gran parte delle strutture sanitarie laziali verranno riconvertiti, ha spiegato - pertanto l'eventuale mobilità che ne deriverà "verrà trattata con i sindacati, come previsto in uno dei provvedimenti che sono stati consegnati questa mattina. Tutto ciò che riguarda i lavoratori - ha ribadito - sarà concordato con i sindacati. Non ho dimenticato il mio passato da sindacalista - aggiunge - come in molti accusano impropriamente".

Montino: "Peggio del previsto" - "Non solo, nei giorni scorsi abbiamo detto la verità e tutta la verità - ha affermato il capogruppo Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino - ma siamo anche stati ottimisti. La realtà infatti e molto peggiore, vengono eliminati 24 ospedali pubblici nelle province di Roma, Viterbo, Rieti e Frosinone. Di questi 22 saranno trasformati in strutture poco più grandi attrezzate di un poliambulatorio, 2 vengono semplicemente cancellati e cioè quelli di Arpino e Atina. Con la chiusura degli ospedali di Bracciano, Monterotondo, Magliano sabina viene di fatto desertificato il sistema sanitario del nord della provincia di Roma e della Bassa Sabina". "Lo stesso avviene nella provincia di Frosinone che perde Anagni, Ceccano Pontecorvo, Isola Liri e l'elenco non è finito - ha aggiunto il capogruppo Pd - l'intero territorio della provincia di Rieti di fatto potrà contare solo sull'ospedale del capoluogo. Intorno c'è il nulla. Il centro di Roma viene mortificato con il taglio di 60 posti al S. Spirito e con il declassamento del Cto che perde oltre 100 posti letto. La Polverini e il Pdl per trarre in inganno i cittadini definiscono le chiusure riconversioni in ospedali di distretto".

La denuncia in procura - Sulla polemica che nei giorni scorsi ha visto scontrarsi Montino e Polverini a causa dei dati diffusi dall'opposizione, la governatrice ha detto di aver presentato denuncia alla Procura della Repubblica "per la diffusione di dati falsi forniti nei giorni scorsi, se è vero che sono usciti dalla Regione o da enti regionali. Ho inoltre attivato le commissioni interne per sapere da dove eventualmente siano usciti. Ho il dovere di tutelare le istituzioni e la riservatezza degli atti".

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