mercoledì 14 marzo 2007

Il nostro patrono

Come mai nel nostro paese siamo tutti cosi restii a partecipare alla festa del 15 maggio? come mai siamo tutti buoni solamente a dire che le cose non sono state fatte bene, che si potevano fare meglio, che i fuochi erano meglio quelli fatti da chicchessia per San Silvestro? come mai la gente non tiene al santo protettore?

ditecelo voi maglianesi!SIAMO APERTI A QUALSIASI TIPO DI POLEMICA...come è nel nostro stile...lanciare il sasso e vedere quanti ce ne ritirano!

per voler iniziare a rompere noi per primi...una risposta potrebbe essere...PERCHE' NESSUNO CACCIA I SORDI!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Avete presente la canzone con cui Tosca ha partecipato a Sanremo? No? Beh... Ecco il motivo per cui a Magliano non esisterà mai la festa del patrono. Il Terzo Fuochista descrive il clima della festa del Patrono (tra l'altro credo di un paese del Reatino) con pennellate che fanno assomigliare il racconto della canzone ad un film di Fellini. Bene: a Magliano quel clima non è mai esistito e dubito che possa esistere in futuro e le tradizoni, quelle vere, o ci sono o non ci sono e se non ci sono non c'è nulla da fare! Vogliamo pensarci su un pò? Non ritenete anche voi che in questo nostro paese non ci sia più passione, più orgoglio, più senso di appartenenza? Non sembra anche a voi che ognuno pensi ai "cazzi suoi" fregandosene di tutto e di tutti? Non sembra anche a voi che ci sia troppa gente pronta a svendere tradizioni, appartenenza e amor proprio pur di continuare a pensare solo a sestessi e distruggendo tutto quello che li circonda? Purtroppo tra pochissimo non esisterà più niente....

Anonimo ha detto...

proprio per tutto quello che hai detto tu noi vogliamo cercare di cambiare le cose!
tradizioni, senso di appartenenza...noi di sabinanemnte ultimi sognatori di una magliano che ci hanno ucciso...

Unknown ha detto...

Sul senso di appartenenza io non la vedo cosi tragica. Ma li avete mai visti i ragazzi dei paesi vicini? Tutti vestiti uguali, parlano allo stesso modo..er coso, er cane,anvedi, malimorte'..sembrano tutti romanelli da sette generazioni e magari a Roma ci si perdono pure! Qui ancora c'e' una certa originalita' paesana.
La persona che ha scritto di gente pronta a svendere tradizioni mi puo' spiegare per favore a cosa si riferisce?
Probabilmente a Magliano un clima come quello della canzone non e' mai esistito, forse non c'e' mai stata una forte tradizione ma prima la festa del patrono era uno dei pochi eventi sociali,oggi con cento euro ti compri un biglietto per Singapore, tutti hanno la macchina,molti lavorano fuori,i bambini non prendono sberle se non vanno a processione ed ecco che una cosa, che gia' di base non aveva fondamenta forti, si sfascia.
Comunque io una forte tradizione invece la vedo nel mio paese: quella di smettere. Smettere il gonfalone, smettere le feste dei santi,smettere. La tradizione di smettere le cose. E nonostante questo mi sento fortunata perche' ho sempre tante cose da raccontare quando parlo con colleghi di altre parti del mondo..o di altre parti d'Italia. Per esmpio argomento di adesso e' la descrizione della colazione di Pasqua! A tale proposito non e' che qualcuno mi potrebbe rimediare un po' di ficoccetti?
Grazie
Valeria

Anonimo ha detto...

Credo che la lettura della storia di Magliano sarebbe veramente utile per capire. Capire cosa significhi "gente disposta a svendere tradizioni" si potrebbe fare cercando di ricostruire gli eventi del passato come ad esempio la storia delle Rocchette adesso "isola di Gallese". Si potrebbe fare cercando di capire come era fatto il nostro paese e come mai, nel tempo, si è sempre cancellato tutto cercando di non lasciare tracce. Dare spiegazioni in nome del progresso è veramente riduttivo visto che i 110 € e la macchina ce l'hanno anche gli abitanti di altri paesi anche ben più grandi e progrediti del nostro. Non credo nemmeno che si tratti solo dell'andare o non andare in processione visto che, di solito, è dalla sua lunghezza che si misura l'ignoranza di un paese!!! Tra qualche anno non ci sarà più nemmeno la colazione di Pasqua per quanto io la conservi con tutti gli ingedienti. Ah: per i ficoccetti e magari anche per la coratella e gli asparagi... io sono qua!

Anonimo ha detto...

Nell'attesa di poter trovare e leggere la storia delle Rocchette come da lei suggerito, terrei a puntualizzare quanto ho scritto nel precedente commento. Non credo di aver semplicemente dato spiegazioni in nome del progresso ma ho detto che nel caso in cui una tradizione,come ad esempio la festa del patrono, non sia fortemente radicata, sentita ,ecco che alcuni cambiamenti nel modo di vivere (macchina e 110 euro per intenderci) sono sufficienti a farla appassire. Lei ha ragione quando dice che gli stessi mezzi ce li hanno pure gli abitanti di altri paesi, i quali pero' continuano a portare avanti i loro riti. Mi viene in mente l'esempio di Calvi. Lei ha mai visto la festa di S.Pancrazio? E' un avvenimento al quale cerco di partecipare ogni volta che posso. Quella secondo me e' una vera tradizione,una vera festa, sentita con orgoglio dal primo all'ultimo cittadino. Una cosa del genere a Magliano io non me la ricordo, nemmeno vent'anni fa quando ancora S.Liberatore si festeggiava con un po' piu' di pathos.
In sintesi: tutti (o quasi) i cittadini di Calvi che lavorano fuori il 12 maggio prendono un giorno di ferie,quanti cittadini di Magliano che lavorano altrove prendono un giorno di ferie il 15 maggio?
E..per la colazione di Pasqua..purtroppo a me di tutte quelle pietanze tipiche non ne piace nessuna (a parte la frittata coi ficoccetti)! Ma mi piace vedere la tavola imbandita, piena di tutti i colori e i profumi della primavera e le persone che mangiano quelle cose con gusto..e mi piace pensare che anche un comune uovo sodo,la mattina di Pasqua acquisisce la sua nobilta'!
Me li regala un po' di ficoccetti?
Grazie!

Anonimo ha detto...

a Valeria.

se vuoi ci possiamo incontrare per i ficoccetti....
fammi sapere!!!!!!

Anonimo ha detto...

OSCAR WILD DICEVA CHE UN POPOLO SENZA TRADIZIONI E' COME UN ALBERO SENZA RADICI......
pensiamoci , perchè le trdizioni sono le uniche cose che tongono vive una comunità e il loro passato. il ricordo è la strada per il futuro senza allontanarci mai dalle nostre radici.
E. xtra T. errestre

Anonymous ha detto...

a Valeria.

se vuoi ci possiamo incontrare per i ficoccetti....
fammi sapere!!!!!!

Anonymous ha detto...

Avete presente la canzone con cui Tosca ha partecipato a Sanremo? No? Beh... Ecco il motivo per cui a Magliano non esisterà mai la festa del patrono. Il Terzo Fuochista descrive il clima della festa del Patrono (tra l'altro credo di un paese del Reatino) con pennellate che fanno assomigliare il racconto della canzone ad un film di Fellini. Bene: a Magliano quel clima non è mai esistito e dubito che possa esistere in futuro e le tradizoni, quelle vere, o ci sono o non ci sono e se non ci sono non c'è nulla da fare! Vogliamo pensarci su un pò? Non ritenete anche voi che in questo nostro paese non ci sia più passione, più orgoglio, più senso di appartenenza? Non sembra anche a voi che ognuno pensi ai "cazzi suoi" fregandosene di tutto e di tutti? Non sembra anche a voi che ci sia troppa gente pronta a svendere tradizioni, appartenenza e amor proprio pur di continuare a pensare solo a sestessi e distruggendo tutto quello che li circonda? Purtroppo tra pochissimo non esisterà più niente....

Valeria ha detto...

Sul senso di appartenenza io non la vedo cosi tragica. Ma li avete mai visti i ragazzi dei paesi vicini? Tutti vestiti uguali, parlano allo stesso modo..er coso, er cane,anvedi, malimorte'..sembrano tutti romanelli da sette generazioni e magari a Roma ci si perdono pure! Qui ancora c'e' una certa originalita' paesana.
La persona che ha scritto di gente pronta a svendere tradizioni mi puo' spiegare per favore a cosa si riferisce?
Probabilmente a Magliano un clima come quello della canzone non e' mai esistito, forse non c'e' mai stata una forte tradizione ma prima la festa del patrono era uno dei pochi eventi sociali,oggi con cento euro ti compri un biglietto per Singapore, tutti hanno la macchina,molti lavorano fuori,i bambini non prendono sberle se non vanno a processione ed ecco che una cosa, che gia' di base non aveva fondamenta forti, si sfascia.
Comunque io una forte tradizione invece la vedo nel mio paese: quella di smettere. Smettere il gonfalone, smettere le feste dei santi,smettere. La tradizione di smettere le cose. E nonostante questo mi sento fortunata perche' ho sempre tante cose da raccontare quando parlo con colleghi di altre parti del mondo..o di altre parti d'Italia. Per esmpio argomento di adesso e' la descrizione della colazione di Pasqua! A tale proposito non e' che qualcuno mi potrebbe rimediare un po' di ficoccetti?
Grazie
Valeria

staff ha detto...

proprio per tutto quello che hai detto tu noi vogliamo cercare di cambiare le cose!
tradizioni, senso di appartenenza...noi di sabinanemnte ultimi sognatori di una magliano che ci hanno ucciso...

Related Posts with Thumbnails