giovedì 4 gennaio 2007

questione centro storico

non so se vi siete accorti del degrado nel quale oramai versa il nostro centro storico. Le strade sono una buca continua, la maggior parte dei muri sembra aver fatto da set a film neorealistici, per non parlare poi del fatto che raramente si incontra un maglianese vero. credo sia tempo di pensare seriamente ad un piano di recupero come hanno fatto tutti i paesi del centro Italia! sarebbe anche ora di dare una sistemata alle segnalazioni toponomastiche (molto spesso quasi completamente cancellate), provvedere alla rimozione di obsoleti segnali stradali ,dare una sistemata alle fontanelle e alle arcate dei vicoli...
insomma troppe cose sarebbero da fare (per non stare con le mani in mano la nostra associazione si muoverà chiedendo collaborazioni alle università di Roma)
Bisogna iniziare a capire che è un centro storico carino e funzionale che può rilanciare il paese, i visitatori ne sarebbero sicuramente colpiti e i maglianesi sarebbero invogliati a ripopolarlo.
Bisogna tornare a far rivivere magliano e tornare a essere orgogliosi delle nostre origini.
e pensare che un tempo, riferendosi al nostro modo di rivendicare le origini, dicevano "Majan Sabbina troppa pompa l'arroina"...

Mr Sabba

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Sabba il vecchio Make vi appoggia.E' arrivato il momento di pensare acerte questioni e questo blog è un bel punto di inizio!Bella....

Anonimo ha detto...

Il "vestitino" carino può sicuramente aiutare ma da solo non basta. Il vero rilancio di Magliano passa attraverso idee e il coraggio e la voglia di sperimentarle. Ma le idee purtroppo non nascono nelle scatole vuote. A Magliano ci sono fin troppe "scatole vuote" e di cervelli invece se ne vedono sempre meno!

Anonimo ha detto...

E allora aiutaci anche tu!qui c'e tutto lo spazio che vuoi per tirare fuori tutte le idee che vuoi...sabinamente openspace

Anonimo ha detto...

Una comunità che vuole veramente crescere deve farlo iniziando dalla cultura. Magliano da sempre è stato considerato un paese "agricolo" e, stando alla attuale economia locale, è anche vero. Purtroppo questa peculiarità non porta nessun vantaggio alla comunità perchè il reddito prodotto da questa categoria non produce nulla per tutte le altre. Ma c'è un'altro aspetto ancora più preoccupante ed è legato, a mio avviso, alla cultura. Quella sì che è totalmente "contadina". Nessuno deve ritenersi offeso da questa affermazione poichè non è nelle mie intenzioni parlar male di nessuno. Ed è in questo particolare frangente che l'Amministrazione pubblica può fare molto. Un'Amministrazione degna di questo nome deve far crescereil livello della conoscenza, deve far partecipare alle scelte, deve promuovere non solo quello che interessa ad una categoria che gli garantisce di continuare ad esercitare il potere. Per farlo però c'è bisogno di uno scatto di orgoglio da parte dei cittadini, c'è bisogno che la gente dimostri la voglia di cambiare, c'è bisogno di confronto, di partecipazione alle scelte, c'è bisogno di tornare ad interessarsi di politica. Di politica vera e non quella dei piccoli interessi e dei poteri personali. Per fare tutto ciò c'è bisogno di una classe dirigente che sappia veramente essere tale, che non si crogioli solo sul titolo affidatogli. C'è bisogno di persone riconoscibili e che conoscano a fondo il territorio e la società che lo abita. Ma che le conosca veramente e non solo per i propri vantaggi e i propri tornaconto. Invece il potere è lontano dalla gente e chi lo amministra (spesso senza averne capacità e titolo) lo fa solo per proprio tornacnto o perchè "stain pensione"! Infatti si dice spesso: è una brava persona e poi ha tempo. Come se bastasse avere tempo libero per avere idee! Di contro però c'è anche isogno di un popolo degno di essere chiamato tale e che abbia capacità di discernimento e di analisi. Che sappia guardare più il là del piccolo orticello personale. Le comunità civili hanno degli Amministratori, le pecore invece un padrone che fa il pastore.La finisco qui per non annoiarvi troppo. Voglio però fare una domanda: chi sà quanti sono e soprattutto chi sono gli Assessori di Magliano?

Anonimo ha detto...

innanzitutto voglio ringraziarti, perchè un'analisi cosi lunga e lucida ci lusinga. Anche se non sappiamo chi sei speriamo di averti sempre tra i nostri lettori. se non ti dispiace vorremmo pubblicare il tuo "commento" sulla pagina principale, dacci solo una sigla con la quale firmarti.
per parlare poi dei temi trattati...la cultura contadina è un vanto il problema è l'ignoranza (per la cronaca stiamo creando un sito sulla cultura e le tradizioni della vecchia magliano)...bello poi il riferimento alle pecore...daccordissimo sul fatto che magliano dovrebbe quantomeno sfruttare meglio la sua natura rurale (punto vendita di prodotti tipici..creazione di un consorzio che produca e promuova i prodotti locali...!.
concludo dicendo che con una tua frase hai centrato uno degli obiettivi del nostro blog!Formare i maglianesi e renderli orgogliosi di appartenere a questa comunità..farli lavorare insieme per rendere questo piccolo borgo una vera e propria oasi di tranquillità
grazie mille della tua visita
francesco
SABINAMENTE PER L'ORGOGLIO DI ESSERE MAGLIANESI!

Anonimo ha detto...

Ovviamente quando mi riferisco alla "cultura contadina" sono pienamente convinto che sia motivo di orgoglio e cosa da non rinnegare assolutamente. Io stesso provengo da una famiglia contadina e ne sono orgoglioso per i valori e per gli insegnanti ricevuti. I contadini di una volta erano costretti dagli eventi, dalla povertà, dagli stenti, dalla fatica ad essere anche ignoranti. Oggi però è diverso e gli agricoltori di oggi non vivono più quelle difficoltà. Anzi oggi sono quasi sempre una categoria benestante che solitamente riceve tanti benefici. A Magliano però (generalizzo per intenderci) questa categoria ha mantenuto per comodo quelle stesse peculiarità traendone spesso vantaggio. Ecco perchè mi sono permesso di parlare di "menlità contadina" che ritengo essere cosa diversa. Se solo quella mentalità venisse meno, se solo quella categoria pensasse di essere parte integrante di una comunità più complessa, potremmo trarne tutti vantaggio dalle particolarità agricole e dalla naturale vocazione del nostro paese. Quegli stessi riferimenti a cui fai cenno io li vado vanamente predcando da troppi anni.
Per quanto attiene gli scopi che vi siete prefissi sono certamente encomiabili e ritengo vadano perseguiti e il vostro sforzo vada sostenuto con forza. Nonostante questo nutro ormai un naturale quanto inopportuno disincanto sulla sua realizzazione. Troppo tempo e troppe persone vuote hanno fatto cristallizzare una situazione ormai quasi del tutto compromessa. Non sarà facile ma spero vivamente ce la facciate e avete tutto il mio appoggio e la mia solidarietà. Nulla in contrario se vorrete pubblicare il mio pensiero, anzi ne ono lusingato. Potete firmarlo così: Nullo.

Anonimo ha detto...

grazie nuovamente nullo! parlerò con gli altri del blog e se ti interessa potrai avere un tuo spazio...scusa ma è mezzanotte
:-)....appena lo studio mi darà tregua troverai pubblicati i tuoi pensieri...scusa ma mandare avanti un blog in 2 (ragazzi) non è facile.grazie di nuovo del tuo intervento!torna presto

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