mercoledì 17 gennaio 2007

Messico e nuvole...

Cari concittadini maglianesi, il Messico non è poi tanto lontano:basta andare in piazza, per scoprire le bellezze architettoniche di questo esotico paese... Forse non tutti sanno che proprio li, sopra l'ex bar Marini, giace una ingegnosissima e altrettanto "obrobriosa" costruzione...nei lontani anni sessanta fu innalzato con stile "sombrero" l'edificio in questione, ricoperto da sgargianti mattoncini che riecheggiano le fattezze di una piscina...ancora oggi la costruzione domina il contesto cittadino...non possiamo rispondere a Raf, che ci chiedeva cosa fosse restato degli anni ottanta, ma degli anni sessanta sappiamo cosa è rimasto: LA CASA TURCHESE PISCINA MADE IN MEXICO

Niccolò

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che tu faccia un grosso errore di collocazione temporale. La casa a cui fai riferimento fu edificata molto prima degli anni ottanta.

Anonimo ha detto...

ci scusiamo dell'eventuale errore...se sai con precisione il periodo diccelo e sarà nostra premura correggere il post!grazie della segnalazione e torna preso a trovarci!

Anonimo ha detto...

Con tutti le attenuanti del caso credo che il proprietario sia rientrato in Italia dal Messico nel 1963. La costruzione della casa dovrebbe essere stata fatta negli anni 1964 - 1965. A quel tempo non esisteva nemmeno il piano di fabbricazione (PdF) che dovrebbe essere entrato in vigore nel 1972. In quegli anni le regole non esisevano o quasi e tante cose erano demandate al solo buon senso. Ma quello purtroppo non si può demandare ad alcun regolamento o legge!!!!

Unknown ha detto...

Niccolò:

Ringrazio della precisazione cronologica e provvederò immediatamente alla correzione..

Anonimo, non posso che essere concorde alla tua affermazione
che sottolineava l'inesistenza, a suo tempo, di PdB.

Ma la "ratio" del post è un'altra:
aldilà del tono sarcastico e bonario, l'intenzione non era certo quella di attaccare a spada tratta quella costruzione, bensì di focalizzare l'attenzione su una certa noncuranza (odierna) per l'estetica della nostra città.
Estetica ignorata non solo dai cittadini, ma anche da chi gestisce la città.
E allora cosa fare?
Non certo abbattere l'obrobrio in questione, invadendo comunque sulla proprietà privata di una persona, ma intervenire con opere di riqualificazione dell'abitato: consigliare una tinteggiatura colori pastello, simili a quelli del centro storico, eliminare le piastrelle che non centrano un'acca col resto...
Insomma, essere interessati all'estetica del nostro paese, guardarlo con occhio non solo da cittadino, ma con quello del turista, al quale, di certo, queste "sottigliezze" non sfuggono!

Anonimo ha detto...

Sono daccordo sulla necessità di intervenire per sanare simili bruttezze. Tra l'altro non è solo quella che fa rabbrividire e se ne possono citare anche altre. Il palazzo in P.zza Cesare Battisti a mattoncini, quello in Via Cavour e quello in Via Sabina sono solo alcuni esempi e risalgono più o meno alla stessa epoca. Intervenire sarebbe giusto, ma come? Il Piano di recupero del Centro Storico contiene tutte le indicazioni per farlo e in quello strumento se ne tiene conto e si sono previsti anche i rimedi. Infatti per quegli edifici, qualora i proprietari decidessero di intervenire, è prevista perfino la demolizione e ricostruzione secondo criteri confacenti al decoro e alla struttura urbanistica predominante. Detto questo però si dovrebbe anche analizzare quanto interesse, quanta sensibilità verso l'aspetto storico ed esteriore dellanostra Città, c'è nell'animo dei cittadini che la abitano e soèprattutto che la amministrano in loro nome! Sinceramente non mi sembra che questo interesse ci sia veramente e che sia un'aspetto sentito. Le motivazioni che stanno dietro questa insensibilità sono, a mio avviso, molti e di varia entità. Non ultimo fra i tanti è da ricercare nella storia di Magliano e dei Maglianesi. Ma questo aspetto è impegnativo e non mancherà il modo di parlarne magari proprio su questo blog se ce ne sarà occasione. Allo stato attuale e vista la "Romenizzazzione" dell'intero Centro Storico, non mi sembra facile venirne a capo e se non si correrà ai ripari in breve tempo credo proprio che la situazione diverrà irreparabile. Certo un'Amministrazione attenta e sensibile potrebbe fare molto e anche di più ma, e chiudo con un'interrogativo, esiste siffatta Amministrazione a Magliano?

Anonimo ha detto...

non possiamo pensare a Magliano con le case in pietra come in umbria. Inventiamoci un paese ben ristrutturato e colorato, dove il senso cromatico delle mura delle case possa dare una piacevole sensazione di accoglienza e non di abbandono. Per questo occorre una grossa partecipazione dell'ente pubblico in quanto le spese saranno ingenti. Non basta emanare un'ordinaza di abolizione di finestre e portoni di alluminio anodizzato. si deve intervenire più a fondo e con la collaborazione dei cittadini. Se ad un clochard regaliamo una scarpa nuova, non abbiamo certo risolto i suoi problemi esistenziali. Magliano ha bisogno di una botta di vità e non della botta finale.

Anonimo ha detto...

Un altro piccolo commento si può fare sul futuro arredo urbano di via Roma. I lastroni di basalto sono pronti e presto verranno posti a dimora. E' proprio questo che mi preoccupa in quanto il metodo utilizzato e la base che li accoglierà ne causerà purtroppo una precore rottura. Non voglio essere di cattivo presagio ma, con questo metodo, in altri posti è purtroppo successo.

Anonimo ha detto...

Non ho visto ancora le lastre di basalto che verranno collocate in Via Roma ma dalle notizie che ho avuto, sembra abbiano pensato ad uno spessore e ad una lavorazione adeguata in grado di prevenire il fenomeno già sperimentato, per esempio, a Civita Castellana nella via ormai nota come "salita de o pianto". Ho anch'io grosse perplessità in merito ma ancora più grandi le nutro proprio in relazione al meteriale utilizzato che qui da noi non è proprio quello più adatto. Infatti non ce ne sono tracce ne pratiche ne storiche. Ecco quindi un altro tentativo di mistificare le origini del nostro paese proprio come avviene per la casa di cui si parlava poco sopra. Solo che questa volta non è un privato che compie tale opera ma la Pubblica Amministrazione. So che ci sono già pronte le scuse che verranno abilmente propagandate per far passare tra la gente l'impostazione che si sono prefissi. Sento già le frasi che verranno messe in circolazione ad arte del tipo: "Cosa hanno da lamentarsi? Una via così a Magliano non c'è mai stata!" E quello che più mi preoccupa è il fatto che la gente abboccherà ancora e avranno calpestato ancora quelle che sono le caratteristiche di Magliano. Poi, tra 45 anni, qualcuno apriraà una discussione su un blog (Sabinamente 2050!) che parlerà dello scempio di Via Roma e di come si sia ancora cancellata sotto pesanti lastre di basalto quelle che erano le caratteristiche storiche di Magliano!
P.S. Ma lo sapete che a Magliano ci sono alcuni personaggi che sanno e conoscono molto bene le origini e la storia del nostro paese? sapete che ci sono documenti fotografici che comprovano quanto tanti (inascoltati) asseriscono? sapete per caso se sono mai stati consultati er le scelte che ci verranno imposte?

Anonimo ha detto...

Per la Redazione: incollo qui sotto una vostra frase.

Anonimo, non posso che essere concorde alla tua affermazione
che sottolineava l'inesistenza, a suo tempo, di PdB.

Non PdB ma PdF.
PdB è Paolo di Basilio che, fortunatamente per lui, non c'era in quegli anni proprio come il Piano di Fabbricazione!
Perdonatemi la precisazione sherzosa.

Unknown ha detto...

in risposta a quanto scritto...
l'idea del rinnovamento cromatico è molto bella e neanche troppo impegnativa, anzi darebbe molto lavoro ai maglianesi il problema è capire quanto i non-maglianesi che abitano il centro storico siano interessati....per via Roma speriamo bene ma piuttosto speriamo di non doverci abituare alla breccia...
per nullo grazie delle tue visite!

Anonimo ha detto...

Alla fine ci vado sempre di mezzo...
Un saluto a Nullo e alla redazione

Related Posts with Thumbnails