giovedì 21 luglio 2011

Il silenzio degli scontenti

dal sito "Romaregione.net"


Sulla sciagurata chiusura dell’ospedale Marini di Magliano Sabina sembra essere calato un preoccupante e rassegnato silenzio. Il sembra è d’obbligo perché il silenzio degli scontenti è solo un momento di riflessione per continuare sulla strada della protesta ed anche della proposta con in testa il sindaco della cittadina sabina supportato dai colleghi di altri venti comuni del territorio. Purtroppo, da parte di chi gestisce la sanità pubblica, il prospettato recupero almeno di una parte dei posti letto falcidiati con il contestuale ripristino del funzionamento del pronto soccorso è caduto nel dimenticatoio mentre su qualche quotidiano si legge del Marini come centro di eccellenza per la medicina alternativa con in testa quella cinese nella pratica dell’agopuntura.La struttura ospedaliera rinata all’indomani della grande riforma del ’68 e fatta oggetto in questi ultimi anni di radicali processi di ristrutturazioni edilizie e tecnologiche, sale operatorie all’avanguardia e pronto soccorso più che efficiente sia sotto il profilo organico che strutturale, dovrebbe essere affidata alle “cure” di privati imprenditori per farne un polo specialistico dell’altra medicina a totale carico del paziente utente.Sponsor di questa estemporanea iniziativa l’attuale direttore generale della AUSL competente per territorio, il dott. Rodolfo Gianani. Stando a quanto scrive Andrea Bonanni sul Messaggero di Rieti dello scorso 14 luglio: “secondo il manager Asl, l’ipotesi formulata qualificherebbe la struttura sabina ponendola al di sopra delle altre realtà analoghe, sia pubbliche che private in Italia e in Europa.” Ed ancora: “Il progetto è rappresentato come un viatico per il Marini realizzabile a costo zero, senza alcun impegno economico per la Regione.” Interessante è, come conclude Bonanni nel suo articolo, che: “Gianani è già da tempo in contatto con l’esponente del governo cinese, (Wang Xiaopin) tanto da aver avviato il processo di definizione delle attività assistenziali, formative e di ricerca da svolgere presso il Marini. Se la risposta dell’esponente cinese dovesse essere positiva, il passo successivo sarebbe un incontro tra la Polverini, Spata, le autorità del governo cinese e Gianani.”Credo, in coscienza, che alla scontentezza dei sabini per la chiusura del loro storico ed efficiente ospedale non possa che aggiungersi meraviglia e perplessità per certi progetti che nulla hanno a che fare con l’assistenza al paziente veramente malato e che, stante l’orografia del territorio, se vuol curarsi deve affrontare lunghi viaggi su disagevoli itinerari sprovvisti di adeguati mezzi di trasporto pubblico.Sarà il caso che chi di competenza indaghi su questo paventato progetto di medicina alternativa dato che il “costo zero” per la pubblica amministrazione sarà comunque un affare per il privato a danno delle tasche dei cittadini utenti.Facciamo pure un centro di “medicina integrata di alta qualità” al Marzio Marini, ma che essa affianchi quella tradizionale dato che certe patologie non si curano con l’agopuntura o con l’omeopatia come si potrebbe essere portati erroneamente a credere.

Gianni Cristofani

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