domenica 7 ottobre 2012

Melilli si dimette da Presidente della moritura Provincia

dal sito "Online-news"


Cominciano le grandi manovre, le poltrone che scottano, o che stanno per essere cancellate, si abbandonano in fretta. Fabio Melilli si è dimesso da presidente della Provincia di Rieti. «Il Viminale – ha detto l’esponente del Pd in una conferenza stampa convocata nella tarda mattinata – ha fatto sapere che l’ineleggibilità di presidenti di provincia e sindaci, eventualmente candidabili in Parlamento, scatterà dal prossimo 29 ottobre e per questo credo sia doveroso che io mi dimetta».
Rassegnerà formalmente le sue dimissioni lunedì in consiglio provinciale convocato per le 17, «per il rispetto che debbo all’assemblea – ha detto Melilli – Poi ragioneremo con il partito e la coalizione sul da farsi, gli scenari cambiano di giorno in giorno e tra l’altro non conosciamo la legge elettorale. Mi sono messo a disposizione per la prossima campagna elettorale per le politiche. Abbiamo avuto la conferma che i parlamentari nel Lazio – ha aggiunto – saranno ancora 70 e questo consente alla nostra provincia di avere ancora una rappresentanza in parlamento».

«Enrico Gasbarra mi ha incaricato di esaminare il testo del regolamento delle primarie anche per i candidati al Parlamento, perchè se dovesse rimanere il porcellum sarebbe il minimo che possiamo fare – ha aggiunto -. E in tal senso ricordo l’impegno assunto proprio da Gasbarra affinchè ogni provincia del Lazio abbia almeno una sua rappresentanza parlamentare». E su una sua possibile candidatura alle regionali Melilli ha dichiarato: «Penso sia giusto che il Partito democratico rifletta su una candidatura alle regionali che non sia Fabio Melilli, perchè credo che un partito non possa essere affidato a un solo uomo, lo dico perchè tanti in queste ore mi chiedono se lo scenario è cambiato, spero di no. Vorrei evitare – ha concluso – che mi si chiedesse la disponibilità a candidarmi alle regionali».

"La battaglia per salvare la nostra provincia e' chiusa", ha aggiunto specificando che "il governo dal 24 ottobre si e' preso dieci giorni per chiudere la partita delle province".

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