sabato 1 marzo 2014

"Il futuro è sempre esistito" parola (e libro) di Edoardo Poeta

Dal 18 febbraio è primo su Amazon tra "Le novità più interessanti" della sezione ebook Storia sociale e culturale. Nelle vendite è tra i primi 20.

Visita per info www.plurale.net/futuro!




Un ebook pubblicato da Edizioni Falsopiano
IL FUTURO E’ SEMPRE ESISTITO. PERCHÉ A TRAPANI NEGLI ANNI ‘60
AVEVANO PREVISTO CHE AVREMMO FATTO TUTTO (O QUASI) CON IL TELEFONO
Un viaggio nel “futuro del passato” tra curiosità, coincidenze,
cultura pop, scienza, tecnologia, aneddoti e storia sociale
partita dalla digitalizzazione di un settimanale siciliano di oltre 50 anni fa
1962: tutto previsto. Giornali via fax, telefonini multimediali, banche online, sintesi e comandi vocali, lezioni a distanza, esposizioni d’arte virtuali e, perfino, l’idea di Google libri. La profezia comparve il 26 giugno su un settimanale siciliano, “Trapani Nuova”, che titolava “Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro”. Ma non sarebbe stata la prima, né l’ultima. Altre anticipazioni apparvero infatti su Stampa Sera e su altre testate italiane. A raccontare le ragioni per cui ciò accadde 50 anni fa è un ebook uscito da poco di Edoardo Poeta, “Il futuro è sempre esistito” (Edizioni Falsopiano) € 4.99, un viaggio nel “futuro del passato” tra curiosità, coincidenze, cultura pop, aneddoti, scienza, tecnologia e storia sociale. Il libro è in vendita nei principali bookstore (Amazon, Apple iBooks Store eccetera). Sito web: www.plurale.net/futuro. Pagina Facebook: www.facebook.com/futuro.sempre.esistito.
L’epoca. La vicenda ruota, in parte, attorno alla grandiosa fiera mondiale di New York del 1964 e vede protagonisti, oltre agli scienziati dei mitici Bell Labs, gli anni di Kennedy, il miracolo italiano, la corsa alla Luna, a Marte e pure a Venere. Sono gli anni dell’incubo nucleare, dei missili a Cuba e dell’esplosione della ricerca scientifica. E’ l’epoca del rock & roll, del consumismo, della tivù per tutti e delle lotte per i diritti civili. Gli anni pure di Spiderman, dei robot, delle case automatizzate, della cibernetica e del sogno disneyano di un mondo migliore. Ma pure quello di un’Italia alle prese con la prima fantascienza, il boom economico e i pionieri di un Paese che sorprendentemente si proponeva come leader nel nucleare, nella corsa allo spazio e nell’informatica. Anni nei quali nei laboratori di ricerca o nelle accademie ciascuna di quelle che a noi sembrano profezie di “nuove tecnologie” erano tutt’altro che fantasie. E il libro racconta a tal proposito una serie di curiosi retroscena. Sono insomma gli anni ’60: gli anni che inventarono il futuro.


Il passato del futuro. Nei primi anni ’60 si immaginava un 2000 interconnesso, “a little small world”, e che – pur ignorando la rivoluzione portata dai personal computer (fatta eccezione della Olivetti) – si è poi realizzato. Ma non nelle forme rassicuranti, e talora idilliache, proposte dagli uffici di pubbliche relazioni dell’epoca. Il domani per come si è concretizzato non solo ha accorciato la percezione della storia, ma ha  ridotto, fino a farla quasi sparire, la percezione del domani. Come era possibile che il nostro presente tecnologico, o la sua idea, esistesse già tra gli anni ’50 e ’60? Il futuro – come idea, aspirazione, progetto – è sempre esistito, ma esisterà ancora? Le elaborazioni dell’immaginario – tanto nei prodotti, che nelle narrazioni – come pure le concrete e palpabili tecnologie di allora, furono invece l’occasione per porre le basi culturali dell’attuale modo di vivere. E scoprirlo oggi, benché siano trascorsi solo 50 anni, ci lascia stupefatti.
L’antefatto. «Il libro – dice l’autore, un giornalista – ha preso spunto dalla meritoria digitalizzazione dell’archivio di “Trapani Nuova” compiuta da Lorenzo Gigante, webmaster di “Trapani Nostra”, grazie alla collaborazione di Laura e Giovanni Montanti, figli del fondatore e primo direttore del settimanale, Nino. La condivisione sul web del giornale ha fatto sì che la notizia di quell’articolo del ’62 si spalmasse dappertutto nella Rete. Con una domanda ricorrente: perché fu compiuta una simile previsione? La risposta non stava in chi raccolse la notizia – anonimo, ma di certo trapanese – o in quale fosse la fonte diretta. Era invece in America e nel clima, anche italiano, di quell’epoca. Ed è soprattutto questo retroterra generale che racconto, anziché questioni trapanesi. Insomma, si tratta di un libro che spiega il “perché” più che il “come” di quella previsione. Resta il fatto che nella redazione di via Palermo arrivò una notizia sugli avvenimenti americani: dall’orbita di Carpenter alle previsioni dell’AT&T. E singolare è che “solo” a Trapani e non sulla grande stampa, a quanto ne sappiamo oggi, ci fu la sensibilità di riprendere l’annuncio. Un testo che fa da guida nel ricostruire, previsione per previsione, il perché avevano predetto il ruolo del telefono nel 2000. Una curiosità: Nino Montanti, divenuto deputato nel ’63, tornò a occuparsi di telefonia e tecnologia. Ma per reclamare l’introduzione di un sistema che permettesse agli utenti di conoscere i loro consumi telefonici». 

Edoardo Poeta, giornalista e blogger. Ha lavorato per Il Messaggero, Corriere dell’Umbria e uffici stampa. E’ stato tra i fondatori di 2L Italia, prima rivista italiana in/su Second Life edita da Maggioli. Scrive di nuove tecnologie e comunicazione digitale. E’ tra gli autori di “Cittadinanzadigitale” (2009, Edizioni Junior), a cura di Luisanna Fiorini.

Edoardo Poeta – “Il futuro è sempre esistito. Perché a Trapani avevano previsto che avremmo fatto tutto (o quasi) con il telefono”, Edizioni Falsopiano (2014)
ISBN: 9788898137473
Dimensioni file: 312 KB- Formati: Kindle ed ePub




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