giovedì 13 gennaio 2011

Secessione del Lazio Sud, parte il referendum

 La gestione romanocentrica del Lazio sta portando inevitabilmente i territori a fare scelte chiare e decise. Latina e Frosinone fanno sul serio: parte il comitato referendario per la creazione della regione del Lazio Sud.

dal sito "Affaritaliani.it"

Sembravano spariti nel nulla, invece appena è riapparso il partito della Polverini, anticipato da Affaritaliani.it qualche giorno dopo l'insediamento della governatrice, i secessionisti del Lazio sono tornati.
Eccoli, riuniti il prossimo giovedì 13 alle 17 nella sala di rappresentanza della Provincia di Frosinone, per presentare il Comitato referendario che si insedierà ufficialmente. Dunque, Latina e Frosinone, fanno sul serio. Dopo mesi di annunci e studi, l'idea di staccarsi dal Lazio e di costituire la Regione del Sud si fa realtà.
Non ha dubbi Armando Cusani, presidente della Provincia di Latina: “Il 2011 sarà l’anno decisivo per il progetto referendario per una nuova realtà regionale che comprenda le province del Lazio esclusa Roma, ma con alcuni dei suoi comuni interessati come Anzio e Nettuno”.

Mentre il presidente ciociaro Antonello Iannarilli mette l'accento sulle ambizioni e sul futuro del Mezzogiorno del Lazio: “Cresce sensibilmente nella coscienza degli amministratori locali l’esigenza di una riflessione sulle possibili soluzioni per invertire la inarrestabile tendenza, in atto ormai da 40 anni, che vede i territori periferici sempre più soggetti passivi di uno sviluppo romanocentrico. Le preoccupazioni crescono, se si riflette sul pur giusto riconoscimento dello status speciale a Roma, e sull’inevitabile impatto che si determinerà presso i territori contermini”

Infine, il presidente della Provincia di Rieti, Angelo Melilli manda un messaggio al sindaco di Roma, Alemanno: “I decreti attuativi così come immaginati dal sindaco Alemanno, rischiano di sfaldare il Lazio. Non è pensabile che Roma accentri su di sé funzioni e risorse e lasci alle province il compito di risolvere le criticità. Ne è un chiaro esempio la discussione sull’individuazione del nuovo sito della discarica di Roma: non è pensabile che la Capitale non abbia al suo interno un posto idoneo a tale scopo. Se su Roma Capitale non si decide ad aprire un dialogo serio tra i vari territori si corre il rischio di arrivare a una frattura e avviare un processo per la creazione di una nuova Regione senza Roma”. E conclude con un'altra promessa di secessione: “Se per il sud del Lazio quella è l’unica alternativa, gli abitanti di Rieti potrebbero anche decidere di passare in Umbria”.

La conclusione è dell'assessore al Riordino Istituzionale, Giuseppe Paliotta, vero motore giuridico della proposta secessionista: “E’ tempo di rompere gli indugi, di andare avanti, e di giocare la partita della consultazione referendaria dando la parola ai cittadini. Nulla di eversivo o di rivoluzionario, ma il rispetto pieno della Costituzione delle repubblica Italiana”.

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