martedì 26 ottobre 2010

Convocati alla Pisana. Ma intanto si ricorre al Tar

Dal sito de "Il Messaggero"

Nello stesso giorno in cui è arrivata a Palazzo Vannicelli la convocazione ufficiale per l’audizione in commissione regionale sanità (giovedì alle 11.30), il Comune di Magliano ha dato mandato all’avvocato Emanuele Vespaziani, legale dell’Ente, di iniziare le pratiche per il ricorso al Tar del Lazio. Tutto è avvenuto ieri, contestualmente. E’ stato un lunedì caratterizzato dal silenzio apparente della popolazione che attende con ansia la giornata di oggi, per la quale è prevista l’approvazione del piano sanitario da parte del Governo.
Dal sito de "Il Messaggero"

Oggi è il giorno del giudizio per la sanità laziale. Con tutta probabilità il Governo approverà il Piano e i decreti a esso collegati. Verranno svincolati i fondi Fas e sbloccate assunzioni e turnover. Ma l’approvazione del “Piano Polverini” potrebbe partorire ulteriori sorprese. Soprattutto per gli ospedali distrettuali come il Marini e il Grifoni.

Dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Continua il viavai di sindaci convocati al palazzo della Regione. Questa volta a convocare “l'assemblea di classe” dei sindaci della “Macro area 4” di cui fanno parte Magliano Sabina ed Amatrice, assieme ai comuni viterbesi di Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione e Bracciano, è stata il nuovo consigliere Annalisa Mandarelli, della commissione Sanità del consiglio regionale del Lazio.

5 commenti:

Niccolò ha detto...

Non è nelle mie corde compiere critiche contro ogni forma di possibile resistenza alla chiusura dell'ospedale. Sostengo anche l'ipotesi del ricorso al tar, ma vorrei condividere qualche osservazione.

Il ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale) è un ricorso di legittimità, non di merito. Il che significa che l'eventuale impugnazione dell'atto amministrativo con il quale si dispone la riconversione (chiusura) dell'ospedale Marini non dovrà vertere sulle scelte discrezionali e politiche, ma su ragioni di legittimità, ossia formali. Si dovrà contestare la presenza di vizi formali dell'atto, i quali sono, nel diritto amministrativo: l'incompetenza, l'eccesso di potere, la violazione di legge.

Sicuramente il vizio dell'incompetenza non è presente, visto che l'atto è preso dalla regione, ossia dall'organo competente.

La violazione di legge (che consiste nell'errata interpretazione di legge, nel mancato rispetto dei procedimenti legali, nella mancanza di motivazione) mi pare non esserci.

Per l'eccesso di potere ho seri dubbi, visto che consiste nel travisamento dei fatti, nell'illogicità della motivazione, nella contraddittorietà con altri atti, nell'inosservanza di circolari. Tuttavia qualche speranza potrebbe essere presente se si intendesse eccesso di potere come disparità di trattamento o ingiustizia manifesta (anche se questi due concetti sono labili).

Nel caso di specie, richiedere la sospensiva dovrebbe essere giustificato dalla verifica di danni gravi e irrecuperabili. E di svantaggi alla popolazione ce ne staranno tanti. Ma di "danni gravi e irrecuperabili", di danni quantificabili, che rilevano nel diritto amministrativo, è difficile stilarne una lista.

Spero che il ricorso sia accolto. In ogni caso ho i miei dubbi.

Aprile ha detto...

"<span>Sicuramente il vizio dell'incompetenza non è presente, visto che l'atto è preso dalla regione, ossia dall'organo competente.  
 
La violazione di legge (che consiste nell'errata interpretazione di legge, nel mancato rispetto dei procedimenti legali, nella mancanza di motivazione) mi pare non esserci. "</span>

E invece caro Niccolò sarebbero proprio  questi due gli appigli cui si potrebbero impugnare atti per il ricorso al tar.
Con chi, dove e quando non sono in grado di sbilanciarmi, una cosa è certa, se ognuno naviga per conto proprio non si arriverà mai ad un approdo.
Che l'amministrazione di maggioranza faccia un passo indietro ricercando collaborazione con la minoranza, si arriverebbe quasi certamente a soluzioni condivise per un unitario e giusto modo a risolvere tale grave problema.

Niccolò ha detto...

Sono d'accordo con te nell'affermare che è più che opportuno cercare la collaborazione con tutte le forze politiche del paese, al fine di giungere a soluzioni condivise e unitarie.

Inoltre, quando affermo che dei tre vizi escludo quei due da te riportati, spero di sbagliarmi. Ma in ogni caso mi riferisco a quei concetti tecnici amministrativi, intesi come vengono descritti dal link seguente.
http://www.ildirittoamministrativo.net/incompetenza-eccesso-di-potere-violazione-di-legge.htm

Aprile ha detto...

"<span>Sicuramente il vizio dell'incompetenza non è presente, visto che l'atto è preso dalla regione, ossia dall'organo competente.  
 
La violazione di legge (che consiste nell'errata interpretazione di legge, nel mancato rispetto dei procedimenti legali, nella mancanza di motivazione) mi pare non esserci. "</span>

E invece caro Niccolò sarebbero proprio  questi due gli appigli cui si potrebbero impugnare atti per il ricorso al tar.
Con chi, dove e quando non sono in grado di sbilanciarmi, una cosa è certa, se ognuno naviga per conto proprio non si arriverà mai ad un approdo.
Che l'amministrazione di maggioranza faccia un passo indietro ricercando collaborazione con la minoranza, si arriverebbe quasi certamente a soluzioni condivise per un unitario e giusto modo a risolvere tale grave problema.

Niccolò ha detto...

Non è nelle mie corde compiere critiche contro ogni forma di possibile resistenza alla chiusura dell'ospedale. Sostengo anche l'ipotesi del ricorso al tar, ma vorrei condividere qualche osservazione.

Il ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale) è un ricorso di legittimità, non di merito. Il che significa che l'eventuale impugnazione dell'atto amministrativo con il quale si dispone la riconversione (chiusura) dell'ospedale Marini non dovrà vertere sulle scelte discrezionali e politiche, ma su ragioni di legittimità, ossia formali. Si dovrà contestare la presenza di vizi formali dell'atto, i quali sono, nel diritto amministrativo: l'incompetenza, l'eccesso di potere, la violazione di legge.

Sicuramente il vizio dell'incompetenza non è presente, visto che l'atto è preso dalla regione, ossia dall'organo competente.

La violazione di legge (che consiste nell'errata interpretazione di legge, nel mancato rispetto dei procedimenti legali, nella mancanza di motivazione) mi pare non esserci.

Per l'eccesso di potere ho seri dubbi, visto che consiste nel travisamento dei fatti, nell'illogicità della motivazione, nella contraddittorietà con altri atti, nell'inosservanza di circolari. Tuttavia qualche speranza potrebbe essere presente se si intendesse eccesso di potere come disparità di trattamento o ingiustizia manifesta (anche se questi due concetti sono labili).

Nel caso di specie, richiedere la sospensiva dovrebbe essere giustificato dalla verifica di danni gravi e irrecuperabili. E di svantaggi alla popolazione ce ne staranno tanti. Ma di "danni gravi e irrecuperabili", di danni quantificabili, che rilevano nel diritto amministrativo, è difficile stilarne una lista.

Spero che il ricorso sia accolto. In ogni caso ho i miei dubbi.

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