In Evidenza

lunedì 31 dicembre 2012

Buon 2013!

Da Sabinamente, un augurio
di buon anno a tutti voi!


domenica 30 dicembre 2012

Un milione di euro per l'RSA

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Preferenze per i candidati del Pd raccolte anche a Magliano

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


venerdì 28 dicembre 2012

Ultimo consiglio comunale del 2012

mercoledì 26 dicembre 2012

Oltre 350mila euro di Imu a Magliano

dal sito de "Il Messaggero"


Al Comune di Rieti, con la prima rata, al netto dell’erario, sono arrivati 4.047.651 euro, mentre il dato sulle entrate dell’ultimo pagamento è ancora parziale: al momento, si attesta a quota 1.827.968 euro, ma la somma è destinata a crescere dopo Natale e con l’arrivo del 2013, quando i trasferimenti saranno definitivi. Complessivamente, con la prima rata di giugno, la quota versata dai proprietari di immobili in città è stata di 6.544.319 euro e, di questi, poco meno di 2,5 milioni sono andati allo Stato. Sempre con la prima rata, dalla provincia sabina, con i suoi 73 Comuni, sono arrivati, complessivamente, 18,35 milioni di euro. Dietro il capoluogo, l’introito più consistente si registrò a Cittaducale, con 865.822 euro, di cui 483.777 per le casse comunali e 382.045 allo Stato. Terza piazza per Amatrice, con 628.702 euro complessivi, di cui 323.989 per il comune e 304.713 allo Stato. Seguì Leonessa, con 539.005 euro, di cui 283.043 per il comune. I proprietari di abitazioni e locali di Poggio Mirteto, a giugno, hanno versato 521.126 euro e, tra questi, 297.236 euro sono destinati al comune, mentre a Magliano Sabina, la somma ha toccato quota 356.835 euro. Dopo una prima rata, a giugno, uguale per tutti, con aliquota al 4 per mille sulla prima casa e 7,6 per mille per gli altri immobili, con il saldo, i comuni avevano la facoltà di modifica: tra i 73 enti che compongono la provincia reatina, sono in molti quelli che hanno apportato ritocchi verso l’alto. Qualche esempio, senza considerare le detrazioni: a Rieti, sono state applicate le aliquote del 6 per mille sulla prima casa, del 10,6 per mille sulla seconda. Stessa opzione, tra gli altri, a Cittaducale, mentre a Magliano le aliquote sono state del 4,5 e del 9,6 per mille, a Poggio Mirteto del 4 e 9,6 per mille, a Poggio Moiano del 4 e del 7,6 per mille, a Borgorose del 4 e del 9 per mille. Ad Amatrice, per la prima casa, aliquota ridotta al 2 per mille.

lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale

Un sincero augurio
a voi e alle vostre famiglie
di un Santo Natale
pieno di amore e pace


("La Natività", 1646-1648 olio su tela,
Rennes, Musée des Beaux-Arts, Georges De La Tour)

giovedì 20 dicembre 2012

Concerto a San Pietro con Baek e Proietti


martedì 18 dicembre 2012

Non cambia nulla: Rieti rischia di sparire il prossimo anno

dal sito "Sabinia.it"


Arriva la dichiarazione di Marino Formichetti, del Comitato Terni-Rieti: "Non cambia nulla, solo la proroga di un anno per il riordino delle province, come scritto nel ddl di stabilità. Lo abbiamo sempre affermato e lo ribadiamo: ci rimane precisamente un anno di autonoma possibilità di decidere sul nostro futuro, poi le funzioni Provinciali, già ampiamente ridotte dal decreto Salva Italia, non ci saranno più, Rieti sprofonderà nell’isolamento laziale rimanendo un territorio dimenticato e non rappresentato, senza futuro, e soprattutto senza progetti per il futuro. Il nostro continua ad essere il progetto unico in campo, condiviso ampiamente, con cui democraticamente, come tutti auspicano, si può lasciare che siano i cittadini a decidere sul proprio futuro. Il riordino va dunque inteso come opportunità e il referendum come riscatto e risveglio per le coscienze. La raccolta firme non si e’ mai fermata, i Comuni, ma ormai anche molti sindaci, sono disponibili alla partecipazione al dibattito. Ci facciamo quindi, ancora una volta carico di esortare gli attendisti, i rappresentanti di qualsivoglia associazione pubblica o privata, qualche politico lungimirante (se ne esistono) ma soprattutto continueremo a informare le persone, che comunque saranno gli attori principali delle scelte future per questi territori. La gente vuole partecipare, e noi faremo di tutto per far esprimere chi è tatticamente escluso dalle decisioni che riguardano la propria esistenza e soprattutto quella delle generazioni future. Tra due scelte possibili una e’ sempre meno peggio, l’Umbria per la Provincia di Rieti è l’unica strada per esistere. Se lo si vuole".

lunedì 17 dicembre 2012

Arrestato per droga dai carabinieri di Magliano

dal sito "Rietinvetrina"


I carabinieri di Magliano Sabina nel corso di un predisposto servizio antidroga, hanno arrestato Z.Gianni, del 1983, residente a Penna in teverina (Tr), trovato in possesso, a seguito di perquisizione personale e locale, di 30 grammi di sostanza stupefacente del genere “hashish”, 8 grammi di sostanza stupefacente del genere “marijuana”, nonché materiale per il confezionamento e d’interesse investigativo. L’arrestato è stato tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Sempre a Magliano Sabina nel corso di un analogo servizio i carabinieri hanno denunciato P.F. del 1988, residente a Orte (Vt). A seguito di perquisizione personale e locale, operata d’iniziativa, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro, 5 grammi di sostanza stupefacente del genere “hashish”, un bilancino elettronico e materiale d’interesse investigativo.

sabato 15 dicembre 2012

Alberelli per i negozi e tanto altro

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


venerdì 14 dicembre 2012

Maglianese truffato online


(clicca sull'immagine per ingrandire)

giovedì 13 dicembre 2012

Stagione teatrale al Manlio: domenica al via con "Il Soccombente"


Domenica 16 dicembre 2012 alle ore 18.00 inizia, con lo spettacolo IL SOCCOMBENTE di Thomas Bernhard, con Roberto Herlitzka e Marina Sorrenti, per la regia di Nadia Baldi, la nuova stagione teatrale al Teatro Manlio di Magliano Sabina, realizzata dall’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (ATCL) e promossa dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il soccombente, romanzo in parte autobiografico, tratta del fittizio rapporto tra il famoso pianista canadese Glen Gould e due suoi compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo. Il trio sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. Brillante meditazione su successo, fallimento e fama. La regista reinterpreta la storia dirottandola ai giorni nostri, caricandola del suo stile semplicemente ricercato, alto e asciutto.
I successivi appuntamenti al Teatro Manlio sono: domenica 6 gennaio 2013 alle ore 18.00 con lo spettacolo QUI E ORA di Mattia Torre, con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea, per la regia di Valerio Mastandrea; sabato 19 gennaio 2013 alle ore 21.00 con LE MATTINE DIECI ALLE QUATTRO scritto e diretto da Luca De Bei, con Federica Bern, Riccardo Bocci e Alessandro Casula; domenica 10 febbraio 2013 alle ore 18.00 con UNA NOTTE BIANCA scritto e diretto da Gabriele Pignotta, con Gabriele Pignotta e Fabio Avaro; sabato 23 febbraio 2013 alle ore 21.00 con SUPERSTAR da PETROLIO di Pier Paolo Pasolini, di Fabio Morgan, Leonardo Ferrari Carissimi e Andrea Carvalli, con Fabio Morgan e Emiliano Reggente, per la regia di Fabio Morgan.
Il cartellone si chiude domenica 17 marzo 2013 alle ore 18.00 con lo spettacolo FAUSTO E GLI SCIACALLI di Canni Clementi, con Paolo Triestino e Nicola Pistoia, per la regia di Nicola Pistoia.

Il costo dell’abbonamento è 40 euro; il ridotto è 30 euro, riservato a studenti, persone over 65, possessori Carta Giovani. Costo del biglietto è 10 euro.

Informazioni e prenotazioni: Ufficio Cultura 0744.910336
www.comune.maglianosabina.ri.it

Il Natale dei Piccoli con la Pro Loco


(clicca sull'immagine per ingrandire)

Fermati dai carabinieri con 50 bottiglie di liquori rubate

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

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mercoledì 12 dicembre 2012

Concerto a San Pietro per il Sabina Musica Festival

MAGLIANO SABINA
CHIESA DI SAN PIETRO
SABINA MUSICA FESTIVAL


I CONCERTI Domenica 16 dicembre 2012 alle ore 16.00 a Magliano Sabina, nella Chiesa di San Pietro, viene proposto il primo concerto dell’edizione 2012-2013 del Sabina Musica Festival, realizzato dall’Associazione Culturale ILVENTAGLIO e promosso dal Comune di Magliano Sabina con il contributo della Provincia di Rieti. Il primo concerto è la Rassegna di Cori, coordinata dal Maestro Filippo Proietti, che vede la partecipazione della CORALE E STRUMENTALE COLAVETUS, diretta dal M° Roberto Finucci; del CORO POLIFONICO DI CALVI DELL’UMBRIA, diretto dal M° Angelo Bruzzese; del CORO POLIFONICO HORTAE, diretto dal M° Filippo Proietti. Verranno eseguiti brani da G.P. DA PALESTRINA a W.A.MOZART, da H.M. VERECORE ad A. LOTTI, e canti della tradizione natalizia e popolare. Ingesso gratuito.

Informazioni Ufficio Cultura 0744.910336 www.ilventaglio.net

Provincia salva.. ma per quanto ancora?

dal sito de "Il Giornale di Rieti"

di Marino Formichetti

La provincia, grazie agli emendamenti presentati potrebbe essere salva, così come Terni, Viterbo, Avellino, Benevento e altre (ndr: da oggi lo è ufficialmente, tutte le province si salvano). Intanto l'UPI, ha scritto alla Commissione Europea per richiedere un’audizione, rimarcando la necessita referendaria per il riordino delle province al di là dei confini territoriali. Noi a Rieti per primi (per una volta primi) avevamo già pensato alla scelta referendaria, i cittadini la chiedevano e, forse, la chiederanno ancora anche se il Governo deciderà di non accorparci più a Viterbo. Siamo infatti convinti che restare provincia autonoma basti per garantirci un futuro migliore? La nostra proposta, quella di avviare una consultazione referendaria per il passaggio di Rieti in Umbria con Terni, merita tutta l'attenzione politica necessaria per dare futuro certo al nostro territorio. Da soli nel Lazio abbiamo poco da dire, anzi niente dopo le elezioni regionali. Il Pdl riproponendo la mozione di costituzionalità all'intero decreto salva tutte le Province, ma per il tempo delle elezioni, poi ripartirà il riordino targato Europa e Rieti dovrà ancora entrare nella roulette dei territori da accorpare, che vale anche per i comuni con meno di 5000 abitanti, i quali, di fatto, saranno cancellati per carenza di trasferimenti. Non serve, perciò, gioire ma piuttosto serve pensare al nostro futuro che indiscutibilmente può passare solo attraverso l'Umbria con un progetto unitario di tutto il territorio. Basta guardare alla Sanità: Bondi, come più volte ho avuto modo di ricordare, non risparmia Rieti, come dichiarato dallo stesso direttore generale della Asl che parla di almeno 20 posti letto per acuti che saranno tagliati; meno servizi, meno occupazione e, di conseguenza, meno rispetto per tutti i cittadini. E di certo non finirà qui. Come provincia non possiamo imporci nel Lazio, subiamo passivamente ogni decisione per la nostra marginalità politica e di rappresentanza. Non gioite cittadini, il nostro futuro possiamo solo noi cambiarlo, o almeno lottiamo, non deleghiamo non autorizziamo Roma, o la romanocentrica presidenza della Regione Lazio a relegarci a sudditi ubbidienti e innocui cui succhiare linfa vitale per la affamata “regina capitale”.

"Quellu biancu e questu neru" a Natale con il Gruppo Teatrale

Appuntamento al Teatro Manlio per Natale, ore 18,00, con "Quelli biancu e questu neru", regia di Marco Marciani, con il Gruppo Teatrale Magliano Sabina, e il patrocinio della Pro Loco e del Comune.



Repliche il 26, 28, 29 e 30 dicembre (clicca sull'immagine per ingrandire).

martedì 11 dicembre 2012

Province: salta tutto, contenti solo a Rieti e dintorni

Dal sito "Agenparl




"Nello spazio di pochissimi giorni siamo passati dalla prospettiva di una riorganizzazione amministrativa dello Stato ad un vuoto che produrrà soltanto caos, perché le Province, private delle funzioni fondamentali e sempre più a corto di risorse finanziarie, rischiano di morire". Lo afferma il vice Presidente nazionale dell’Unione Province Italiane Enrico Di Giuseppantonio a proposito della mancata conversione del decreto di riordino delle Province. "In questa fase dobbiamo batterci, e come UPI lo stiamo già facendo, affinché almeno il capitolo delle funzioni trovi posto nella Legge di Stabilità e con le funzioni ci vengano restituite anche le risorse poiché altrimenti, l’ulteriore concreto pericolo, è il dissesto finanziario di tutte le Province – aggiunge il Presidente Di Giuseppantonio. A livello nazionale ciò che è accaduto è il sintomo di una inconcludenza che si è manifestata in sede parlamentare anche su altre questioni importanti come la riforma della Legge elettorale. E mentre nei territori ci si è confrontati e spesso divisi, in Parlamento hanno avuto il sopravvento i tatticismi e l’inconcludenza che oggi ci consegnano un futuro a dir poco incerto e confuso.


L'opinione di Melilli e Pietrangeli (Frontiera)

domenica 9 dicembre 2012

Ritorna l'incubo reatino: la provincia di Rieti si salva?

dal sito de "Il Messaggero"


La Provincia si incammina verso la salvezza: se lunedì sera la commissione Affari costituzionali del Senato approverà l’emendamento firmato dai senatori Bianco (Pd) e Saltamartini (Pdl), l’accorpamento con Viterbo salterà. Troppo pochi i 20 chilometri di confine (peraltro segnati dal corso del fiume Tevere) per unire due territori che non hanno altro in comune.

La nuova versione del comma 2 dell’articolo 2 del decreto 188 su Province e città metropolitane recita che «il riordino non si applica quando tra due Province (è il caso di Rieti e Viterbo) vi è una continuità territoriale inferiore a 25 chilometri». Il pressing del coordinamento di amministratori locali e forze sociali ha dato i suoi frutti. Decisivo è stato l’incontro di Fabio Melilli, Simone Petrangeli e Oreste Pastorelli con il presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini, al quale il senatore socialista si è presentato insieme al senatore del Pdl Filippo Saltamartini, che insieme all’altro relatore Enzo Bianco (Pd), ha dato una svolta al caso Rieti.
Un caso-limite persino per il ministro Patroni Griffi - tanto appariva innaturale l’accorpamento con Viterbo - ma che nessuno aveva avuto fin lì il coraggio di sollevare per timore di creare un precedente. Una buona mano in Parlamento l’ha data anche il senatore Franco Marini e così l’altra sera in Senato un varco si è aperto e con Rieti ha conquistato la salvezza anche Terni, che insieme a Isernia e Matera si è vista graziare per evitare l’anomalia di Regioni coincidenti con un’unica Provincia.
«Aver portato a casa questo emendamento - ha detto il sdinaco di Rieti, Simone Petrangeli - è la prova che la nostra azione, avviata con l’assemblea al teatro Flavio e con il concorso di tanti sindaci e delle forze sociali e sidnacali reatine, alla fine ha pagato. E’ un bel risultato per il territorio, che rischiava di disintegrarsi prima ancora di finire accorpato con Viterbo, ed è una vittoria per Rieti città che avrebbe pagato il prezzo più alto per la fine della Provincia, andando a perdere presidi importanti dello Stato. Vero è che se abbiamo scampato il pericolo, non possiamo sfuggire alla necessità di ripensare gli assetti territoriali e amministrativi». 

giovedì 6 dicembre 2012

Il Coro Carissimi di Magliano a Rieti per Corincontro


Si terrà domenica 9 dicembre 2012 la terza edizione consecutiva di CoRIncontro, l'evento annuale dedicato alla coralità reatina promosso e organizzato dall'Associazione Regionale dei Cori del Lazio. La manifestazione nella quale si ritrovano ed incontrano i principali gruppi corali della provincia di Rieti, si svolgerà, seguendo la collaudata formula delle precedenti edizioni, nell'arco dell'intera giornata articolandosi in due momenti distinti. In apertura, alle ore 10,00 presso l'Auditorium Varrone, il convegno “Il coro, ponte tra le generazioni”, che si ispira al tema “2012 – Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”. Annunciata la presenza del Prof. Paolo De Nardis dell’Università “Sapienza” di Roma e del Presidente dell'ARCL M° Pino Alvaro Vatri. Previsti inoltre interventi da parte di alcuni rappresentanti dei cori reatini e delle istituzioni locali. Alle ore 16,oo presso la Basilica di S. Domenico avrà inizio la rassegna dei cori amatoriali nel corso della quale ogni gruppo eseguirà una selezione scelta del proprio repertorio. Partecipano a questa edizione: Coro e Orchestra dell’Istituto Comprensivo “A.M.Ricci” di Rieti; Corale&Strumentale “Colavetus” di Collevecchio (RI); Corale San Giuseppe da Leonessa di Leonessa (RI); Coro “Orpheus” di Rieti; Coro C.A.I. di Rieti; Coro Polifonico “G.G. Carissimi” di Magliano Sabina (RI); Coro di voci bianche “MI-RE-LA” di Rieti; Coro Polifonico “MUSA” di Poggio Moiano (RI); Coro Polifonico “Aurora Salutis” di Rieti. A chiudere la manifestazione i circa 250 coristi presenti saranno impegnati nell'esecuzione a cori riuniti di due noti brani di tradizione natalizia. L'organizzazione ringrazia, per la collaborazione ed il sostegno alla realizzazione della iniziativa, in modo particolare la Prefettura di Rieti, la Provincia di Rieti, il Comune di Rieti, la Cassa di Risparmio di Rieti, la Fondazione Varrone, la Banca di Credito Cooperativo del Velino ed il consigliere regionale Lidia Nobili. Si invita la cittadinanza a partecipare per condividere una bella giornata dedicata alla musica ed al vivere insieme.

martedì 4 dicembre 2012

I burini e Renata Polverini

dal sito de "Il Giornale di Rieti"


di Gianfranco Paris


Tutti sanno che la governatrice del Lazio vinse nel 2010 contro Emma Bonino per merito dei voti degli elettori delle 4 province, di quelli che a Roma vengono chiamati “i burini”. [...] Renata cominciò subito a ricambiare il favore ricevuto con una serie di provvedimenti a catena che i meschini non si sarebbero mai aspettati. 
[...] Affondò il bisturi nella sanità eliminando ospedali e presidi zonali e riducendo posti letto per concentrare il più possibile la sanità sulla capitale. Un tour de force impressionante di fronte al quale niente hanno potuto le proteste dei sindaci e dei sindacalisti dei burini. Pensate che a Magliano Sabina e ad Amatrice Renata aveva vinto a mani basse. Non un cenno di dissenso di Antonio Cicchetti che di quei voti era stato il viatico principale!
Ora è arrivato l'ultimo regalo. Tutti sanno che il consiglio regionale è squilibrato su Roma che elegge più dei due terzi dei consiglieri. I consiglieri regionali eletti in rappresentanza dei burini contano poco o niente. Quelli di Rieti meno di niente. Se qualche volta i sabini hanno ottenuto un assessorato, sempre meno di niente. Vedasi quello ultimo della Sentinelli. L'unico vantaggio lo hanno ottenuto gli eletti che hanno ricevuto laute prebende, quelle si! Ai burini le sole chiacchiere. Tutto questo accadeva quando il consiglio regionale era composto da 70 consiglieri, come prevedeva lo statuto dell'ente.
Ieri Renata ha deciso in modo diverso. Ha firmato un decreto con il quale indice le elezioni per il 10 e l'11 febbraio e un decreto che stabilisce che il numero dei consiglieri regionali sarà di 50, anziché 70, di cui 10 nel listino del candidato presidente. Con questo numero di consiglieri da eleggere la rappresentanza nel consiglio regionale delle province sarà ulteriormente ridimensionata e se oggi non contiamo un tubo, dopo queste elezioni sarà come se non ci fossimo. Il consigliere sabino poi ci potrà essere solo attraverso il listino del vincitore. [...]

Di fronte a questa situazione gli uomini politici che guidano il “gregge” dei burini di terra sabina si battono strenuamente per mantenere la provincia di Rieti nel Lazio. A fronte del Comitato che sta raccogliendo le firme per indire un referendum per verificare la volontà dei sabini sulla possibilità di transitare in Umbria, Melilli, Petrangeli, Lodovisi, Perilli ecc..si battono per rimanere nel Lazio, per ora accorpati alla provincia di Viterbo, ma con il programma futuro di vederci parte dell'area metropolitana di Roma. Una proposta veramente degna di raffinate prospettive politiche per la nostra terra! Qualche giorno fa Fabio Melilli, l'attuale presidente della moritura provincia di Rieti, dichiarando ufficialmente di essere contrario alla prospettiva di trasferire la Sabina in Umbria, dichiarò anche che ciò non serviva perché allo stato attuale la regione Lazio ci garantiva con la elezione comunque di consiglieri regionali, se però questa prospettiva andava a farsi benedire con una riduzione del numero totale sarebbe stato necessario rivedere questa posizione. Che dice ora che questa riduzione è avvenuta? Sarà favorevole al referendum? [...]

lunedì 3 dicembre 2012

Pavimental: a chi conviene licenziare?

dal sito "Frontiera"


19 novembre, i lavoratori della Pavimental hanno occupato l’autostrada A1 in prossimità del casello di Orte. È stata una azione di protesta contro i licenziamenti annunciati il 5 novembre dall’azienda, una controllata del gruppo Autostrade che si occupa della pavimentazione autostradale e di altre grandi infrastrutture. L’annuncio è l’ennesimo colpo all’occupazione nella provincia di Rieti. La sede maggiormente colpita dalle decisioni della Pavimental è infatti quella di Magliano Sabina. Abbiamo provato a capire meglio la situazione dialogando con una delle lavoratrici in esubero.

Come hai preso la notizia del tuo prossimo licenziamento? Molto male ovviamente. Quel giorno ho dovuto lasciare il lavoro prima dell’orario per un malore e anche i giorni successivi ho accusato il colpo. Da quando ho appreso le intenzioni dell’azienda le mie giornate non sono più le stesse.

Ma la Pavimental è in difficoltà economiche? Direi proprio di no. Per quel che ne sappiamo ha chiuso in attivo i bilanci degli ultimi anni. Di certo nel settore delle infrastrutture, tra necessità di ampliamento e manutenzione il lavoro non manca. Il discorso pare sia legato a ipotetici minori utili previsti per il futuro. In più qualcuno avanza il sospetto che si vogliano rimodulare i costi e i rischi della manutenzione scaricandoli su aziende private più piccole.

I licenziamenti sono previsti solo a Magliano? No, l’azienda sta tagliando l’organico in tutta Italia. Però va aggiunto che la metà dei licenziamenti riguardano le sedi del Lazio e in regione la sede di Magliano è quella più penalizzata. Sui 160 esuberi nazionali, 100 sono nel Lazio e 47 a Magliano.

Come mai? Forse perché Magliano serve due diverse linee di intervento. L’azienda ha semplicemente deciso di eliminarne completamente una. Quindi dei 68 operatori attuali, tra operai e impiegati, ne rimarranno solo 21.

E dopo il licenziamento che accadrà? Essendo inquadrati come operatori dell’edilizia abbiamo diritto a soli sei mesi di mobilità. Poi è il buio, specialmente per chi pur non essendo più giovanissimo, è ancora lontano dalla pensione. E poi, al di là dell’età, lo sappiamo tutti che nel momento attuale non ci sono grandi possibilità di reimpiego.

venerdì 30 novembre 2012

Da Rieti il Comitato per andare in Umbria

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


giovedì 29 novembre 2012

Concerto per Santa Cecilia


1 DICEMBRE ALLE ORE 18.00

CONCERTO PER SANTA CECILIA

TEATRO MANLIO
- Magliano Sabina -

I N G R E S S O L I B E R O



L'ASSOCIAZIONE G.G. CARISSIMI
PER FESTEGGIARE E RENDERE OMAGGIO ALLA SANTA PATRONA DELLA MUSICA
ORGANIZZA UN CONCERTO,
SI ESIBIRANNO:

IL CORO POLIFONICO
E
LA BANDA MUSICALE


DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE
G.G. CARISSIMI
di Magliano Sabina


UN POMERIGGIO IN MUSICA
NELLA GIOIA E NELLA LETIZIA DA CONDIVIDERE CON TUTTI VOI

L'acqua solo per usi non alimentari

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


mercoledì 28 novembre 2012

Laura Scanu a Roma per parlare di pedofilia

L'occasione è il Convegno internazionale a Montecitorio organizzato dall'associazione Giovanna d'Arco. 

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


martedì 27 novembre 2012

Studenti in campo contro la legge ex Aprea sulla scuola

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


lunedì 26 novembre 2012

Di Basilio lascia Palazzo Vannicelli, arriva Eroli

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

(clicca sull'immagine per ingrandire)

giovedì 22 novembre 2012

Partecipa alla colletta alimentare

SABATO 24 NOVEMBRE, PRESSO I SUPERMERCATI MD E HURRA', PARTECIPA ANCHE TU ALLA COLLETTA ALIMENTARE.

Ormai giunta alla 16ª edizione, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è diventata, dal suo esordio nel 1997, un importante momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema della povertà attraverso l'invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi ha bisogno. Durante questa giornata, presso una fittissima rete di supermercati aderenti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può donare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà. E' un grande spettacolo di carità: l'esperienza del dono eccede ogni aspettativa generando una sovrabbondante solidarietà umana.

Le ragioni del gesto PER UN DIALOGO CON TUTTI
La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggi la Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo? Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani, “è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: fare la spesa per chi ha più bisogno.

Stagione teatrale al Manlio 2012-2013

Riparte la stagione teatrale al Teatro Manlio di Magliano Sabina, con appuntamenti davvero da non perdere. Il costo dell'abbonamento è di soli 40 €; il ridotto 30 €. Il costo del biglietto è di 10 €. Per informazioni e prenotazioni contattare l'Ufficio cultura: 0744910336.

www.comune.maglianosabina.ri.it

(clicca sull'immagine per ingrandire)

lunedì 19 novembre 2012

Lavoratori Pavimental bloccano il casello di Orte

Sono scesi in strada questa mattina, bloccando il casello autostradale dell’A1 a Orte, i lavoratori dell’impianto della Pavimental di Magliano Sabina. A loro, l’azienda, ha comunicato, licenziamenti per poco meno della metà dei dipendenti dagli impianti fissi e agli impianti mobili, a seguito del calo degli investimenti previsti per il biennio 2012-2014, della diminuzione del traffico autostradale e della eccessiva lentezza degli iter autorizzativi per i contratti per i lavori pubblici programmati ed il conseguente processo di riorganizzazione produttiva annunciato. Durante la manifestazione, organizzata dai coordinamenti unitari FENEAL FILCA FILLEA e dalle RSU delle società PAVIMENTAL, gli operai hanno distribuito volantini agli automobilisti per sensibilizzare sulla causa che, in totale, su tutto il territorio regionale vedrebbe andare a casa 162 lavoratori. Con loro anche il presidente della Provincia, Fabio Melilli e il primo cittadino di Magliano Sabina, Alfredo Graziani e il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli.

giovedì 15 novembre 2012

Inondazione a Magliano: Pastorelli chiede lo stato di calamità

dal sito "Rietinvetrina"

(dal blog "Magliano Insieme", foto Maurizio Antonelli - Studio [A])

A seguito degli eventi calamitosi, cagionati dall’esondazione del fiume Tevere e dalle precipitazioni intense dei giorni scorsi, che hanno colpito le aziende agricole della Sabina, l’Assessore all’agricoltura della Provincia di Rieti, al fine di ottenere lo stato di calamità naturale da parte delle autorità preposte, sollecita i sindaci dei comuni colpiti a segnalare all’Area Decentrata Agricoltura di Rieti, ai sensi del Decreto Legislativo 102 del 29 marzo 2004 e della normativa regionale vigente, il verificarsi dell'evento calamitoso, entro cinque giorni dalla cessazione dello stesso.

mercoledì 14 novembre 2012

Il Tevere esonda: 50 persone evacuate a Magliano

dal sito de "Il Messaggero"


Ondata di piena del Tevere, una cinquantina di persone evacuate a Magliano Sabina.Nel tardo pomeriggio di martedì, vigili del fuoco e protezione civile sono intervenuti a Magliano, a causa dell'acqua del fiume che, esondando in alcuni punti, ha lambito le abitazioni. A scopo precauzionale, le persone sono state portate nell'ostello messo a disposizione dal Comune e già da mercoledì dovrebbero fare rientro nelle rispettive abitazioni.

Giggino Passaguai al Manlio



di Antonio Grosso
con 
Antonio Grosso, Antonello Pascale
Carmen Di Marzo, Giuseppe Orsillo, Ariele Vincenti
regia
Paolo Triestino

Dopo i successi di "Minchia Signor Tenente" e "Papà al cubo", Antonio Grosso torna in scena con una nuova e divertente commedia.

"Giggino passaguai" è un racconto di storie, di personaggi spessi e situazioni variopinte dove si intrecciano un presente da ricostruire e un passato insozzato dalla droga, malavita e brutta gente.
Due preti, simpatici, goffi e dalla grande fede, Don Sabatino e Don Ezio, ci conducono in uno spaccato di vita dove ogni giorno fa la differenza tra il bene e il male e tra la vita e la morte e ci fanno vivere insieme a loro la sfida di recuperare il buono di una società corrotta e degradata.

"Il tema trattato è estremamente attuale e coraggioso. Bella la storia, l'idea. Due sacerdoti vengono spediti in un paese del casertano a ripristinare una vecchia chiesa, ormai abbandonata. Terra di nessuno (...). I sacerdoti riusciranno ad entrare nel cuore degli abitanti e a conquistare la loro fiducia, a risvegliare in loro la solidarietà e il coraggio di chiedere un mondo più pulito..."
"la cosa che più mi ha colpito di GIGGINO PASSAGUAI è la scrittura, così armonica e sapiente per un autore nemmeno trentenne. Testo di grande divertimento, a tratti esilarante, ma con quel pizzico di amarezza che rimane nel cuore. Un finale certamente amaro, ma che restituisce il desiderio di tutti noi di divertire, sì, ma lasciando agli spettatori un pensiero in più da portarsi via."
Paolo Triestino

In "Giggino Passaguai" la storia incalza con leggerezza e comicità coinvolgendo lo spettatore e facendolo assistere ad una realtà tragicomica proprio come spesso accade nella vita. Gag comiche, risate e commozione accompagnano la storia di Giggino, che è sempre alle prese con un guaio e dei suoi compagni.

Il motto di Antonio Grosso, rimane sempre lo stesso, far ridere per far riflettere.
Dopo il successo della scorsa stagione "Minchia Signor Tenente" tornano Antonio Grosso e i suoi amici con una nuova imperdibile commedia. E' la storia di Giggino, un ragazzino in cerca di guai, è la storia di due preti mandati a risollevare le sorti di un bruttissimo quartiere infestato da malavita e organizzazioni criminali, è la storia di un ragazzo, salvato dalla droga e diventato sacrestano, è la storia di una donna che affronta la vita con sacrificio e divertimento... questa è la storia... una storia come tante, in cui succede di tutto! Due preti, Don Sabatino e Don Michele, affrontano una sfida: quella di riportare la gente in una chiesa del tutto abbandonata, coinvolgendo sempre di più la comunità di quel posto, con l'esperienza positiva di chi ha sempre combattuto la vita in modo positivo e sereno, senza mai perdersi d'animo... "Giggino Passaguai" non è altro che un racconto semplice dei giorni nostri, ma ovviamente affrontato con estrema leggerezza e comicità, cercando di coinvolgere e catapultando lo spettatore per un ora e mezza in una realtà tragica ma allo stesso tempo comica. Il motto di Antonio Grosso rimane sempre lo stesso: ridere riflettendo.

martedì 13 novembre 2012

47 lavoratori in esubero alla Pavimental di Magliano



“In un contesto di fortissima crisi economica e con quotidiane notizie di crisi aziendali e licenziamenti, un nuovo duro colpo arriva dalla notizia dei paventati licenziamenti dei 47 lavoratori in esubero dell’impianto Pavimental di Magliano Sabina”, è quanto dichiara il segretario della uil di Rieti Alberto Paolucci. “Anche in questo caso la notizia - continua Paolucci - è arrivata ai lavoratori, 162 a livello nazionale, del tutto inaspettata. Ci si aspettava l’apertura di una trattativa e, invece, l’azienda ha presentato un prospetto con tanto di numeri alla mano che indicano, precisamente, quanti posti di lavoro verranno meno. Ancora una volta - conclude il segretario della Uil -, torno a sostenere l’urgenza di un impegno forte per risolvere le problematiche legate al mondo del lavoro ed evitare che tutti questi licenziamenti si trasformino in un dramma sociale”.

domenica 11 novembre 2012

Al via la I° edizione di Sapori d'autunno


La Pro Loco di Magliano Sabina, con il patrocinio del Comune di Magliano Sabina, è lieta di presentare la prima edizione della manifestazione “Sapori d’Autunno”. L’evento, dedicato alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e di tutta la Provincia di Rieti, com’anche dell’artigianato, si svolgerà sabato 17 e domenica 18. La manifestazione si aprirà sabato alle 15 con il mercatino di prodotti tipici: salumi, formaggi, miele, vini, olio, marmellate, cioccolato, castagne e molto altro, saranno disponibili in vendita e degustazione nel giardino di Villa Solimani Mariotti, storica dimora all’interno del centro storico. Ospite d’eccezione, direttamente dal Salone del Gusto di Torino, la Birra Spalmabile del Birrificio Alta Quota. Alle 17 la Pro Loco offrirà per tutti bruschetta con olio extra vergine di oliva; a seguire, alle 18, aperitivo con vino e castagne e apertura della Prima Mostra fotografica “Colori d’Autunno”. A comporre la mostra saranno gli scatti inviati all’associazione e che parlano dell’autunno (ll regolamento è visionabile sulla pagina Facebook della Pro Loco di Magliano Sabina o richiesto via mail all’indirizzo prolocomaglianosabina@email.it). Per la serata, a partire dalle 20, presso Villa Solimani Mariotti, cena rustica con un menù a base di piatti preparati con ingredienti di stagione, allietata da buona musica (si accettano prenotazioni) Domenica ancora una giornata dedicata ai sapori e ai profumi d’autunno. L’avvio è previsto per le 9, con l’apertura del mercatino dei prodotti tipici e dell’artigianato. Alle 11 degustazione di olio extra vergine d’oliva a cura del Consorzio Sabina Dop. Alle 13 presso Villa Solimani Mariotti, pranzo rustico con menù tipico (si accettano prenotazioni). A partire dalle 16 “Cioccolato che passione”, stand di prelibatezze al cioccolato a cura della Pro Loco di Magliano Sabina e degustazioni a tema nelle attività commerciali del Centro storico, musica in Piazza Garibaldi e premiazione della miglior fotografia del premio “Colori D’Autunno”.

Informazioni 329 012 2009 - 3290926673 Per il concorso: info e regolamento sulla pagina facebook della Pro loco

sabato 10 novembre 2012

Aperte le cantine per la festa del Vino Novello

dal sito de "Il Messaggero"
 
 
 
In Sabina è la domenica del vino novello, il giorno di San Martino, con le prime bottiglie che vengono aperte dopo la vendemmia settembrina. Una vendemmia di ottima qualità, quella targata 2012.Come tradizionei mpone, oggi a Magliano la Cantina Vi.co.sa. organizza la manifestazione «Novello in Cantina». Visite guidate e degustazioni di vini e bruschette, con ingresso libero al frantoio di via Madonna Grande. A mezzogiorno il pranzo rustico e per l’intera giornata musica dal vivo, novello e castagne. Il vino novello sarà protagonista anche a Torri quando accompagnerà le degustazioni a partire dalle 16 durante la sagra del prosciutto delle stuzzicherie offerte dalla Pro loco nel centro storico del paese. A Piani di Poggio Fidoni dalle 15 di oggi, invece, un buon rosso fruttato accompagnerà le degustazioni di castagne, bruschette e dolci nella castagnata di San Martino. Ancora vino novello ad Ascrea dalle 11 per esaltare i sapori durante le degustazioni alla festa della castagna e a Borgo Velino dove c’è la sagra del marrone antrodocano.

venerdì 9 novembre 2012

Costituito a Magliano il comitato per Bersani


A Magliano Sabina si è costituito il comitato della bassa Sabina a sostegno, alle prossime primarie, di Pier Luigi Bersani. Ai primi sostenitori dell'appello si potranno aggiungere tutti coloro che condividono gli ideali e gli obiettivi del candidato premier. Il comitato farà riferimento all'intera zona che comprende i comuni di Magliano, Collevecchio, Stimigliano, Tarano e Montebuono. I promotori ritengono che le primarie indette dal centrosinistra per il 25 novembre segneranno un momento di svolta nella grave crisi che il nostro Paese sta attraversando. Nessuno meglio di Bersani può rappresentare la guida di una coalizione di centrosinistra capace di mediare tra le anime del partito e della coalizione stessa e che solo una personalità come la Sua possa guidare il Paese, vista la grande esperienza, in particolare in ambito economico, in una difficile situazione come quella in cui si trova l'Italia in questo momento. Dopo circa un anno di governo tecnico, sostenuto dal Partito Democratico, in modo leale ma anche critico, la politica deve tornare protagonista nell'avviare una stagione di rinnovamento e di riforme profonde che ricollochino l'Italia al centro delle democrazie più avanzate d'Europa. L'ineguaglianza tra i ceti sociali è in continua crescita; la disoccupazione giovanile ha superato il dato drammatico del 35%; lo stato sociale fatica a fare fronte anche a quelle minime necessità che sono la base della dignità personale e sociale di ogni donna e di ogni uomo. L'economia è in recessione da anni e le imprese sopravvissute ai fenomeni di delocalizzazione produttiva, non riescono a tenere il passo dell'innovazione tecnologica, mentre lo scempio dei nostri beni culturali ed ambientali sta assumendo proporzioni catastrofiche. Per questo, per l'interesse della nazione e non solo di una sua parte, è tempo che il centro sinistra si presenti alle elezioni di primavera guidato da una persona competente, dotata di una visione semplicemente chiara di ciò che si deve fare per risollevare le sorti dell'Italia, che con la sua sobria serietà sappia ridare credibilità alla politica e raccogliere il consenso senza ricorrere a slogan populisti ed ingannatori. Pier Luigi Bersani ha caratteristiche di autorevolezza e solidità per guidare la coalizione di centro sinistra ad affrontare scelte che, in alcuni casi, non potranno non essere indolori a causa dello stratificarsi dei grandi e piccoli interessi che in questi ultimi decenni hanno imprigionato il nostro Paese e tolto dignità alla politica. Bersani sarà anche garante della pari dignità e della unitarietà dell'azione delle forze della coalizione. Nessuno si salva da solo; solidarietà, eguaglianza e democrazia sono le parole, antiche e nuove, che sostengono la nostra scelta per il Pd, per il centro sinistra e per Pier Luigi Bersani, candidato alla guida del governo. L'appello è rivolto agli uomini e alle donne, ai giovani, ai partiti del centrosinistra presenti nel territorio sottoscrittori del documento elettorale Italia Bene Comune al fine di aderire a questo comitato in modo visibile e concreto offrendo la propria disponibilità nella discussione delle idee e proposte contenute nel programma di Bersani. Questi i primi componenti del Comitato della bassa Sabina: Nicola Sacco, comitato di zona Pd bassa Sabina; Francesco Urbanetti, consigliere comune di Magliano Sabina; Mauro Benedetti, coordinatore Pd di Collevecchio; Emilia Cesario, insegnante in pensione; Francesco Di Basilio, coordinatore Pd di Magliano Sabina.

mercoledì 7 novembre 2012

Rischio esuberi per i dipendenti della provincia


dal sito de "Il Messaggero"

Il dado è tratto ma la partita è ancora tutta da giocare. E se l’accorpamento con Viterbo sembra ormai ineluttabile,salvo i piccoli margini di manovra che ancora lascia la conversione del decreto sulla spending review alle Camere, ancora apertissima è la partita degli oltre mille dipendenti pubblici reatini - tra Provincia, Prefettura, Questura, Ufficio scolastico e Motorizzazione civile - sospesi tra l’attuale sede di lavoro e il rischio di un trasferimento coatto nella Tuscia.
A spaventare è una riga. Una sola, contenuta nell’articolo 6, al comma 3 del decreto emanato martedì dal governo Monti. Una riga che ridisegna le Province italiane e allo stesso tempo pone un’incognita pesante sul futuro lavorativo di tante persone. Il comma 3 dell’articolo 6 recita testuale: «Le relative dotazioni organiche (delle nuove Province, ndr) saranno rideterminate tenendo conto dell’effettivo fabbisogno». 

Tradotto: gli esuberi sono più che possibili e la mobilità un’ipotesi tutt’altro di scuola. Chi timbra il cartellino tutte le mattine trema e si chiede: servirò ancora? E se sì, dove lavorerò? A Rieti o Viterbo? E’ questo l’aspetto più inquietante del riordino istituzionale che, dietro il taglio di organismi istituzionali considerati ormai obsoleti e da cancellare, mira al risparmio vero. Che si ottiene solo colpendo il «bersaglio occupazione». E il decreto approvato dice chiaramente che in caso di personale in esubero sarà possibile fare ricorso alla mobilità, con il taglio dello stipendio all’80 per cento e poi il licenziamento, secondo un processo che, almeno questo, dovrà essere concordato con i sindacati.

Per fare un esempio, nel nuovo ufficio «Ragioneria e Bilancio» della Provincia Tuscia-Sabina, quante persone serviranno? Solo Rieti, attualmente, ne ha 16 in organico. Considerato che il nuovo ente avrà funzioni limitate, è lecito credere che oltre 30 dipendenti, compresi quelli attualmente in servizio a Viterbo, saranno sicuramente troppi.
Gli esuberi rappresentano la faccia peggiore ma timori, per i dipendenti di Palazzo Dosi e cascata per tutti gli altri impiegati negli uffici dello Stato con sede a Rieti, arrivano anche dalla sede di lavoro. Sede che dipenderà giocoforza dalle mansioni che resteranno in capo al nuovo ente.

Per capirlo bisognerà però attendere le decisioni della Regione (altro punto interrogativo, con le elezioni che incombono) chiamata per decreto a ripartire le competenze tra le Province vecchie e nuove, i Comuni e la Regione stessa. Di certo, alle nuove Province resteranno in capo l’istruzione secondaria superiore, l’edilizia collegata, la viabilità e l’ambiente. Il resto del personale (a Rieti la Provincia conta 290 persone in pianta organica) dovrà essere ricollocato in base alla ripartizione delle funzioni restanti tra Regione, Comuni e Unioni dei Comuni già esistenti, perché in questa fase è vietato farle di nuove. Non è escluso, quindi, che molti reatini dovranno spostarsi a Roma, mentre altri solo di qualche metro, da Palazzo Dosi al palazzo comunale. La partita, insomma, è assai delicata e dovrà essere giocata con intelligenza per non rischiare di perderla e trasformare tutto in rissa.

martedì 6 novembre 2012

Il destino del nostro territorio


Filippo Patroni Griffi e il suo datore di lavoro Mario Monti hanno spento la Provincia di Rieti che si accingeva alle sue 85 candeline. Solo troppo tardi i politici nostrani hanno aperto un dibattito sul futuro della Sabina. Futuro che non appare per nulla roseo perché il governo – con un sol colpo – ha azzerato la nostra storia e le nostre tradizioni culturali e linguistiche, e ha proceduto a una sorta di “microglobalizzazione” che ci snatura unendoci a Viterbo.

Nel dibattito sul nostro futuro due sono le linee prevalenti.
La prima è quella che vuole traghettarci, ottenendo chissà quali garanzie, proprio verso Viterbo, che nulla ha a che fare né culturalmente né storicamente con noi. Su questa posizione mi pare di vedere deciso più che mai Fabio Melilli che ritenevo più coraggioso e capace di scelte meno punitive.
La seconda è quella che invece vuole traghettare Rieti verso l’Umbria unendola con Terni; questa soluzione sembra la più vantaggiosa per Rieti. E forse, proprio per questo, viene ostacolata da chi, al pari dei Bocconiani, studia storia e geografia solo sui libri delle elementari. E forse nemmeno su quelli. 

Rieti, almeno la maggior parte del suo territorio, è stata Umbria fino al 1920. Umbra è la sua lingua, umbre le sue vicende storiche, umbra la sua cultura. La stessa Sabina si estendeva fino a Norcia e Cascia, in piena terra umbra, e con l’Umbria abbiamo convissuto politicamente ed elettoralmente fino a non molti anni fa. A Viterbo, invece, cosa ci lega? Siamo mai stati Tuscia noi? E cosa sarà più semplice, per un cittadino di Collalto, di Paganico, di Marcetelli, raggiungere il capoluogo Terni o il capoluogo Viterbo? E per Vacone, Cottanello, Nespolo, Leonessa e via dicendo? Altro discorso occorre fare per alcune delle località che fino al 1927 sono state in Provincia dell’Aquila e che da Mussolini vennero accorpate alla Sabina per dare vita alla nostra Provincia. Accumoli ed Amatrice, per esempio, sono a circa un’ora e mezza da Terni e a quasi due ore e mezza da Viterbo ma a soli 40 minuti da Ascoli Piceno, città con la quale hanno legami storici e culturali secolari (Pier Silvestro Leopardi e Nicola Rosei avevano studiato ad Ascoli). E’ chiaro che i due comuni avranno tutti gli interessi a passare con le Marche invece che rimanere in una provincia che li renderà ancor più marginali ed emarginati. Per Borgorose e Pescorocchiano vale lo stesso discorso: esse si trovano a mezzora dall’Aquila e a due ore e mezzo circa da Viterbo. Dove sarà meglio andare secondo i loro abitanti?  

Ma qui nasce un problema del quale poco si dice perché non funzionale al passaggio con Viterbo che i filo-viterbesi (e non solo essi!) vogliono che avvenga da parte dell’intera ex Provincia di Rieti, senza defezione alcuna, senza che nessun comune tenti la fuga verso questa o quest’altra provincia o regione. Anche i filo-ternani rischiano di sbagliare se non tengono conto di queste legittime e, sotto certi aspetti, necessarie spinte centrifughe. Essi infatti parlano di referendum – idea che mi trova perfettamente d’accordo – per l’unione con Terni, con quesito unico che suona pressappoco così: “Volete unire il territorio della ex provincia di Rieti con quello della ex provincia di Terni?”. Se il quesito fosse posto così, sarebbe davvero elevato il rischio di veder bocciata la proposta perché ai contrari che sono tali per scelta dell’apparato politico di riferimento si unirebbero anche i cittadini di Accumoli, Amatrice, Pescorocchiano, Borgorose e forse pure di Antrodoco, Posta, Borbona, Fiamignano e Petrella Salto che preferiscono altra soluzione.

Occorrerà allora porre il quesito referendario in modo tale che sia ogni singolo comune a decidere, in libertà e coscienza, l’aggregazione ritenuta più utile agli interessi locali. Se questo equivale a fare uno spezzatino della nostra Provincia, occorrerà prenderne atto anche se a malincuore. Ma costringere gente di Accumoli e di Borgorose a dover far riferimento a Viterbo anziché a una città molto più vicina, non solo è ancor più doloroso e disumano, ma equivale, secondo me, a una disposizione dittatoriale. Degna di un “centralismo democratico” che della libertà, dell’autonomia, dei valori locali non ama assolutamente sentir parlare.



Il ragionamento è corretto e non fa una piega. Ma bisogna considerare un aspetto importante: Terni continuerà ad essere capoluogo di Provincia? A quanto pare sembra di no (per quello che possiamo apprenderne). C'era un tempo (qualche anno fa) in cui era davvero importante che tutta la provincia di Rieti decidesse di passare all'Umbria perché una tale decisione avrebbe di fatto impedito la morte di Rieti e Terni, dando vita ad una Provincia dell'Umbria meridionale che avrebbe abilmente superato i criteri fissati oggi dalla spending review. Ma adesso andare in Umbria significa andare a Terni o andare a Perugia? E ce lo chiediamo, per chiarezza, noi in primis, che in tempi non sospetti abbiamo sempre fatto il tifo per la regione umbra, luogo ottimale per lo sviluppo di una realtà come la nostra. Ma attenzione: per Rieti, Terni è più vicina di Viterbo, ma Viterbo è molto più vicina di Perugia.

lunedì 5 novembre 2012

Vènti umbri a Rieti: si chiede il referendum

dal sito "Rietinvetrina"


Il presidente del Comitato "Rieti Terni in Umbria" Marino Formichetti scrive al Sindaco ed al Presidente della Provincia: "L’impegno che ritengo rivesta il ruolo di Sindaco e di Presidente, quali espressioni degli interessi dei territori amministrati, credo debba esprimersi a prescindere dalle appartenenze politiche, deve essere cassa di risonanza della volontà delle comunità, anche se in contraddizione con quel vento qualunquista e omologato alle logiche di esigenze particolari, certo non utili e non condivise.

E’ per questa ragione che in qualità di presidente del Comitato Rieti Terni in Umbria che chiedo a voi il coraggio di sostenere la possibilità di espressione dei cittadini che rappresentate attraverso un semplice, ma istituzionalmente nobile, esercizio di democrazia partecipata, termine tanto proclamato ma poco praticato. Un referendum offre la possibilità di scelta, dà voce ai cittadini, sarebbe una boccata di ossigeno per la politica e una giornata di luce per le nostre comunità.

Ogni Sindaco e ogni consigliere, così come il Presidente della Provincia, credo non possano in questo momento esimersi dall’uscire allo scoperto e fare ciò che devono, nel rispetto del loro mandato. Per questa ragione sono a sollecitare Atti, e non solo parole, a sostegno di proposte; atti a sostegno della democratica partecipazione; atti per far decidere i cittadini. Voi, signori Sindaci, Consiglieri, e Presidente, non potete rappresentare lobby, partiti e associazioni. La fascia che indossate vi rende al servizio dei cittadini e solo a loro dovete rendere conto delle vostre azioni.

Il decreto di ottobre, come sempre abbiamo denunciato, conferma la polverizzazione della provincia e ci umilia con la soppressione delle sedi provinciali istituzionali (Questura, Prefettura e molto altro). L’unica possibilità di tenere unito il territorio è perciò un referendum, il referendum per l’Umbria dell’intera Provincia. Non bastano proclami di unità, spesso fatti ad arte per confondere, dite la verità ai cittadini, questo territorio ha poco da contrattare con Viterbo. Sono certo della vostra sensibilità democratica e come Comitato ci aspettiamo che facciate la vostra parte, i cittadini lo chiedono. Diamo ancora futuro alla nostra storia".

domenica 4 novembre 2012

Il sindaco Graziani compensa con la Torre Civica

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


sabato 3 novembre 2012

Ex provincia reatina a rischio frammentazione

dal sito de "Il Giornale di Rieti"
«Approvato il decreto sul riordino delle Province, un decreto decisamente sommario e pesante sulle reali esigenze dei territori che rischiano di rimanere isolati e penalizzati per la mancanza di tutele e di specifiche in materia, e' tempo di provare a governare questo processo». Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio, Mario Perilli (segue).

di Rosella Vivio
Azzerate, cancellate senza se e senza ma in un sol colpo. Nessuno ci credeva. Molti non ci speravano. Mercoledì scorso il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legge che ridisegna la mappa delle Province. Un decreto calato come una mannaia sulle attuali Giunte provinciali che saranno soppresse dal primo gennaio 2013. L'appena tornato presidente Melilli sarà il curatore finale di un riordino che si spera sarà per i reatini, diventati viterbesi, il meno doloroso possibile. Soprattutto per chi in Provincia lavora (segue).

(in giallo i comuni della ex provincia con meno di mille abitanti)


L'emanazione del decreto che prevede il riordino delle province determina una naturale accelerazione sugli scenari su cui si è dibattuto in questi mesi. Comprensibili le apprensioni che si registrano per una unione che agli occhi di tutti appare innaturale ed illogica, ma imposta solo dalla combinazione dei numeri saltata fuori dal cilindro di Patroni Griffi. Del resto che le province non fossero in buona salute era noto da tempo; a più riprese avevano evitato il colpo di forbice solo all'ultimo secondo. I sondaggi confermano che buona parte della opinione pubblica non ne comprende l'utilità e solo la necessità di osservare l'art. 114 e segg. della Costituzione ha evitato che si procedesse per la loro totale abolizione. Logico invece attendersi maggiore oculatezza di scelta allorché si è optato per una operazione di riduzione del numero complessivo. Aver privilegiato il criterio demografico comporterà l'acuirsi del processo di spopolamento dell'”Appennino morente”. Con l'abbandono progressivo dei borghi appenninici si determinerà una accelerazione nell'ineluttabile spostamento e nella sempre maggiore concentrazione delle popolazioni a valle. Da un lato avremo borghi spopolati e dall'altra maggiore richiesta abitativa. Un assurdo in termini di gestione del territorio. Non so se farà bene al paese di assecondare questo processo migratorio, sia da un punto di vista dell'uso del suolo che per l'equilibrata gestione dell'assetto idrogeologico. Abbandonare le aree interne e la montagna comporterà inoltre maggiori rischi per le aree sottostanti e maggiori costi di prevenzione e salvaguardia territoriale. Lecito attendersi un ripensamento da parte dei prossimi governi ed una rilettura di una riforma fin qui molto discussa. Ho seguito con molto interesse le dichiarazioni di chi considerando innaturale l'unione prefigurata, prefigura un'implosione della provincia reatina, e si prepara a migrare in altre regioni. La ipotizzata trasmigrazione ad altra Regione dei Comuni di confine (Cicolano per l'Abruzzo, Montepiano per l'Umbria, Alto Velino diviso tra Marche ed Abruzzo) non credo che avrà l'effetto di cambiare il destino di area marginale. Spostando semplicemente il confine politico di una regione o di una provincia difficilmente potrà determinerà il cambiamento di sorte dei Comuni o delle politiche a servizio delle rispettive popolazioni. Non è secondario, infatti, il tempo di crisi in cui cade questa scelta, con forte contrazione della spesa. La stessa promozione di un comitato referendario, in grado di catalizzare l'attenzione della opinione pubblica non solo reatina, si troverà a superare gli ostacoli delle complesse procedure previste dalla legge ed anche quelli causati dall'approdo in una regione che a norma dell'art.133 della costituzione potrebbe essere essa stessa oggetto di riordino, non possedendo il requisiti minimale del milione di abitanti ed essendo ormai costituita da una provincia coincidente con il territorio regionale. In tutti i casi mi pare che la risposta, “andarsene altrove”, non sia adeguata alla domanda che il momento pone. Una cosa, invece, potrebbe contribuire a rendere i comuni adeguatamente forti di fronte alla richiesta di semplificazione e di competizione territoriale. Il punto debole del nostro territorio provinciale è evidente; sta nella estrema frammentazione e nella presenza di comuni molto piccoli e non più in grado di assolvere adeguatamente i compiti assegnati. Il loro ruolo sarà ancor più residuale, fino all'ininfluenza, nel contesto provinciale che si profila o in qualunque altro che non sia quello attuale, con ricadute in termini di declino facilmente intuibili. Diversa invece mi parrebbe la condizione di questo territorio se fosse diviso in 10-15 comuni anziché 73. I media hanno dato notizia che 7 comuni della Valsamoggia in Emilia hanno deciso di fondersi in un unico comune. I consigli comunali hanno già deliberato ed ora saranno le popolazioni a pronunciarsi con un referendum. Se i cittadini dimostreranno di credere nel progetto si costituirà un comune di oltre 30.000 abitanti e di oltre 178 kmq., uno dei più grandi della provincia di Bologna con capacità d'interlocuzione ben diversa da quella attuale. Penso che questa sia la vera sfida che ci si pone di fronte al cospetto dell'azione di riordino provinciale, e solo una adeguata risposta potrà assicurare diverso destino alle comunità locali. Qui o altrove.

venerdì 2 novembre 2012

Commemorazione dei defunti

Per i nostri cari


giovedì 1 novembre 2012

Buon Ognissanti!

Buon onomastico a tutti!


mercoledì 31 ottobre 2012

E' ufficiale: il decreto approva la Provincia Tuscia Sabina




Patroni Griffi: "Processo irreversibile". Si passa dalle 86 attuali a 51, con elezioni a novembre 2013 per decidere i nuovi vertici. Il governo conferma ''il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali'' e conferma ''l'abolizione degli assessorati''.

ROMA - Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge di riforma delle Province: la notizia è stata data attraverso un post su Twitter dal Ministero della Funzione Pubblica e poi confermata dal ministro Filippo Patroni Griffi. Il decreto sulle Province prevede il passaggio da 86 a "51 Province comprese le città metropolitane", ha annunciato il ministro. Ora il decreto deve essere convertito in legge.

Processo irreversibile. Quello avviato dal governo sul riordino delle Province ''è un processo irreversibile''. ''Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il presidente delegare non più di tre consiglieri. Nello stesso tempo sarà prevista una serie di adempimenti (bilanci, ricognizione dotazione organiche, del patrimonio immobiliare ecc). Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014'', ha aggiunto Patroni Griffi.

Elezioni a novembre 2013. La riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014 e a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici, ha spiegato il ministro.

Province completamente nuove. Il decreto, ha spiegato il ministro per la Funzione Pubblica "è di tipo ordinamentale e strutturale, nella logica avviata con la spending review" e prevede "Province completamente nuove per dimensioni e funzioni". La riforma si ispira ai modelli di governo
europei: in tutti i principali Paesi Ue, infatti, ci sono tre livelli di governo. Il provvedimento consente inoltre una razionalizzazione delle competenze, in particolare nelle materie precipuamente "provinciali" come la gestione delle strade o delle scuole. Il riordino delle province è  stata l'occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un'altra Provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica.

Città metropolitane operative dal 2014. Sempre dal 1 gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto. Per assicurare l'effettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati. Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta anche ferma l'abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo. Il riordino delle Province - sottolinea una nota del Cdm - è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi che comporterà l'intera riforma.

Commissari solo per inadempienze. Il riassetto delle Province non prevede che siano istituiti dei commissari nella fase di transizione. Tuttavia, "solo dall'eventuale inadempimento dell'obbligo nei termini scatterà uncommissario ad acta per garantire i passaggi intermedi funzionali alla transizione".

Rinviata decisione per Regioni a statuto speciale
. Sul riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale "ci occuperemo in seguito, visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più", ha detto ancora Patroni Griffi.

La nuova mappa. Ecco la nuova mappa:
- Piemonte: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli
- Liguria: Imperia-Savona, Genova, La Spezia
- Lombardia: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia
- Veneto: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia
- Emilia Romagna: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini
- Toscana: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno
- Marche: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno
- Umbria: Perugia-Terni.
- Lazio: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone- Abruzzo: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti
- Molise: Campobasso-Isernia
- Campania: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno.
- Puglia: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce.
- Basilicata: Potenza-Matera.
- Calabria: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.
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