Riportiamo la lettera del Cittadino poiché appare evidente ora che ne manchi una parte centrale. Non avendo ricevuto alcuna mail ma avendo riportato solo e soltanto quello che era a noi rivolto tra i commenti di questo post (http://sabinaterritorioambienteesalute.blogspot.com/2011/04/uomo-avvisato.html) integriamo la lettera con la parte centrale che prendiamo dal blog Magliano Democratica, la quale immaginiamo abbia ricevuto la lettera via mail, quindi integra. Questo e questo soltanto è il motivo dell'errata pubblicazione, e ci scusiamo con i lettori e con il Cittadino per aver riportato in modo deformato il significato della lettera aperta. Invitiamo comunque tutti coloro volessero comunicare con noi ad utilizzare la mail sabinamente@live.it.
Egregi Amministratori,
avete presentato la richiesta di Referendum motivandola con sacrosante argomentazioni e con la consapevolezza che, indipendentemente dalla questione ‘Marzio Marini’la cittadinanza ha sempre desiderato il “ ritorno “ in Umbria.
Del resto, come aveva spiegato con molta foga il sindaco ai cittadini al momento di presentare la richiesta referendaria, ragioni storiche e culturali oltre che logistiche fanno i maglianesi più vicini alle esigenze allo spirito del popolo umbro che a quello sabino per essere oltretutto appartenuta alla Provincia Umbra di Perugia dall’unità d’Italia fino al 1923.
Tutti sanno anche che Magliano dal tempo in cui è entrata a far parte della Provincia di Rieti era sede di importanti istituzioni e centro di riferimento del territorio e dei comuni circostanti (a titolo esemplificativo l’Ospedale, l’Ufficio del Registro, la Prejtura ,la Curia vescovile, il Seminario etc.) ma anche che, successivamente, ha subito il graduale depauperamento dei suoi importanti uffici e, oserei dire, è stata spogliata della sua dignità di città a favore di Poggio Mirteto, con conseguente impoverimento dei suoi abitanti, costretti ad abbandonare il territorio per cercare lavoro altrove o a fare i pendolari.
Dal punto di vista economico e produttivo Magliano è rimasta, nonostante l’importanza della posizione strategica ed il collegamento con l’Italia intera per effetto dell’ accesso all’Autosole, un centro agricolo dimenticato dalla politica di livello e dai politici che contano.
A causa della mancanza di guide autorevoli e lungimiranti e della scarsa capacità degli amministratori di farsi rispettare, i maglianesi, che nel 1904 si erano resi protagonisti protagonisti di scioperi contadini di risonanza nazionale e nel 1920 di scontri con forze dell’ordine e con le prime squadre fasciste mostrando il loro carattere fiero e ribelle, hanno lentamente acquistato un carattere abulico, arrendevole e rassegnato permettendo persino lo spostamento altrove di importanti reperti storici ed archeologici appartenenti alla loro storia.
Tornando a ciò che qui interessa, il nostro sindaco, con la decisione di adire le urne, aveva infiammato gli animi e ridato speranza alla popolazione di una sua redenzione: finalmente una guida coraggiosa capace di ribellarsi agli spogli e ai soprusi subiti, un capo pronto a farsi carico delle istanze di ribellione e di giustizia dei suoi cittadini!
Poi, improvvisamente il sindaco ed i suoi consiglieri hanno fatto marcia indietro: troppo rischiosa l’impresa, troppe spese, troppa opposizione dall’Opposizione, rischio di perdita del posto di lavoro dei lavoratori ‘socialmente utili’, tempi biblici per la conclusione dell’iter, rischio di perdita degli stanziamenti promessi dalla Regione kiLazio e tante altre menzogne raccontate ai cittadini per giustificare la delibera di ritiro della richiesta di referendum.
Gettate dunque alle ortiche le speranze di rivalsa dei maglianesi che avrebbero potuto almeno manifestare legittimamente la ribellione ad una certa politica !
Ma, guarda il destino! Dopo la vergognosa delibera di cui sopra, la Corte di Cassazione ha stabilito che la macchina del Referendum non può essere arrestata.
Che cosa dice in proposito il sindaco intervistato dai media ? Dice all’incirca così: “speriamo di riuscire a fermare in tempo la consultazione elettorale ma, ove non fosse possibile, inviteremo i cittadini ad astenersi”.
A questo punto, egregio sindaco,è lecito domandarsi: ma tu forse pensi di essere un genio della politica, un lungimirante stratega, o forse un condottiero di un’armata obbediente e osannante ?
Pensi veramente che i cittadini siano pronti a seguirti fino al loro annichilimento per soddisfare il tuo personalistico sogno di gloria?
Oppure pensi che i cittadini siano dei sudditi da usare alla bisogna! Tu sindaco, Voi amministratori, da tempo state operando delle scelte illogiche e contraddittorie con i soldi e sulle spalle dei cittadini!
Prima che continuiate su questa china i cittadini Vi invitano a ricordare che gli atti di ‘mala gestio’e la sconsideratezza del Vostro comportamento potrebbero essere denunciati al Procuratore della Repubblica presso la Corte dei Conti per l’accertamento delle Vostre responsabilità e per l’eventuale condanna al risarcimento del danno all’Erario.
I cittadini, che stupidi non sono, si stanno domandando se questa strana strategia di ripensamenti sia frutto di ignoranza e superficialità oppure di opportunismo dell’ultim’ora, per intenderci: un inciucio con la presidente della Regione Lazio per salvarle la faccia (a quali condizioni di favore?) a danno delle giuste rivendicazioni della popolazione?
Se soltanto dovesse trattarsi di iniziative non adeguatamente ponderate è lecito supporre che siate dei presuntuosi. Allora è anche lecito ricordarvi che prima di intraprendere una scelta politica economicamente impegnativa SAREBBE PIU’ OPPORTUNO DOCUMENTARVI ANALITICAMENTE DIBATTENDO IN CONTRADDITTORIO LA PROBLEMATICA ALLA PRESENZA DI ESPERTI ED INFORMARE PREVENTIVAMENTE i cittadini con assemblee adeguatamente pubblicizzate.
Ricorda, sindaco, che tu NON SEI IL PADRONE del paese ma il rappresentante, ben retribuito, dei cittadini , dunque AL SERVIZIO DEI CITTADINI.
Se fino ad oggi hai creduto di poter decidere il bello e il brutto tempo, sarebbe opportuno che da questo momento, nelle decisioni di straordinaria amministrazione, iniziassi a tenere nella debita considerazione la volontà popolare.
Devi lasciare ai cittadini la scelta di andare o non andare alle urne, di votare pro o contro l’annessione all’Umbria, non di invitarli, con un messaggio incivile, a disertare i seggi. In questo momento il tuo dovere è quello di favorire il contraddittorio tra i cittadini attraverso l’apprestamento di mezzi che consentano loro di valutare tutti i vantaggi e gli svantaggi della consultazione referendaria.
AI PARTITI E ALLE ASSOCIAZIONI POLITICHE E CULTURALI
Per quanto possa sembrare che le associazioni politiche e culturali locali siano attente ai problemi della comunità e del territorio ed esercitino un controllo vigoroso sulla gestione della cosa pubblica, si deve rilevare che il solo utilizzo dei BLOG e di altri mezzi informatici per denunciare il malgoverno o per informare i cittadini di fatti di capitale importanza per la sopravvivenza della nostra comunità, non sia sufficiente.
La maggior parte dei cittadini o perché anziani o perché non in grado di accedere ad internet, è costretta ad affidarsi al ‘si dice’ ’senza avere la percezione diretta e reale degli avvenimenti. Ciò che consente ai furbi di turno di giocare sulla loro ignoranza.
Voi che siete attivisti, che credete nella giustizia del vostro messaggio politico o culturale, abbiate il coraggio non solo di denunciare e di manifestare ENERGICAMENTE dai blog le scorrettezze o la superficialità delle scelte dell’Esecutivo.
Se necessario tappezzate di manifesti il paese e le campagne, fate volantinaggio, siate presenti e discutete in piazza, soprattutto INFORMATE CON LA MASSIMA OBBIETTIVITA’ la popolazione affinché sia consapevolmente partecipe delle scelte e del destino della nostra comunità.
In questo particolare momento si debbono decidere le sorti del passaggio in Umbria o della permanenza nel Lazio. Rifuggite dalla logica della contrapposizione partitica e non lasciate che siano gli interessi particolaristici o di convenienza politica contingente dettati dall’alto a prevalere, né il vostro comportamento sia dettato dal sentimento di avversione ad una scelta dell’antagonista.
Non sacrificate la vostra identità culturale, la vostra appartenenza al territorio, gli interessi della gente che vive con voi agli interessi di una lobbi .
Mantenete la vostra indipendenza intellettuale ed informate correttamente ed obbiettivamente i cittadini ed i vostri simpatizzanti dei pro e dei contro della scelta ma lasciateli liberi di scegliere indipendentemente dallo schieramento in cui militate.
E’ solo a tali condizioni che i cittadini potranno rivolgersi a Voi con fiducia nel prossimo futuro ; a Voi spetta il compito di restituire ai cittadini la fiducia nella politica, e lo stimolo al recupero degli ideali e dello smarrito orgoglio civico.
Un Cittadino