IL CORRIERE DI RIETI STA DANDO MOLTO SPAZIO ALLE ISTANZE DEGLI ABITANTI DELLA ZONA 167. UNA DELLE NUOVE ZONE DI MAGLIANO, NONCHE' UNA DELLE PIU' POPOLOSE, CHE SEMBRA ESSERE ORAMAI ABBANDONATA NON SOLO DALLE ISTITUZIONI LOCALI.
QUI DI SEGUITO TROVATE QUANTO SCRITTO DALL'AMICO (NONCHE ABITANTE) PAOLO DI BASILIO.
Degrado zona 167, scatta la protesta.
Il Comune ha riparato alcuni tratti di strada ma i disagi restano. La pensilina dello scuolabus è completamente arrugginita.
Dopo le proteste degli ultimi tempi è arrivato un po' di asfalto. Appena la pioggia ha lasciato un po’ di tregua gli operai della Municipalizzata si sono messi al lavoro per “rattoppare” le falle più pericolose che si erano aperte nella zona 167, viale Veneto Lotti soprattutto. Certo, non si tratta di una soluzione definitiva, ma l’intervento della Polizia Municipale prima e quello degli operai poi è stato apprezzato come “segnale” più che positivo. I problemi di degrado di quell’area - al di la della viabilità precaria e pericolosa - rimangono tutti. Rimanendo in viale Vento Lotti l’occhio cade sulla pensilina dove devono - o sarebbe meglio dire dovrebbero - aspettare lo scuolabus i piccoli residenti della zona. A parte che quando piove l’area di fronte di allaga ed è impossibile di fatto raggiungerla. Poi la struttura mostra tutti i segni del tempo. Fu installata, insieme a molte altre, negli anni ‘80 quando era ancora sindaco Vittorino Rufini e, di fatto, tutto è rimasto fermo ad allora. La pensilina che - occorre ribadirlo - dovrebbe essere “frequentata” da bambini è diventata un “ferrovecchio” pieno di ruggine, come testimoniano le fotografie scattate da qualche residente. Stesso discorso per la pensilina cento metri più in là, verso il centro. La struttura è messa meglio rispetto all’altra ma anche qui non si contano le “chiazze” di ruggine. Ruggine che avvolge tutti, ma proprio tutti non se ne salva nemmeno uno, i pali dei lampioni dell’illuminazione pubblica che sorgono sul marciapiede, in asfalto, di viale Veneto Lotti. Per non parlare delle aree verdi comunali che attualmente, anche a causa del maltempo, versano nell’incuria. Restando ai problemi di quell’area sta diventando seria la questione dell’illuminazione pubblica intorno agli ultimi palazzi costruiti, quelli, per intenderci, costruiti vicino all’Eurospin sequestrato dalla magistratura. Il problema è che i lampioni erano collegati al supermercato e, visto che ancora non è stato dissequestrato, in quella zona è calato il buio. Dopo le polemiche delle ultime settimane, scatenate da un “reportage” fotografico degli indomiti ragazzi dell'associazione “Sabinamente” c’era stato addirittura chi, come il coordinatore di Sd, Carlo Gasperini ha proposto di non pagare la Tarsu per protesta. Una piccola, parziale, risposta è arrivata. A giugno ci saranno le elezioni e, come è lecito aspettarsi, le promesse si sprecheranno. In questo senso una serie di cittadini stanno valutando l’idea, lanciata sempre da Carlo Gasperini, di costituire un comitato di quartiere in grado di farsi portavoce delle esigenze degli abitanti della zona in assoluto più popolosa del territorio comunale.

“I lavori riprenderanno tra pochi giorni”.
L’Ater interviene sulla vicenda del cantiere di via Tito Oro Nobili.
“Non abbiamo abbandonato nessun cantiere, ma abbiamo dovuto spendere i lavori solo per una questione normativa legati all’assegnazione della seconda trance di lavori in via Tito Oro Nobili a Magliano”. A parlare è il direttore dell’Ater di Rieti, Maurizio Rosati, che interviene sulla denuncia, fatta da alcuni residenti e rilanciata da Corriere con tanto di foto, sullo stato di abbandono in cui versava un cantiere nell’area delle case popolari. I Cittadini si chiedevano i motivi del blocco del cantiere e perché da inizio dicembre molto materiale da lavoro (grossi tubi in plastica, ferri che spuntano dal terreno e calcinacci) fossero stati lasciati incustoditi - c’era solo una piccola rete di recinzione tra l’altro caduta e due transenne - nell’area. Dall’Ater prontamente è arrivata la spiegazione di tutto ciò: “I lavori sono stati sospesi - dice il direttore - perché è stata terminata la prima trance e prima di assegnare il secondo lotto abbiamo bisogno di affidare il lavori con una seconda gara. Entro la prossima settimana il problema sarà risolto e a giorni il cantiere riaprirà. Precisiamo - continua - che non abbiamo abbandonato nulla, si è trattato solo di una sospensione, ripeto, dettata da esigenze normative”. Rimane il fatto che quel materiale non doveva comunque essere custodito in quel modo. Alla portata di tutti, bambini (che nelle palazzine non mancano di certo) compresi. I lavori in questione - attesi da anni e resi possibili grazie all’impegno dell’attuale amministrazione dell’Ater - mirano a risolvere il problema della stagnazione di acqua sotto alcune palazzine, in particolare la palazzina G.