Magliano - Totosindaco: è rebus sui candidati.
Giorni di fermento nelle sedi di partito. Il Pd forse organizza le primarie. La lista civica di Graziani vicina all’accordo con il centrodestra.
Sono giorni di grande fermento nei quartier generali dei partiti, nelle sezioni e nelle sedi delle associazioni maglianesi in vista delle elezioni comunali di giugno. Il Pd, partito del sindaco che, a parole, punta ad un rinnovamento per evitare il trasloco da Palazzo Vannicelli ha fatto partire la marcia di avvicinamento. Dopo mille tentennamenti la scorsa settimana finalmente il direttivo ha iniziato a parlare “di cosa fare”. Per carità, almeno ufficialmente, di nomi non ne circolano e per il momento si è deciso solo di affittare una sede nella centrale piazza Garibaldi per un “loft” alla maglianese e si sono delineate le “regole” che devono portare all'individuazione del candidato sindaco. I nomi? Ufficialmente non circolano ma ufficiosamente le voci di piazza suggeriscono tra i più accreditati Franco Orsini (ex Margherita) e l’ex assessore alla Cultura Anna Bertini. Si sta muovendo molto - non si sa se come candidato o solo per preservare l’area di sinistra - anche l’ultimo segretario dei Ds Claudio Rosi. “Il partito deve stare in primo piano”, va ripetendo da tempo a chi gli chiede qualcosa sulle elezioni. Certo l’area ex Ds, per adesso non sembra disposta a sostenere con facilità un ex Margherita (vedi Orsini) perciò potrebbe uscire dall’ombra un candidato più “caratterizzato” politicamente magari utilizzando le primarie. A naso il copione assomiglia molto a quello che ha portato all’elezione di Francesco Urbanetti a coordinatore del partito un anno fa. I bene informati - anche se dal partito ovviamente si smentisce - dicono che all’interno convivono, quasi da separati in casa, due anime: coloro che vogliono voltare pagina rispetto ai dieci anni di amministrazione “tecnico-politica” targata Lini e chi invece vuole agire in continuità. Una cosa sembra certa: il partito non è più disposto a recitare il ruolo di “seconda fila”. Poi c'è l'incognita del terzo mandato. In parlamento danno per sicura l’approvazione che abolisce il limite di due mandati nei Comuni sotto i 5mila abitanti. Magliano ci rientra anche se i bene informati dicono che Lini non ha avrebbe nessuna intenzione di tentare il tris. Ma in politica specialmente quando c'è di mezzo l'orgoglio, mai dire mai. Una schiarita, è bene dirlo, non arriverà prima di un febbraio. E dall’altra parte? C’è la lista civica “Magliano Insieme” di Alfredo Graziani - che comprende Verdi e Socialisti - che ormai da settimane sta portando avanti, tra alti e bassi, una trattativa per arrivare ad un’alleanza con il centrodestra (Pdl e Udc). Un protocollo era stato già sottoscritto prima della fine dell’anno poi sembrava essere saltato tutto. Dal centrodestra avrebbero infatti proposto il nome di Fabio Di Giamberardino, segretario dell'Udc, come candidato sindaco. Le ultimissime invece danno per vicinissimo l’accordo con Graziani candidato sindaco e tre, non più di tre, esponenti del centrodestra in lista: uno per ogni partito (FI, An e Udc). Se arriveranno all'intesa, sarà una sfida a due contro la lista del Pd. L’unica variabile potrebbe essere la Sinistra Democratica che potrebbe proporre una lista da quella parte sotto il coordinamento di Carlo Gasperini. In ogni caso - all’interno di tutti gli schieramenti - ci saranno vincitori e vinti. E per quest'ultimi ci sarà sempre posto. Magari in Provincia con una candidatura nel collegio blindatissimo di Magliano.Intanto nella vicina Collevecchio oggi alle 17,30 presso il teatro comunale è in programma un incontro promosso dal coordinatore del Pd Mauro Benedetti che farà chiarezza sulla linea del partito dopo che le elezioni primarie sono saltate perché uno dei due candidati indicati non si è detto disponibile alla contesa. Si dovrà decidere come sfidare la lista civica di Enzo Rossi per tornare in Comune.
PAOLO DI BASILIO