In Evidenza

venerdì 30 novembre 2012

Da Rieti il Comitato per andare in Umbria

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


giovedì 29 novembre 2012

Concerto per Santa Cecilia


1 DICEMBRE ALLE ORE 18.00

CONCERTO PER SANTA CECILIA

TEATRO MANLIO
- Magliano Sabina -

I N G R E S S O L I B E R O



L'ASSOCIAZIONE G.G. CARISSIMI
PER FESTEGGIARE E RENDERE OMAGGIO ALLA SANTA PATRONA DELLA MUSICA
ORGANIZZA UN CONCERTO,
SI ESIBIRANNO:

IL CORO POLIFONICO
E
LA BANDA MUSICALE


DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE
G.G. CARISSIMI
di Magliano Sabina


UN POMERIGGIO IN MUSICA
NELLA GIOIA E NELLA LETIZIA DA CONDIVIDERE CON TUTTI VOI

L'acqua solo per usi non alimentari

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


mercoledì 28 novembre 2012

Laura Scanu a Roma per parlare di pedofilia

L'occasione è il Convegno internazionale a Montecitorio organizzato dall'associazione Giovanna d'Arco. 

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


martedì 27 novembre 2012

Studenti in campo contro la legge ex Aprea sulla scuola

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


lunedì 26 novembre 2012

Di Basilio lascia Palazzo Vannicelli, arriva Eroli

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

(clicca sull'immagine per ingrandire)

giovedì 22 novembre 2012

Partecipa alla colletta alimentare

SABATO 24 NOVEMBRE, PRESSO I SUPERMERCATI MD E HURRA', PARTECIPA ANCHE TU ALLA COLLETTA ALIMENTARE.

Ormai giunta alla 16ª edizione, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è diventata, dal suo esordio nel 1997, un importante momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema della povertà attraverso l'invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi ha bisogno. Durante questa giornata, presso una fittissima rete di supermercati aderenti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può donare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà. E' un grande spettacolo di carità: l'esperienza del dono eccede ogni aspettativa generando una sovrabbondante solidarietà umana.

Le ragioni del gesto PER UN DIALOGO CON TUTTI
La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggi la Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo? Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani, “è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: fare la spesa per chi ha più bisogno.

Stagione teatrale al Manlio 2012-2013

Riparte la stagione teatrale al Teatro Manlio di Magliano Sabina, con appuntamenti davvero da non perdere. Il costo dell'abbonamento è di soli 40 €; il ridotto 30 €. Il costo del biglietto è di 10 €. Per informazioni e prenotazioni contattare l'Ufficio cultura: 0744910336.

www.comune.maglianosabina.ri.it

(clicca sull'immagine per ingrandire)

lunedì 19 novembre 2012

Lavoratori Pavimental bloccano il casello di Orte

Sono scesi in strada questa mattina, bloccando il casello autostradale dell’A1 a Orte, i lavoratori dell’impianto della Pavimental di Magliano Sabina. A loro, l’azienda, ha comunicato, licenziamenti per poco meno della metà dei dipendenti dagli impianti fissi e agli impianti mobili, a seguito del calo degli investimenti previsti per il biennio 2012-2014, della diminuzione del traffico autostradale e della eccessiva lentezza degli iter autorizzativi per i contratti per i lavori pubblici programmati ed il conseguente processo di riorganizzazione produttiva annunciato. Durante la manifestazione, organizzata dai coordinamenti unitari FENEAL FILCA FILLEA e dalle RSU delle società PAVIMENTAL, gli operai hanno distribuito volantini agli automobilisti per sensibilizzare sulla causa che, in totale, su tutto il territorio regionale vedrebbe andare a casa 162 lavoratori. Con loro anche il presidente della Provincia, Fabio Melilli e il primo cittadino di Magliano Sabina, Alfredo Graziani e il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli.

giovedì 15 novembre 2012

Inondazione a Magliano: Pastorelli chiede lo stato di calamità

dal sito "Rietinvetrina"

(dal blog "Magliano Insieme", foto Maurizio Antonelli - Studio [A])

A seguito degli eventi calamitosi, cagionati dall’esondazione del fiume Tevere e dalle precipitazioni intense dei giorni scorsi, che hanno colpito le aziende agricole della Sabina, l’Assessore all’agricoltura della Provincia di Rieti, al fine di ottenere lo stato di calamità naturale da parte delle autorità preposte, sollecita i sindaci dei comuni colpiti a segnalare all’Area Decentrata Agricoltura di Rieti, ai sensi del Decreto Legislativo 102 del 29 marzo 2004 e della normativa regionale vigente, il verificarsi dell'evento calamitoso, entro cinque giorni dalla cessazione dello stesso.

mercoledì 14 novembre 2012

Il Tevere esonda: 50 persone evacuate a Magliano

dal sito de "Il Messaggero"


Ondata di piena del Tevere, una cinquantina di persone evacuate a Magliano Sabina.Nel tardo pomeriggio di martedì, vigili del fuoco e protezione civile sono intervenuti a Magliano, a causa dell'acqua del fiume che, esondando in alcuni punti, ha lambito le abitazioni. A scopo precauzionale, le persone sono state portate nell'ostello messo a disposizione dal Comune e già da mercoledì dovrebbero fare rientro nelle rispettive abitazioni.

Giggino Passaguai al Manlio



di Antonio Grosso
con 
Antonio Grosso, Antonello Pascale
Carmen Di Marzo, Giuseppe Orsillo, Ariele Vincenti
regia
Paolo Triestino

Dopo i successi di "Minchia Signor Tenente" e "Papà al cubo", Antonio Grosso torna in scena con una nuova e divertente commedia.

"Giggino passaguai" è un racconto di storie, di personaggi spessi e situazioni variopinte dove si intrecciano un presente da ricostruire e un passato insozzato dalla droga, malavita e brutta gente.
Due preti, simpatici, goffi e dalla grande fede, Don Sabatino e Don Ezio, ci conducono in uno spaccato di vita dove ogni giorno fa la differenza tra il bene e il male e tra la vita e la morte e ci fanno vivere insieme a loro la sfida di recuperare il buono di una società corrotta e degradata.

"Il tema trattato è estremamente attuale e coraggioso. Bella la storia, l'idea. Due sacerdoti vengono spediti in un paese del casertano a ripristinare una vecchia chiesa, ormai abbandonata. Terra di nessuno (...). I sacerdoti riusciranno ad entrare nel cuore degli abitanti e a conquistare la loro fiducia, a risvegliare in loro la solidarietà e il coraggio di chiedere un mondo più pulito..."
"la cosa che più mi ha colpito di GIGGINO PASSAGUAI è la scrittura, così armonica e sapiente per un autore nemmeno trentenne. Testo di grande divertimento, a tratti esilarante, ma con quel pizzico di amarezza che rimane nel cuore. Un finale certamente amaro, ma che restituisce il desiderio di tutti noi di divertire, sì, ma lasciando agli spettatori un pensiero in più da portarsi via."
Paolo Triestino

In "Giggino Passaguai" la storia incalza con leggerezza e comicità coinvolgendo lo spettatore e facendolo assistere ad una realtà tragicomica proprio come spesso accade nella vita. Gag comiche, risate e commozione accompagnano la storia di Giggino, che è sempre alle prese con un guaio e dei suoi compagni.

Il motto di Antonio Grosso, rimane sempre lo stesso, far ridere per far riflettere.
Dopo il successo della scorsa stagione "Minchia Signor Tenente" tornano Antonio Grosso e i suoi amici con una nuova imperdibile commedia. E' la storia di Giggino, un ragazzino in cerca di guai, è la storia di due preti mandati a risollevare le sorti di un bruttissimo quartiere infestato da malavita e organizzazioni criminali, è la storia di un ragazzo, salvato dalla droga e diventato sacrestano, è la storia di una donna che affronta la vita con sacrificio e divertimento... questa è la storia... una storia come tante, in cui succede di tutto! Due preti, Don Sabatino e Don Michele, affrontano una sfida: quella di riportare la gente in una chiesa del tutto abbandonata, coinvolgendo sempre di più la comunità di quel posto, con l'esperienza positiva di chi ha sempre combattuto la vita in modo positivo e sereno, senza mai perdersi d'animo... "Giggino Passaguai" non è altro che un racconto semplice dei giorni nostri, ma ovviamente affrontato con estrema leggerezza e comicità, cercando di coinvolgere e catapultando lo spettatore per un ora e mezza in una realtà tragica ma allo stesso tempo comica. Il motto di Antonio Grosso rimane sempre lo stesso: ridere riflettendo.

martedì 13 novembre 2012

47 lavoratori in esubero alla Pavimental di Magliano



“In un contesto di fortissima crisi economica e con quotidiane notizie di crisi aziendali e licenziamenti, un nuovo duro colpo arriva dalla notizia dei paventati licenziamenti dei 47 lavoratori in esubero dell’impianto Pavimental di Magliano Sabina”, è quanto dichiara il segretario della uil di Rieti Alberto Paolucci. “Anche in questo caso la notizia - continua Paolucci - è arrivata ai lavoratori, 162 a livello nazionale, del tutto inaspettata. Ci si aspettava l’apertura di una trattativa e, invece, l’azienda ha presentato un prospetto con tanto di numeri alla mano che indicano, precisamente, quanti posti di lavoro verranno meno. Ancora una volta - conclude il segretario della Uil -, torno a sostenere l’urgenza di un impegno forte per risolvere le problematiche legate al mondo del lavoro ed evitare che tutti questi licenziamenti si trasformino in un dramma sociale”.

domenica 11 novembre 2012

Al via la I° edizione di Sapori d'autunno


La Pro Loco di Magliano Sabina, con il patrocinio del Comune di Magliano Sabina, è lieta di presentare la prima edizione della manifestazione “Sapori d’Autunno”. L’evento, dedicato alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e di tutta la Provincia di Rieti, com’anche dell’artigianato, si svolgerà sabato 17 e domenica 18. La manifestazione si aprirà sabato alle 15 con il mercatino di prodotti tipici: salumi, formaggi, miele, vini, olio, marmellate, cioccolato, castagne e molto altro, saranno disponibili in vendita e degustazione nel giardino di Villa Solimani Mariotti, storica dimora all’interno del centro storico. Ospite d’eccezione, direttamente dal Salone del Gusto di Torino, la Birra Spalmabile del Birrificio Alta Quota. Alle 17 la Pro Loco offrirà per tutti bruschetta con olio extra vergine di oliva; a seguire, alle 18, aperitivo con vino e castagne e apertura della Prima Mostra fotografica “Colori d’Autunno”. A comporre la mostra saranno gli scatti inviati all’associazione e che parlano dell’autunno (ll regolamento è visionabile sulla pagina Facebook della Pro Loco di Magliano Sabina o richiesto via mail all’indirizzo prolocomaglianosabina@email.it). Per la serata, a partire dalle 20, presso Villa Solimani Mariotti, cena rustica con un menù a base di piatti preparati con ingredienti di stagione, allietata da buona musica (si accettano prenotazioni) Domenica ancora una giornata dedicata ai sapori e ai profumi d’autunno. L’avvio è previsto per le 9, con l’apertura del mercatino dei prodotti tipici e dell’artigianato. Alle 11 degustazione di olio extra vergine d’oliva a cura del Consorzio Sabina Dop. Alle 13 presso Villa Solimani Mariotti, pranzo rustico con menù tipico (si accettano prenotazioni). A partire dalle 16 “Cioccolato che passione”, stand di prelibatezze al cioccolato a cura della Pro Loco di Magliano Sabina e degustazioni a tema nelle attività commerciali del Centro storico, musica in Piazza Garibaldi e premiazione della miglior fotografia del premio “Colori D’Autunno”.

Informazioni 329 012 2009 - 3290926673 Per il concorso: info e regolamento sulla pagina facebook della Pro loco

sabato 10 novembre 2012

Aperte le cantine per la festa del Vino Novello

dal sito de "Il Messaggero"
 
 
 
In Sabina è la domenica del vino novello, il giorno di San Martino, con le prime bottiglie che vengono aperte dopo la vendemmia settembrina. Una vendemmia di ottima qualità, quella targata 2012.Come tradizionei mpone, oggi a Magliano la Cantina Vi.co.sa. organizza la manifestazione «Novello in Cantina». Visite guidate e degustazioni di vini e bruschette, con ingresso libero al frantoio di via Madonna Grande. A mezzogiorno il pranzo rustico e per l’intera giornata musica dal vivo, novello e castagne. Il vino novello sarà protagonista anche a Torri quando accompagnerà le degustazioni a partire dalle 16 durante la sagra del prosciutto delle stuzzicherie offerte dalla Pro loco nel centro storico del paese. A Piani di Poggio Fidoni dalle 15 di oggi, invece, un buon rosso fruttato accompagnerà le degustazioni di castagne, bruschette e dolci nella castagnata di San Martino. Ancora vino novello ad Ascrea dalle 11 per esaltare i sapori durante le degustazioni alla festa della castagna e a Borgo Velino dove c’è la sagra del marrone antrodocano.

venerdì 9 novembre 2012

Costituito a Magliano il comitato per Bersani


A Magliano Sabina si è costituito il comitato della bassa Sabina a sostegno, alle prossime primarie, di Pier Luigi Bersani. Ai primi sostenitori dell'appello si potranno aggiungere tutti coloro che condividono gli ideali e gli obiettivi del candidato premier. Il comitato farà riferimento all'intera zona che comprende i comuni di Magliano, Collevecchio, Stimigliano, Tarano e Montebuono. I promotori ritengono che le primarie indette dal centrosinistra per il 25 novembre segneranno un momento di svolta nella grave crisi che il nostro Paese sta attraversando. Nessuno meglio di Bersani può rappresentare la guida di una coalizione di centrosinistra capace di mediare tra le anime del partito e della coalizione stessa e che solo una personalità come la Sua possa guidare il Paese, vista la grande esperienza, in particolare in ambito economico, in una difficile situazione come quella in cui si trova l'Italia in questo momento. Dopo circa un anno di governo tecnico, sostenuto dal Partito Democratico, in modo leale ma anche critico, la politica deve tornare protagonista nell'avviare una stagione di rinnovamento e di riforme profonde che ricollochino l'Italia al centro delle democrazie più avanzate d'Europa. L'ineguaglianza tra i ceti sociali è in continua crescita; la disoccupazione giovanile ha superato il dato drammatico del 35%; lo stato sociale fatica a fare fronte anche a quelle minime necessità che sono la base della dignità personale e sociale di ogni donna e di ogni uomo. L'economia è in recessione da anni e le imprese sopravvissute ai fenomeni di delocalizzazione produttiva, non riescono a tenere il passo dell'innovazione tecnologica, mentre lo scempio dei nostri beni culturali ed ambientali sta assumendo proporzioni catastrofiche. Per questo, per l'interesse della nazione e non solo di una sua parte, è tempo che il centro sinistra si presenti alle elezioni di primavera guidato da una persona competente, dotata di una visione semplicemente chiara di ciò che si deve fare per risollevare le sorti dell'Italia, che con la sua sobria serietà sappia ridare credibilità alla politica e raccogliere il consenso senza ricorrere a slogan populisti ed ingannatori. Pier Luigi Bersani ha caratteristiche di autorevolezza e solidità per guidare la coalizione di centro sinistra ad affrontare scelte che, in alcuni casi, non potranno non essere indolori a causa dello stratificarsi dei grandi e piccoli interessi che in questi ultimi decenni hanno imprigionato il nostro Paese e tolto dignità alla politica. Bersani sarà anche garante della pari dignità e della unitarietà dell'azione delle forze della coalizione. Nessuno si salva da solo; solidarietà, eguaglianza e democrazia sono le parole, antiche e nuove, che sostengono la nostra scelta per il Pd, per il centro sinistra e per Pier Luigi Bersani, candidato alla guida del governo. L'appello è rivolto agli uomini e alle donne, ai giovani, ai partiti del centrosinistra presenti nel territorio sottoscrittori del documento elettorale Italia Bene Comune al fine di aderire a questo comitato in modo visibile e concreto offrendo la propria disponibilità nella discussione delle idee e proposte contenute nel programma di Bersani. Questi i primi componenti del Comitato della bassa Sabina: Nicola Sacco, comitato di zona Pd bassa Sabina; Francesco Urbanetti, consigliere comune di Magliano Sabina; Mauro Benedetti, coordinatore Pd di Collevecchio; Emilia Cesario, insegnante in pensione; Francesco Di Basilio, coordinatore Pd di Magliano Sabina.

mercoledì 7 novembre 2012

Rischio esuberi per i dipendenti della provincia


dal sito de "Il Messaggero"

Il dado è tratto ma la partita è ancora tutta da giocare. E se l’accorpamento con Viterbo sembra ormai ineluttabile,salvo i piccoli margini di manovra che ancora lascia la conversione del decreto sulla spending review alle Camere, ancora apertissima è la partita degli oltre mille dipendenti pubblici reatini - tra Provincia, Prefettura, Questura, Ufficio scolastico e Motorizzazione civile - sospesi tra l’attuale sede di lavoro e il rischio di un trasferimento coatto nella Tuscia.
A spaventare è una riga. Una sola, contenuta nell’articolo 6, al comma 3 del decreto emanato martedì dal governo Monti. Una riga che ridisegna le Province italiane e allo stesso tempo pone un’incognita pesante sul futuro lavorativo di tante persone. Il comma 3 dell’articolo 6 recita testuale: «Le relative dotazioni organiche (delle nuove Province, ndr) saranno rideterminate tenendo conto dell’effettivo fabbisogno». 

Tradotto: gli esuberi sono più che possibili e la mobilità un’ipotesi tutt’altro di scuola. Chi timbra il cartellino tutte le mattine trema e si chiede: servirò ancora? E se sì, dove lavorerò? A Rieti o Viterbo? E’ questo l’aspetto più inquietante del riordino istituzionale che, dietro il taglio di organismi istituzionali considerati ormai obsoleti e da cancellare, mira al risparmio vero. Che si ottiene solo colpendo il «bersaglio occupazione». E il decreto approvato dice chiaramente che in caso di personale in esubero sarà possibile fare ricorso alla mobilità, con il taglio dello stipendio all’80 per cento e poi il licenziamento, secondo un processo che, almeno questo, dovrà essere concordato con i sindacati.

Per fare un esempio, nel nuovo ufficio «Ragioneria e Bilancio» della Provincia Tuscia-Sabina, quante persone serviranno? Solo Rieti, attualmente, ne ha 16 in organico. Considerato che il nuovo ente avrà funzioni limitate, è lecito credere che oltre 30 dipendenti, compresi quelli attualmente in servizio a Viterbo, saranno sicuramente troppi.
Gli esuberi rappresentano la faccia peggiore ma timori, per i dipendenti di Palazzo Dosi e cascata per tutti gli altri impiegati negli uffici dello Stato con sede a Rieti, arrivano anche dalla sede di lavoro. Sede che dipenderà giocoforza dalle mansioni che resteranno in capo al nuovo ente.

Per capirlo bisognerà però attendere le decisioni della Regione (altro punto interrogativo, con le elezioni che incombono) chiamata per decreto a ripartire le competenze tra le Province vecchie e nuove, i Comuni e la Regione stessa. Di certo, alle nuove Province resteranno in capo l’istruzione secondaria superiore, l’edilizia collegata, la viabilità e l’ambiente. Il resto del personale (a Rieti la Provincia conta 290 persone in pianta organica) dovrà essere ricollocato in base alla ripartizione delle funzioni restanti tra Regione, Comuni e Unioni dei Comuni già esistenti, perché in questa fase è vietato farle di nuove. Non è escluso, quindi, che molti reatini dovranno spostarsi a Roma, mentre altri solo di qualche metro, da Palazzo Dosi al palazzo comunale. La partita, insomma, è assai delicata e dovrà essere giocata con intelligenza per non rischiare di perderla e trasformare tutto in rissa.

martedì 6 novembre 2012

Il destino del nostro territorio


Filippo Patroni Griffi e il suo datore di lavoro Mario Monti hanno spento la Provincia di Rieti che si accingeva alle sue 85 candeline. Solo troppo tardi i politici nostrani hanno aperto un dibattito sul futuro della Sabina. Futuro che non appare per nulla roseo perché il governo – con un sol colpo – ha azzerato la nostra storia e le nostre tradizioni culturali e linguistiche, e ha proceduto a una sorta di “microglobalizzazione” che ci snatura unendoci a Viterbo.

Nel dibattito sul nostro futuro due sono le linee prevalenti.
La prima è quella che vuole traghettarci, ottenendo chissà quali garanzie, proprio verso Viterbo, che nulla ha a che fare né culturalmente né storicamente con noi. Su questa posizione mi pare di vedere deciso più che mai Fabio Melilli che ritenevo più coraggioso e capace di scelte meno punitive.
La seconda è quella che invece vuole traghettare Rieti verso l’Umbria unendola con Terni; questa soluzione sembra la più vantaggiosa per Rieti. E forse, proprio per questo, viene ostacolata da chi, al pari dei Bocconiani, studia storia e geografia solo sui libri delle elementari. E forse nemmeno su quelli. 

Rieti, almeno la maggior parte del suo territorio, è stata Umbria fino al 1920. Umbra è la sua lingua, umbre le sue vicende storiche, umbra la sua cultura. La stessa Sabina si estendeva fino a Norcia e Cascia, in piena terra umbra, e con l’Umbria abbiamo convissuto politicamente ed elettoralmente fino a non molti anni fa. A Viterbo, invece, cosa ci lega? Siamo mai stati Tuscia noi? E cosa sarà più semplice, per un cittadino di Collalto, di Paganico, di Marcetelli, raggiungere il capoluogo Terni o il capoluogo Viterbo? E per Vacone, Cottanello, Nespolo, Leonessa e via dicendo? Altro discorso occorre fare per alcune delle località che fino al 1927 sono state in Provincia dell’Aquila e che da Mussolini vennero accorpate alla Sabina per dare vita alla nostra Provincia. Accumoli ed Amatrice, per esempio, sono a circa un’ora e mezza da Terni e a quasi due ore e mezza da Viterbo ma a soli 40 minuti da Ascoli Piceno, città con la quale hanno legami storici e culturali secolari (Pier Silvestro Leopardi e Nicola Rosei avevano studiato ad Ascoli). E’ chiaro che i due comuni avranno tutti gli interessi a passare con le Marche invece che rimanere in una provincia che li renderà ancor più marginali ed emarginati. Per Borgorose e Pescorocchiano vale lo stesso discorso: esse si trovano a mezzora dall’Aquila e a due ore e mezzo circa da Viterbo. Dove sarà meglio andare secondo i loro abitanti?  

Ma qui nasce un problema del quale poco si dice perché non funzionale al passaggio con Viterbo che i filo-viterbesi (e non solo essi!) vogliono che avvenga da parte dell’intera ex Provincia di Rieti, senza defezione alcuna, senza che nessun comune tenti la fuga verso questa o quest’altra provincia o regione. Anche i filo-ternani rischiano di sbagliare se non tengono conto di queste legittime e, sotto certi aspetti, necessarie spinte centrifughe. Essi infatti parlano di referendum – idea che mi trova perfettamente d’accordo – per l’unione con Terni, con quesito unico che suona pressappoco così: “Volete unire il territorio della ex provincia di Rieti con quello della ex provincia di Terni?”. Se il quesito fosse posto così, sarebbe davvero elevato il rischio di veder bocciata la proposta perché ai contrari che sono tali per scelta dell’apparato politico di riferimento si unirebbero anche i cittadini di Accumoli, Amatrice, Pescorocchiano, Borgorose e forse pure di Antrodoco, Posta, Borbona, Fiamignano e Petrella Salto che preferiscono altra soluzione.

Occorrerà allora porre il quesito referendario in modo tale che sia ogni singolo comune a decidere, in libertà e coscienza, l’aggregazione ritenuta più utile agli interessi locali. Se questo equivale a fare uno spezzatino della nostra Provincia, occorrerà prenderne atto anche se a malincuore. Ma costringere gente di Accumoli e di Borgorose a dover far riferimento a Viterbo anziché a una città molto più vicina, non solo è ancor più doloroso e disumano, ma equivale, secondo me, a una disposizione dittatoriale. Degna di un “centralismo democratico” che della libertà, dell’autonomia, dei valori locali non ama assolutamente sentir parlare.



Il ragionamento è corretto e non fa una piega. Ma bisogna considerare un aspetto importante: Terni continuerà ad essere capoluogo di Provincia? A quanto pare sembra di no (per quello che possiamo apprenderne). C'era un tempo (qualche anno fa) in cui era davvero importante che tutta la provincia di Rieti decidesse di passare all'Umbria perché una tale decisione avrebbe di fatto impedito la morte di Rieti e Terni, dando vita ad una Provincia dell'Umbria meridionale che avrebbe abilmente superato i criteri fissati oggi dalla spending review. Ma adesso andare in Umbria significa andare a Terni o andare a Perugia? E ce lo chiediamo, per chiarezza, noi in primis, che in tempi non sospetti abbiamo sempre fatto il tifo per la regione umbra, luogo ottimale per lo sviluppo di una realtà come la nostra. Ma attenzione: per Rieti, Terni è più vicina di Viterbo, ma Viterbo è molto più vicina di Perugia.

lunedì 5 novembre 2012

Vènti umbri a Rieti: si chiede il referendum

dal sito "Rietinvetrina"


Il presidente del Comitato "Rieti Terni in Umbria" Marino Formichetti scrive al Sindaco ed al Presidente della Provincia: "L’impegno che ritengo rivesta il ruolo di Sindaco e di Presidente, quali espressioni degli interessi dei territori amministrati, credo debba esprimersi a prescindere dalle appartenenze politiche, deve essere cassa di risonanza della volontà delle comunità, anche se in contraddizione con quel vento qualunquista e omologato alle logiche di esigenze particolari, certo non utili e non condivise.

E’ per questa ragione che in qualità di presidente del Comitato Rieti Terni in Umbria che chiedo a voi il coraggio di sostenere la possibilità di espressione dei cittadini che rappresentate attraverso un semplice, ma istituzionalmente nobile, esercizio di democrazia partecipata, termine tanto proclamato ma poco praticato. Un referendum offre la possibilità di scelta, dà voce ai cittadini, sarebbe una boccata di ossigeno per la politica e una giornata di luce per le nostre comunità.

Ogni Sindaco e ogni consigliere, così come il Presidente della Provincia, credo non possano in questo momento esimersi dall’uscire allo scoperto e fare ciò che devono, nel rispetto del loro mandato. Per questa ragione sono a sollecitare Atti, e non solo parole, a sostegno di proposte; atti a sostegno della democratica partecipazione; atti per far decidere i cittadini. Voi, signori Sindaci, Consiglieri, e Presidente, non potete rappresentare lobby, partiti e associazioni. La fascia che indossate vi rende al servizio dei cittadini e solo a loro dovete rendere conto delle vostre azioni.

Il decreto di ottobre, come sempre abbiamo denunciato, conferma la polverizzazione della provincia e ci umilia con la soppressione delle sedi provinciali istituzionali (Questura, Prefettura e molto altro). L’unica possibilità di tenere unito il territorio è perciò un referendum, il referendum per l’Umbria dell’intera Provincia. Non bastano proclami di unità, spesso fatti ad arte per confondere, dite la verità ai cittadini, questo territorio ha poco da contrattare con Viterbo. Sono certo della vostra sensibilità democratica e come Comitato ci aspettiamo che facciate la vostra parte, i cittadini lo chiedono. Diamo ancora futuro alla nostra storia".

domenica 4 novembre 2012

Il sindaco Graziani compensa con la Torre Civica

dal sito de "Il Corriere di Rieti"


sabato 3 novembre 2012

Ex provincia reatina a rischio frammentazione

dal sito de "Il Giornale di Rieti"
«Approvato il decreto sul riordino delle Province, un decreto decisamente sommario e pesante sulle reali esigenze dei territori che rischiano di rimanere isolati e penalizzati per la mancanza di tutele e di specifiche in materia, e' tempo di provare a governare questo processo». Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio, Mario Perilli (segue).

di Rosella Vivio
Azzerate, cancellate senza se e senza ma in un sol colpo. Nessuno ci credeva. Molti non ci speravano. Mercoledì scorso il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legge che ridisegna la mappa delle Province. Un decreto calato come una mannaia sulle attuali Giunte provinciali che saranno soppresse dal primo gennaio 2013. L'appena tornato presidente Melilli sarà il curatore finale di un riordino che si spera sarà per i reatini, diventati viterbesi, il meno doloroso possibile. Soprattutto per chi in Provincia lavora (segue).

(in giallo i comuni della ex provincia con meno di mille abitanti)


L'emanazione del decreto che prevede il riordino delle province determina una naturale accelerazione sugli scenari su cui si è dibattuto in questi mesi. Comprensibili le apprensioni che si registrano per una unione che agli occhi di tutti appare innaturale ed illogica, ma imposta solo dalla combinazione dei numeri saltata fuori dal cilindro di Patroni Griffi. Del resto che le province non fossero in buona salute era noto da tempo; a più riprese avevano evitato il colpo di forbice solo all'ultimo secondo. I sondaggi confermano che buona parte della opinione pubblica non ne comprende l'utilità e solo la necessità di osservare l'art. 114 e segg. della Costituzione ha evitato che si procedesse per la loro totale abolizione. Logico invece attendersi maggiore oculatezza di scelta allorché si è optato per una operazione di riduzione del numero complessivo. Aver privilegiato il criterio demografico comporterà l'acuirsi del processo di spopolamento dell'”Appennino morente”. Con l'abbandono progressivo dei borghi appenninici si determinerà una accelerazione nell'ineluttabile spostamento e nella sempre maggiore concentrazione delle popolazioni a valle. Da un lato avremo borghi spopolati e dall'altra maggiore richiesta abitativa. Un assurdo in termini di gestione del territorio. Non so se farà bene al paese di assecondare questo processo migratorio, sia da un punto di vista dell'uso del suolo che per l'equilibrata gestione dell'assetto idrogeologico. Abbandonare le aree interne e la montagna comporterà inoltre maggiori rischi per le aree sottostanti e maggiori costi di prevenzione e salvaguardia territoriale. Lecito attendersi un ripensamento da parte dei prossimi governi ed una rilettura di una riforma fin qui molto discussa. Ho seguito con molto interesse le dichiarazioni di chi considerando innaturale l'unione prefigurata, prefigura un'implosione della provincia reatina, e si prepara a migrare in altre regioni. La ipotizzata trasmigrazione ad altra Regione dei Comuni di confine (Cicolano per l'Abruzzo, Montepiano per l'Umbria, Alto Velino diviso tra Marche ed Abruzzo) non credo che avrà l'effetto di cambiare il destino di area marginale. Spostando semplicemente il confine politico di una regione o di una provincia difficilmente potrà determinerà il cambiamento di sorte dei Comuni o delle politiche a servizio delle rispettive popolazioni. Non è secondario, infatti, il tempo di crisi in cui cade questa scelta, con forte contrazione della spesa. La stessa promozione di un comitato referendario, in grado di catalizzare l'attenzione della opinione pubblica non solo reatina, si troverà a superare gli ostacoli delle complesse procedure previste dalla legge ed anche quelli causati dall'approdo in una regione che a norma dell'art.133 della costituzione potrebbe essere essa stessa oggetto di riordino, non possedendo il requisiti minimale del milione di abitanti ed essendo ormai costituita da una provincia coincidente con il territorio regionale. In tutti i casi mi pare che la risposta, “andarsene altrove”, non sia adeguata alla domanda che il momento pone. Una cosa, invece, potrebbe contribuire a rendere i comuni adeguatamente forti di fronte alla richiesta di semplificazione e di competizione territoriale. Il punto debole del nostro territorio provinciale è evidente; sta nella estrema frammentazione e nella presenza di comuni molto piccoli e non più in grado di assolvere adeguatamente i compiti assegnati. Il loro ruolo sarà ancor più residuale, fino all'ininfluenza, nel contesto provinciale che si profila o in qualunque altro che non sia quello attuale, con ricadute in termini di declino facilmente intuibili. Diversa invece mi parrebbe la condizione di questo territorio se fosse diviso in 10-15 comuni anziché 73. I media hanno dato notizia che 7 comuni della Valsamoggia in Emilia hanno deciso di fondersi in un unico comune. I consigli comunali hanno già deliberato ed ora saranno le popolazioni a pronunciarsi con un referendum. Se i cittadini dimostreranno di credere nel progetto si costituirà un comune di oltre 30.000 abitanti e di oltre 178 kmq., uno dei più grandi della provincia di Bologna con capacità d'interlocuzione ben diversa da quella attuale. Penso che questa sia la vera sfida che ci si pone di fronte al cospetto dell'azione di riordino provinciale, e solo una adeguata risposta potrà assicurare diverso destino alle comunità locali. Qui o altrove.

venerdì 2 novembre 2012

Commemorazione dei defunti

Per i nostri cari


giovedì 1 novembre 2012

Buon Ognissanti!

Buon onomastico a tutti!


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