In Evidenza

giovedì 31 marzo 2011

Domani si chiude: pronto soccorso dismesso


 dal sito de "Il Corriere di Rieti"

L'ufficialità è arrivata ieri all'ospedale Marzio Marini. Con un documento firmato dalla direzione generale, il personale è stato messo al corrente della dismissione del pronto soccorso e del blocco dei ricoveri a partire dal primo aprile. Intanto, cominciano già a intravedersi alcuni segnali di quella che sarà la nuova sanità in Sabina. I primi effetti, seppur indolori, della riorganizzazione aziendale del post decreto regionale numero 80, sono sotto gli occhi di tutti. O meglio non lo sono più. Da ieri, infatti, è iniziato il lavoro degli operatori della manutenzione stradale che stanno prontamente tirando giù tutta la segnaletica stradale. Nessun cartello dovrà più indicare l'esistenza di una struttura ospedaliera per acuti a Magliano Sabina e, per evitare che nascano equivoci, alcune frecce agli incroci sono già state, ad arte, ruotate in direzione dell'Andosilla di Civita Castellana. [...] Per ora, all'avviso il personale infermieristico ha risposto chiedendo di poter restare al Marzio Marini o essere trasferito al Csm di Poggio Mirteto. Solo 16 posti, quindi, ambiti da 39 infermieri, motivo per cui si dovrà aprire probabilmente una seconda fase che porterà a uno spostamento d'ufficio (segue).

Sara Pandolfi

dal sito de "Il Messaggero"

I cartelli stradali che indicano il pronto soccorso saranno rimossi entro domani. La comunicazione ufficiale tanto attesa non va nella direzione sperata. La dirigenza della Asl ieri ha infatti inviato una nota informativa a tutti i reparti dell’ospedale Marzio Marini, ma non per bloccare l’iter di riconversione. Con il documento, in esecuzione ai decreti regionali 80, 111 e 113, l’azienda sanitaria conferma la disattivazione del pronto soccorso a partire dalle 7 di domani e di tutte le funzioni ospedaliere. Stop ai ricoveri in urgenza e via all’allestimento di un punto di primo intervento che per ora verrà assicurato dai medici ospedalieri (segue).

Raffaella Di Claudio

mercoledì 30 marzo 2011

Speranze, attesa e cautela dal Pd per il Marini

dal sito de "Il Messaggero"

«Un giudizio definitivo non può essere dato sulla base delle notizie frammentarie che sono state fornite al termine dell’incontro tra i tecnici regionali e il sindaco. Speriamo che questa sia la volta buona». Francesco Di Basilio, segretario del Pd di Magliano Sabina, usa la cautela per commentare l’esito del tavolo tecnico sul futuro dell’ospedale “Marzio Marini”. Tavolo che si è concluso con i tecnici regionali che dovranno presentare ai ministeri di Sanità ed Economia, entro i primi giorni di aprile, una proposta che riesca ad attutire gli effetti del decreto 80 che attualmente azzera il nosocomio.
Sul documento vige il massimo riserbo, ma pare che l’intenzione regionale sia quella di improntare una richiesta relativa ai posti letto per la riabilitazione e il mantenimento del pronto soccorso. Se poi per pronto soccorso si intenda un punto di primo intervento con medici ospedalieri (che è cosa ben diversa) non è ancora dato saperlo (segue). 

Raffaella Di Claudio

martedì 29 marzo 2011

Il tavolo è aperto: posticipata la chiusura del pronto soccorso?

dal sito de "Il Messaggero"

La parola ora passerà ai ministeri della Sanità e dell’Economia che dovranno esprimersi sulla proposta che, entro i primi giorni di aprile, i tecnici regionali dovranno mettere a punto e presentare. Lo scopo è di apportare delle migliorie al decreto 80 al fine di attutire gli effetti dell’atto sul futuro del “Marini”. [...] Voci di corridoio parlano di una proposta che, a partire dalla delibera dell’amministrazione maglianese (22 posti letto per acuti, pronto soccorso day surgery e day hospital) si muova nella direzione dell’attivazione dei posti letto per riabilitazione e del mantenimento pronto soccorso. [...] Già da ieri nei corridoi del “Marini” erano iniziate a circolare voci circa il possibile posticipo della chiusura del pronto soccorso. Si tratta di elementi non avvalorati da documenti ufficiali, ma che hanno riacceso qualche piccolissima speranza in pazienti e dipendenti. Anche se, è bene ricordarlo, la proposta regionale si muoverà sempre nei limiti del decreto (segue).

lunedì 28 marzo 2011

Perilli: "Graziani ammetta l'errore politico"

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Va giù pesante il consigliere Mario Perilli nei confronti della politica del sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, e sulle strategie intraprese dalla sua amministrazione in tema di ospedale e referendum. L'occasione è stata quella dell'assemblea degli iscritti del Pd che si è svolta a Magliano sabato scorso. “Sulla questione ospedale - dice Perilli - Graziani si è fidato del centrodestra, è stato utilizzato dal centrodestra, ed è giusto che in questo momento si prenda le sue responsabilità ammettendo l'errore politico, dicendolo chiaramente alla cittadinanza. Bisogna ora chiedere al sindaco (riferendosi alle "aperture" di cui il sindaco ha parlato dopo l'ultimo incontro con la Polverini avvenuto venerdì scorso, ndr) se la Polverini si è impegnata con lui a modificare il decreto entro il primo aprile. Si parla di spiragli, ma solo questi sono gli unici spiragli che possono aprirsi. Se questo non sarà, allora il sindaco sarà stato preso di nuovo in giro, e gli utenti si ritroveranno senza pronto soccorso. Dobbiamo informare la gente sul pericolo che si sta correndo senza dare false speranze" (segue).

domenica 27 marzo 2011

"Lunedi tavolo tecnico per il Marini"

dal sito de "Il Messaggero"

«Bisogna fare qualcosa per Magliano», ha detto la presidente Renata Polverini all’indirizzo dell’ingegner Alessandro Moretti, il tecnico che ha effettuato il sopralluogo nel mese di novembre presso l’ospedale “Marini”. E il tanto atteso incontro più volte rimandato si è chiuso con un nuovo rinvio a una fase “più tecnica”. Al termine dell’appuntamento al quale hanno preso parte oltre il sindaco Alfredo Graziani, anche il senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) e l’assessore maglianese alle Politiche sociali, Eleonora Berni, il primo cittadino è stato convocato nuovamente a un tavolo prettamente tecnico che si terrà domani alle 16. La presidente, infatti, non è scesa nei particolari.
Ma per quanto ancora non ci sia nulla di concreto, Graziani si è detto soddisfatto. «Approfondire la questione da un punto di vista tecnico è quello che volevamo e siamo soddisfatti di averlo ottenuto - ha commentato il sindaco - non so se le nostre istanze verranno accolte per intero, ne quali proposte verranno avanzate dagli ingegneri. Non vorrei cantare vittoria troppo presto, ma inizio ad intravedere qualche schiarita all’orizzonte» (segue).

sabato 26 marzo 2011

Nuovo sistema per i commenti


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Buon commento!

Notizia: l'incontro c'è stato! Spiragli per il Marini?

Il sindaco Graziani, nel pomeriggio di ieri, è riuscito ad incontrare (finalmente!) la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Il colloquio, durato circa 40 minuti, lascia intravedere uno spiraglio, avendo ottenuto l’apertura di un tavolo tecnico prevista per lunedì 28 marzo alle ore 16La Presidente ha dimostrato una certa disponibilità a riconsiderare qualcosa del Decreto 80 per il nostro nosocomio e l’appuntamento fissato lo dimostra. Bisogna ora vedere ciò che si riuscirà ad ottenere da questa trattativa.

Bisognerà verificare se sarà possibile andare oltre le indicazioni del decreto 80 o rimanere all'interno dei suoi stretti (e inaccettabili) parametri.

Primapagina "Corriere di Rieti"
E' uscito con il sorriso sul volto il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, dopo l'incontro con la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Qualcosa per il “Marzio Marini” sembra ancora si possa ottenere: la Polverini si sarebbe dimostrata disponibile a rivedere il decreto numero 80. A dimostrarlo è il nuovo appuntamento che la presidente ha fissato con il sindaco di Magliano Sabina per il prossimo lunedì 28 marzo alle 16. Un incontro, però, non più informale come quello di ieri, ma con gli stessi tecnici che hanno redatto il piano di riordino della sanità laziale.

Indipendence Day (?) No...

pensieri a briglia sciolta...

Peccato. Peccato davvero. L’idea di una modestissima rubrica sullo sfondo delle vicissitudini referendarie aveva ottimamente stimolato l’appeal per la scrittura e poteva essere uno spunto per condividere riflessioni e punti di vista. Beh, per la rubrica in fin dei conti poco male, basta solo trovare un altro nome appetibile e continuare a scrivere. Assai male invece per l’immagine della nostra Magliano. Il ritiro di un referendum frutto dei “tiramenti del momento” (parafrasando Guccini) e non della radicata convinzione che questa terra abbia la sua naturale collocazione nel cuore verde dell’Italia ha fatto precipitare il tutto ai risultati che ora vediamo. Una occasione persa per cercare di ricucire un tessuto sociale fin troppo lacerato.

Perché diciamocelo chiaramente, solo una piccola parte dei 2500 elettori che alle passate elezioni hanno votato per Graziani o Urbanetti hanno interesse, voglia e ben si muovono in questo scenario politico, visto e rivisto, fatto di due blocchi con la possibilità di scegliere o uno schieramento o l’altro. Pochi radicati alla vecchia politica dove non è concepibile che chi non ha messo la croce sullo stesso tuo simbolo possa avere una visione comune alla tua, possa criticare le stesse persone a cui ha dato fiducia in virtù di un ragionamento che si basa sul fatto che avendoti votato sono io il primo a cui devi dimostrare e ripagare la fiducia data e non di certo sperare nell’appoggio incondizionato di un fanatico.

Invece no. Ancora cosi non ci si ragiona. Ma cercare di cambiare questa visione o quantomeno raccontarla è uno stimolo che fa scorrere le parole sulla tastiera. Alla faccia di quelli che pensano che se hai espresso un voto allora sei uno che per 5 anni sarà uno schierato e di parte e alla faccia anche di quelli che pensano che il tuo voto sia una cambiale in bianco per 5 anni e che non sanno discernere il diritto alla critica, restando sgomenti se gli fai notare che alcune cosette non vanno proprio.

Inoltre non appena, nei discorsi di tutti i giorni, dici qualcosa in favore della maggioranza, cosi come della minoranza, allora ecco che ti senti osservato come o un soldato ligio al dovere oppure come un rinnegato che ha cambiato bandiera! Ma davvero la politica è ridotta a questo? Oppure è solo una mia visione apocalittica frutto di questi tempi dove ovunque ti giri si augurano la fine del mondo? Di sicuro non è certo per questo che ho espresso che mi reco alle urne!

Certo è vero, io sono conto solo un voto e non ho nulla in più di nessun altro. Ma siccome ho un profondo desiderio di rimanere a vivere a Magliano Sabina (Lazio o Umbria non fa differenza) vorrei farlo in un paese dove anziché scontrarsi nei teatri come fossimo negli anni di piombo per discutere più di vicende personali che di altro si usasse lo stesso fervore ad esempio per far partire la raccolta differenziata! Sono queste le tematiche sulle quali si ha controllo al 100% e nelle quali si deve mettere maggiore impegno! Mi fermo qui altrimenti il “pistolotto” sarebbe troppo pesante!
:-)
sabba

venerdì 25 marzo 2011

Evviva la mobilità: via gli infermieri, arrivano le ambulanze

 
dal sito de "Il Giornale di Rieti"

Il segretario dell'area nord della FSI, Federazione Sindacati Indipendenti, Filippo Perazzoni, ha scritto al direttore generale della Asl di Rieti in merito ad una nota dello scorso 14 marzo relativa alla mobilità ordinaria.

Il sindacalista evidenzia nella lettera che la mobilità aziendale proposta dall'avviso pubblicato riguarda «solo il personale afferente alla struttura sanitaria del Presidio Ospedaliero di Magliano Sabina. È vero - dice Perazzoni - che l'Atto Aziendale proposto alla Regione Lazio riduce i reparti presenti presso questo nosocomio, ma è vero anche che il personale lì assegnato non debba essere penalizzato da dette chiusure programmate e dalla mobilità in questione. Inoltre detta mobilità riguarda - scandaloso - solo il personale di alcuni servizi ora presenti nell'ospedale di Magliano che sono, chirurgia, medicina, pronto soccorso e sala operatoria, escludendo impropriamente il personale assegnato agli ambulatori».

I sindacati presenti alla riunione del 10-3 -2011 (Fials-CISL-Uil-Cgil), ricorda il segretario FSI, «sembrerebbe che abbiano accettato che detta mobilità venga effettuata solo verso gli operatori sanitari di Magliano e solo per i presenti nei 4 servizi sopra descritti. A breve tempo ci verrà recapitato il verbale della riunione, dove avremo le conferme. Facciamo presente che la FSI non era presente a quell'incontro e quindi non ha firmato nessun accordo sulla mobilità del personale del P.O. di Magliano Sabina»(segue).

dal sito de "Il Messaggero"

Conoscere quello che dirà la presidente Renata Polverini al sindaco Alfredo Graziani (sempre se oggi lo incontrerà) diventa un dettaglio di fronte a quello che, in base alle disposizioni dell’Ares 118, accadrà a partire dal primo aprile. In vista dell’annunciata chiusura del “Marini” e con il conseguente smantellamento del pronto soccorso, aumenteranno le ambulanze. Attualmente ne sono in servizio tre: una a Magliano Sabina, una a Passo Corese e una a Poggio Mirteto. Dal primo aprile, per sopperire alle emergenze come conseguenza della chiusura del nosocomio, il 118 metterà a disposizione tre nuove ambulanze infermieristiche e un’auto medica, dislocandole nei comuni che fino ad oggi hanno avuto come punto di riferimento proprio il pronto soccorso di Magliano.
Saranno posizionate a Collevecchio, Torri in Sabina e Stimigliano Scalo dove verrà collocata anche un’auto medica. Quest’ultimo sito forse non è stato scelto a caso, visto che si trova a ridosso dell’autostrada ed è in una posizione strategica (segue).

In fuga abbandonano auto e 350 chili di droga a Magliano


 dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Un inseguimento sull'Autostrada del Sole a 200 all'ora, per circa 40 chilometri: poi la rocambolesca uscita dal casello dell'A1 a Magliano Sabina, sfondando la barra e dandosi alla fuga in mezzo alle campagne. Così sono riusciti a farla franca i due uomini, probabilmente extracomunitari, sorpresi dalla polizia stradale di Orvieto - diretta dal comandante Stefano Spagnoli - a bordo di un grosso Suv in transito all'altezza del tratto umbro dell'A1. Insospettiti, gli agenti della Stradale hanno avvicinato l'autovettura, una Wolkswagen Touareg, ma alla vista della pattuglia il conducente ha prima accennato a rallentare, poi ha spinto il piede sull'acceleratore, iniziando un pericolosissimo slalom sulle due corsie in direzione sud, per una quarantina di chilometri. Dietro, a pochi metri di distanza, la polizia stradale di Orvieto. Un inseguimento spettacolare, fino a giungere al casello di Magliano Sabina, dove i malviventi hanno "gettato" l'auto a grande velocità, sfondando la barriera e uscendo dall'autostrada per dirigersi sulla Flaminia. Da lì, è stata imboccata una stradina di campagna, in località Campitelli a Magliano Sabina. Una corsa finita in mezzo al fango, dove l'autovettura si è impantanata ed è stata abbandonata con dentro i 350 chili di hashish (segue).

Sara Pandolfi
Antonella Lunetti

- Altre info: "Continuano le ricerche dei fuggitivi" (Libero News)

giovedì 24 marzo 2011

Addio Umbria: l'eco della delibera sui giornali

dal sito de "Il Messaggero"

Con i voti della maggioranza e quello del consigliere Franco Orsini, l’amministrazione comunale di Magliano Sabina ha ritirato il referendum per il passaggio del comune alla Regione Umbria. La minoranza di Rinnovamento democratico come fece il 17 novembre, quando venne deliberata l’iniziativa secessionista, si è astenuta. L’assise, poco partecipata, si è svolta nel clima di ordinaria tensione tra maggioranza e opposizione (segue).

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Il consiglio comunale vota la fine dei desideri secessionisti di Magliano Sabina. Dopo quattro mesi, da quel 17 novembre in cui la maggioranza espresse parere favorevole al referendum per il passaggio di Magliano Sabina in Umbria, la delibera comunale è stata annullata. Invariate nel tempo le posizioni dei votanti: 12 favorevoli, i consiglieri di maggioranza più il consigliere del gruppo unico Franco Orsini, e 4 astenuti, i consiglieri di Rinnovamento democratico. Mancata nascita di un comitato a favore del passaggio in Umbria, mancato appoggio politico e spesa troppo alta da sostenere per una battaglia nella quale manca la sicurezza di una vittoria: questi i motivi principali contenuti nella delibera e con cui il sindaco Alfredo Graziani ha argomentato la recessione dagli originali propositi. “Il referendum - ha detto il capogruppo Antonello Ruggeri - è stato concepito come un'iniziativa molto forte che aveva un alto valore simbolico e che non metteva a rischio l'incolumità e la libertà di nessuno, un'azione incisiva, di grande impatto e rilievo. Purtroppo è mancata l'unanimità, non c'è stata la coesione che pure era facile intuire fosse necessaria. Sono iniziati i distinguo, le contrarietà, la strumentalizzazione che hanno portato inesorabilmente all'indebolimento di un'arma che aveva una forte valenza e un potenziale strategico eccezionale. Non aderire a questa iniziativa è stato come lavorare a favore di chi invece voleva la chiusura del nostro ospedale”. Pochi sconti, di risposta, rispetto le responsabilità del fallimentare tentativo negli interventi dei consiglieri di minoranza. Fatta eccezione per il consigliere Orsini che ha espresso un nuovo voto favorevole, i consiglieri di Rinnovamento democratico hanno sottolineato come l'iniziativa in discussione li aveva trovati fin da subito in forte dubbio rispetto all'efficacia. "Dopo quattro mesi e tante iniziative che altro frutto non hanno portato se non le tante riprese televisive - ha detto il consigliere Giovanni Pagani - ci si ritrova con un pugno di mosche". "Siamo oggi a discutere - ha detto Francesco Di Basilio, consigliere e coordinatore Pd - su un argomento che sin dall'inizio avevamo messo in discussione. Voi avete deciso a maggioranza di intraprendere l'avviamento per le procedure di referendum in maniera solitaria - ha concluso Di Basilio facendo riferimento anche alle accuse di "boicottaggio" mosse al Pd - Se oggi lo ritirate, vorremmo capire da voi di chi siano le responsabilità e che cosa c’entrano il Pd locale e la minoranza, così come il presidente Melilli, in tutta questa faccenda. Siete stati voi a prendere questa decisione e ora è giusto che ve ne assumiate la responsabilità". Posizione ribadita anche dal capogruppo Francesco Urbanetti nella dichiarazione di voto: "Non è un mistero che quella delibera non ci avesse mai convinto dal punto di vista del coinvolgimento delle forze politiche. Temevamo, e purtroppo ne abbiamo avuto conferma, che tale atto avrebbe spaccato l'unità dei comuni sabini nella lotta per la salvezza dell'ospedale. Ed è proprio su questo che il gruppo dà a voi la piena responsabilità di ciò che è accaduto". "Con questa storia del referendum che voi colpevolmente avete sovrapposto a quella dell'ospedale - prosegue Urbanetti - avete delineato l'immagine di un' amministrazione confusa e contraddittoria. A questa poi va aggiunta la totale assenza di dialogo e di confronto che una maggioranza seria avrebbe dovuto tenere con la minoranza, con i partiti, con le associazioni, con i liberi cittadini. Avete invece deciso la via del fare tutto da soli. Che cosa vi dovremmo rispondere noi oggi? Vi rispondiamo che da soli oggi lo ritirerete. Noi rimaniamo coerenti con quanto deciso a novembre, e per questo confermiamo il voto di astensione. Non vogliamo avere nulla a che fare né con il referendum né con la brutta figura a cui avete esposto la nostra Magliano"

Sara Pandolfi

mercoledì 23 marzo 2011

Masan e rifiuti: il Tar dà ragione al Comune


dal sito de "Il Messaggero"

Il Comune di Magliano Sabina aveva emesso a settembre dello scorso anno un’ordinanza a carico delle società Cogne Acciai speciali spa, Ecologia 2000 sas e 3P immobiliare srl per la rimozione dei rifiuti speciali ancora depositati nel sito dell’ex Fornace, quello che fu al centro dello scandalo Masan. La ditta Cogne, produttrice di quelle polveri di abbattimento dei fumi di acciaieria, aveva contestato l’ordinanza che imponeva entro 30 giorni la rimozione di circa 760mila chilogrammi di rifiuti e si era rivolta al Tar. Il tribunale amministrativo regionale del Lazio in questi giorni si è espresso e con una sentenza datata 18 marzo ha rigettato il ricorso della ditta Cogne. [...] Visto che il Tar non concesse la sospensiva, il Comune procedette comunque a rimuovere i sacchi delle polveri dei fumi di acciaieria. Ma oggi questa vittoria fornisce all’Ente la possibilità di rivalersi sulla società chiedendo alla Cogne un risarcimento dei danni, economici, subiti dalla mancata rimozione dei rifiuti. Resta in piedi, in attesa di sentenza, il ricorso presentata da un’altra delle ditte coinvolte dall’ordinanza (segue).

Raffaella Di Claudio

Commenti sul ritiro dell'ordinanza per il cambio regione

dal sito de "Il Messaggero"

Per una maggioranza che oggi certificherà di essersi sbagliata o comunque di aver cambiato idea sull’opportunità del referendum secessionista, c’è una minoranza, quella capitanata da Francesco Urbanetti, che contestò sin dall’inizio l’operazione e che resterà anche questo pomeriggio della stessa opinione. Si annuncia caldo il consiglio comunale di Magliano, convocato oggi pomeriggio a palazzo Vannicelli. All’ordine del giorno il dietro front della squadra di Graziani che prima ha descritto il referendum per il passaggio di Magliano in Umbria come rimedio contro tutti i mali inflitti dalla Regione Lazio, poi ha sostenuto che fosse un’arma per far cambiare idea alla presidente Polverini e salvare il “Marini”, quindi ci ha ripensato, mettendone in dubbio lo svolgimento proprio nel giorno in cui ne erano state ufficializzate le date. Oggi con una delibera di autotutela, il sindaco chiamerà il consiglio a revocare l’atto con il quale a novembre fu indetto il referendum secessionista.
In quell’occasione la minoranza di Rinnovamento democratico, che aveva contestato i modi e i tempi dell’iniziativa, si astenne. Che farà oggi? I consiglieri di opposizione non lo dicono (segue).

martedì 22 marzo 2011

Ritirata l'ordinanza per il referendum sul cambio regione


Sparata via anche l'ultima cartuccia strategica. Il comune batte in ritirata e il referendum viene revocato anche prima del termine del 1° aprile, data di chiusura ufficiale dell'ospedale Marini.

dal sito de "Il Messaggero"

Se il Comune capisce che non può andare a buon fine, allora, nonostante l’apertura dei comizi elettorali, il referendum può essere ritirato. E così, come conferma anche la Prefettura, la giunta di Magliano batte in ritirata. Per evitare l’insuccesso alle urne e un inutile aggravio di spesa, domani revocherà con una delibera di autotutela l’atto col quale era stato indetto il referendum secessionista. «Manca l’appoggio politico - dice il sindaco Alfredo Graziani - se il Pd locale ci avesse appoggiato, lo avrebbero seguito sia quello provinciale che quello umbro. E invece siamo stati lasciati soli. E poi, visto mai che la presidente Polverini apprezzi e decida venerdì di salvare l’ospedale?». Va bene essere ottimisti, ma così non sarà troppo?

Raffaella Di Claudio

Segnalazioni dei lettori: stanziati 20 milioni per l'edilizia scolastica

 
Sarebbe più che opportuno cogliere questa occasione, al fine di recuperare un importante edificio storico, e risolvere una questione urgente che va avanti già da un anno, ossia quella delle trutture scolastiche per gli istituti di Magliano.

Assegnati 20 milioni per l'edilizia scolastica. Alle regioni le risorse 2011 per l'adeguamento antisismico e la costruzione di nuove scuole.

Sono stati assegnati alle regioni 20 milioni di euro, relativi all'annualità 2011, per la realizzazione di interventi infrastrutturali nelle scuole. Lo prevede l'OPCM(Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri) n.° 3927 del 2 marzo 2011. Le quote maggiori vanno alla Campania, alla Sicilia, al Lazio (2 milioni 137mila euro). Con la stessa OPCM le risorse relative agli anni 2009 e 2010 vengono revocate alle regioni che non le hanno utilizzate e riassegnate ad altre regioni. In questo modo il Lazio recupera 1 milione e 300mila euro delle due annualità precedenti. Per poter utilizzare i fondi stanziali, ciascuna regione dovrà trasmettere al Dipartimento della Protezione Civile, entro novanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta dell'Ordinanza (ossia entro il 12 giugno 2011) un piano degli interventi di adeguamento o di nuova edificazione degli edifici scolastici che intende realizzare, indicando un ordine di priorità.

lunedì 21 marzo 2011

Discarica a Borghetto: respinto il progetto dalla Regione


L'istanza per la realizzazione di una discarica di rifiuti presentata dalla Moltalto Contact in località Piano Lucciano, presso Borghetto, è stata bloccata dalla Regione Lazio. Arriva finalmente una buona notizia per la tutela del nostro territorio, che oltre al depauperamento dei servizi sanitari, il rischio nucleare sempre in allerta, aveva da temere la realizzazione di una discarica a pochi chilometri. Fortunatamente, la presenza dei vincoli paesaggistici previsti dal Piano territoriale e l'opposizione dei comuni e dei cittadini ha bloccato l'operazione.

Altre info su CivitaNews

domenica 20 marzo 2011

Ecco la sanità della Polverini: camper per la campagna "Mi state a cuore"

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

In città, nelle tre tappe dei camper in sosta al mercato rionale Sojourner prima e in piazza Mariano Vittori dopo, le visite gratuite sono state 212, tra cui, in particolare, visite internistiche, dermatologiche e misurazioni della pressione arteriosa. Nel mercato del capoluogo reatino, piazza Vittori, la campagna “Mi state a cuore” tornerà lunedì 21 marzo, dalle ore 9 alle 17. Ai cittadini che effettueranno le visite sarà consegnato inoltre un vademecum, realizzato per l'occasione, con consigli utili per la salute degli over 50. Per tutte le informazioni su luoghi e orari è possibile consultare il sito www.regione.lazio. A snocciolare i numeri dell’iniziativa “Mi state a cuore - 50... e oltre”, fortemente voluta dalla presidente Renata Polverini, è la Regione Lazio che rende noto come siano oltre 3.500 le visite gratuite effettuate in tutto il territorio nazionale dall’inizio della campagna rivolta ai cittadini over 50. "Questi numeri confermano che stiamo operando bene e abbiamo intrapreso la strada giusta”, ha affermato la presidente.

sabato 19 marzo 2011

Scambio culturale dei ragazzi di Magliano con un liceo tedesco


Il treno per Giessen ha lasciato il binario e si allontana agli occhi, che velati di lacrime, salutano ancora festosi.     "See you in Germany! Have a good travel! I miss you terribly!". I ragazzi maglianesi salutano i liceali tedeschi con i quali hanno condiviso sei giorni e cinque notti per lo scambio interculturale. Dodici di loro, i più grandi, sanno che a fine mese li rivedranno e potranno ripetere l’esperienza in terra teutonica.


E' questa l'emozione e l'esperienza sorta grazie alla progettazione e realizzazione anche nel nostro comune dello strumento dello scambio culturale, conclusosi due settimane orsono. Lo scambio è stato organizzato dall'Istituto scolastico maglianese con il liceo di Giessen, città tedesca, poco distante da Francoforte.
Il progetto nasce dall’Associazione Intercultura ed è stato fortemente voluto dalla dirigenza scolastica, l’Amministrazione comunale e l'insegnante Laura Scanu che accompagnerà, a fine mese, i nostri ragazzi in Germania.
Nell’ultima settimana di marzo, precisamente dal 28 al 1 aprile, 12 alunni delle scuole superiori che hanno aderito al progetto si recheranno in terra teutonica per condividere una bella esperienza di vita.



Ennesima buca della Polverini

dal sito de "Il Messaggero"

Per l’ennesima volta l’appuntamento del primo cittadino di Magliano, Graziani, è depennato dall’agenda della presidente Renata Polverini. Accompagnato dal senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl), Graziani, che alla vigilia dell’incontro si era detto “speranzoso”, avrebbe dovuto incontrare la governatrice ieri sera alle ore 19, ma un nuovo imprevisto ha fatto slittare la riunione nella quale la presidente dovrebbe chiarire se esiste qualche margine di miglioramento rispetto alle disposizioni contenute nell’atto aziendale della Asl di Rieti. Accanto agli avvisi di mobilità che riguardano 45 infermieri con contratto a tempo indeterminato, al trasferimento di tutti i lavoratori precari ed interinali all’ospedale de Lellis di Rieti, c’è un avviso che cancella definitivamente l’immagine e la funzione attuale del nosocomio (segue).

venerdì 18 marzo 2011

Addio al pronto soccorso: arriva il primo intervento

L'azienda USL di Rieti sta provvedendo ad organizzare il punto di primo intervento. Il pronto soccorso ufficialmente non c'è più.

"Avviso riservato ai medici di medicina generale per prestazioni da rendere presso il punto di primo intervento presso la struttura sanitaria distrettuale di Magliano Sabina con possibile utilizzo anche nell'ambito della degenza infermieristica.

Il punto di primo intervento sarà attivo tutti i giorni - festivi inclusi - con orario h24 e l'attività medica verrà prestata mediante turnazioni di 12 ore (08:00 - 20:00 e 20:00 - 08:00) sulla base di calendari predisposti dal coordinatore."


Altre info del documento dell'azienda sanitaria dal blog "Magliano democratica".

Il Marini chiude: problemi per infermieri e cittadini

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Un intervento urgente del direttore generale della Asl, Gianani, e della presidente della Regione, Polverini, rispetto alla “discriminazione” alla quale l'avviso di mobilità interno espone il personale infermieristico specializzato in servizio all'ospedale “M. Marini” di Magliano e alle dotazioni organiche che sarebbero insufficienti. E' quanto chiesto dalla segreteria territoriale della Federazione sindacati indipendenti Lazio nord. Rispetto alla mobilità, come già lamentato dal personale infermieristico di Magliano, l'avviso, si legge nella lettera, espone "il personale della struttura di Magliano a discriminazioni senza considerare le professionalità acquisite negli anni". La mobilità, infatti, riguarderebbe solo 4 dei servizi presenti all'ospedale Marini, quelli cioè che saranno dismessi dal primo aprile, quando l'ospedale sarà riorganizzato in punto di degenza infermieristica e di primo intervento. "Facciamo presente - prosegue la lettera - che la Fsi non era presente all'incontro dei sindacati del 10 marzo quando Fials, Cisl, Uil e Cgil sembrerebbero aver accettato come detta mobilità venga posta in essere solo per gli operatori sanitari di Magliano e solo per i 4 servizi dismessi". L'organizzazione sindacale si pone dunque dalla parte delle infermiere di chirurgia, medicina, pronto soccorso e sala operatoria, che vorrebbero che la mobilità riguardasse tutto il personale sanitario della Asl. "Vorremmo capire - proseguono - per quale motivo un sanitario con svariati anni di servizio presso la struttura di Magliano debba essere trasferito rispetto ad altro personale, con pochi anni di servizio, presente in altre strutture sanitarie della Asl di Rieti". Rispetto poi al numero degli infermieri necessari nella rimodulata struttura, secondo la Fsi mancherebbero almeno 12 unità per garantire i servizi presso la degenza infermieristica, il primo intervento, la dialisi e il servizio ambulatoriale di gastroenterologia ed endoscopia digestiva.

dal sito de "Il Messaggero"

Come tra il Cinquecento e l’Ottocento, a Roma al collo della statua di Pasquino venivano appesi messaggi satirici all’indirizzo dei personaggio pubblici dell’epoca, nella notte tra martedì e mercoledì, i muri, gli alberi e le saracinesche di Magliano hanno ospitato pungenti pasquinate. Decine e decine di manifesti anonimi che recitavano così: «La fine dell’ospedale. Ultimo atto di una tragedia annunciata. 1940: inaugurato il Marzio Marini e tolta la fontana dalla piazza. 2011: inaugurata la nuova fontana e tolto i Marzio Marini. Contenti»? (segue).

giovedì 17 marzo 2011

Viva l'Italia!



Marzo 1821
A. Manzoni

Soffermàti sull’arida sponda,
Vòlti i guardi al varcato Ticino,
Tutti assorti nel novo destino,
Certi in cor dell’antica virtù,
Han giurato: Non fia che quest’onda
Scorra più tra due rive straniere;
Non fia loco ove sorgan barriere
Tra l’Italia e l’Italia, mai più!

L’han giurato: altri forti a quel giuro
Rispondean da fraterne contrade,
Affilando nell’ombra le spade
Che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno stretto le destre;
Già le sacre parole son porte:
O compagni sul letto di morte,
O fratelli su libero suol.

Chi potrà della gemina Dora,
Della Bormida al Tanaro sposa,
Del Ticino e dell’Orba selvosa
Scerner l’onde confuse nel Po;
Chi stornargli del rapido Mella
E dell’Oglio le miste correnti,
Chi ritogliergli i mille torrenti
Che la foce dell’Adda versò,

Quello ancora una gente risorta
Potrà scindere in volghi spregiati,
E a ritroso degli anni e dei fati,
Risospingerla ai prischi dolor:
Una gente che libera tutta,
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.

Con quel volto sfidato e dimesso,
Con quel guardo atterrato ed incerto,
Con che stassi un mendico sofferto
Per mercede nel suolo stranier,
Star doveva in sua terra il Lombardo;
L’altrui voglia era legge per lui;
Il suo fato, un segreto d’altrui;
La sua parte, servire e tacer.

O stranieri, nel proprio retaggio
Torna Italia, e il suo suolo riprende;
O stranieri, strappate le tende
Da una terra che madre non v’è.
Non vedete che tutta si scote,
Dal Cenisio alla balza di Scilla?
Non sentite che infida vacilla
Sotto il peso de’ barbari piè?

O stranieri! sui vostri stendardi
Sta l’obbrobrio d’un giuro tradito;
Un giudizio da voi proferito
V’accompagna all’iniqua tenzon;
Voi che a stormo gridaste in quei giorni:
Dio rigetta la forza straniera;
Ogni gente sia libera, e pera
Della spada l’iniqua ragion.

Se la terra ove oppressi gemeste
Preme i corpi de’ vostri oppressori,
Se la faccia d’estranei signori
Tanto amara vi parve in quei dì;
Chi v’ha detto che sterile, eterno
Saria il lutto dell’itale genti?
Chi v’ha detto che ai nostri lamenti
Saria sordo quel Dio che v’udì?

Sì, quel Dio che nell’onda vermiglia
Chiuse il rio che inseguiva Israele,
Quel che in pugno alla maschia Giaele
Pose il maglio, ed il colpo guidò;
Quel che è Padre di tutte le genti,
Che non disse al Germano giammai:
Va’, raccogli ove arato non hai;
Spiega l’ugne; l’Italia ti do.

Cara Italia! dovunque il dolente
Grido uscì del tuo lungo servaggio;
Dove ancor dell’umano lignaggio
Ogni speme deserta non è;
Dove già libertade è fiorita,
Dove ancor nel segreto matura,
Dove ha lacrime un’alta sventura,
Non c’è cor che non batta per te.

Quante volte sull’Alpe spiasti
L’apparir d’un amico stendardo!
Quante volte intendesti lo sguardo
Ne’ deserti del duplice mar!
Ecco alfin dal tuo seno sboccati,
Stretti intorno a’ tuoi santi colori,
Forti, armati de’ propri dolori,
I tuoi figli son sorti a pugnar.

Oggi, o forti, sui volti baleni
Il furor delle menti segrete:
Per l’Italia si pugna, vincete!
Il suo fato sui brandi vi sta.
O risorta per voi la vedremo
Al convito de’ popoli assisa,
O più serva, più vil, più derisa
Sotto l’orrida verga starà.

Oh giornate del nostro riscatto!
Oh dolente per sempre colui
Che da lunge, dal labbro d’altrui,
Come un uomo straniero, le udrà!
Che a’ suoi figli narrandole un giorno,
Dovrà dir sospirando: io non c’era;
Che la santa vittrice bandiera
Salutata quel dì non avrà.



mercoledì 16 marzo 2011

Inaugurata la Fontana

(per tutte le immagini il blog "Magliano Insieme")

No bipartisan al rischio nucleare

dal sito de "Il Messaggero"

L’incubo nucleare che sta investendo il Giappone riaccende le paure. Anche in Provincia di Rieti. Il gruppo del Partito democratico alla Camera in una interrogazione dell’ultim’ora ha riacceso i riflettori sull’esistenza di una mappa di siti nucleari. La mappa fa riferimento ad un un elenco stilato nel 1979 dal Comitato nazionale per l’energia nucleare. Nel documento, tra i 45 siti ritenuti idonei per ospitare centrali termonucleari, sarebbe segnalata anche la zona di confluenza tra il fiume Tevere e il Nerva, situata in provincia di Viterbo, ma vicina al comune di Magliano Sabina. All’ipotesi circolata già due anni fa quando l’elenco trapelò dal decreto Sviluppo del Governo, l’allora sindaco di Magliano Sabina, Angelo Lini, si era espresso con parere negativo, contestando sia la scelta del nucleare, sia la possibilità che in una zona a vocazione turistica e incontaminata potesse sorgere un impianto simile. Oggi la contrarietà è rimasta invariata. Un secco “no” arriva sia dall’attuale primo cittadino Alfredo Graziani, che due anni fa si era già opposto all’idea dai banchi della minoranza in cui sedeva, sia dall’attuale opposizione di centrosinistra che con il segretario del Pd, Francesco Di Basilio, boccia con forza l’ipotesi (segue).

Raffaella Di Claudio

Al Marini hanno già tolto tutto

dal sito de "Il Messaggero"

Manca solo che venga affisso il cartello “chiuso”. Non serve aspettare che arrivi il primo aprile quando verranno bloccati i ricoveri per urgenza, l’ospedale “Marzio Marini” non è già più tale. Basta guardare nella bacheca per capire che la smobilitazione, cominciata qualche mese fa con il prelevamento delle strumentazioni dalle sale operatorie, ha raggiunto anche il personale. Sono stati affissi tre avvisi che annunciano l’apertura dei bandi di mobilità. In ballo ci sono 39 posti per infermieri, quattro per infermieri generici e due per ausiliari. E solo 12, dieci nella degenza infermieristica e due nella dialisi, verranno ricollocati a Magliano Sabina. Trentatre saranno invece destinati ad altre strutture: dal De Lellis di Rieti ad altri ospedali sempre ricadenti all’interno della Regione. Per il personale precario e interinale invece non c’è scelta: saranno tutti trasferiti a Rieti.Inutile dire che a Magliano, tra i dipendenti si sia scatenato il caos (segue).

martedì 15 marzo 2011

"Riconosco il grande impegno di Melilli"

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Incomprensioni e strumentalizzazioni. Sintetizza così, il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani la vicenda che ha portato il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, a fare alcune precisazioni in merito alle accuse a lui rivolte da “qualche focoso amministratore” di Magliano rispetto a sue presunte mancanze. Le accuse rivolte all’inquilino di Palazzo Dosi mettono in dubbio il suo impegno per la salvezza del Marini e il mancato sostegno alle ragioni che hanno portato l’amministrazione di Magliano Sabina a richiedere un referendum per il passaggio in Umbria. “Polemiche di basso profilo”, le aveva bollate il presidente Melilli, e ieri il sindaco Graziani ha voluto dire la sua in proposito. “L’amministrazione - ha sottolineato - non ha mai detto che il presidente della Provincia non si è adoperato per l’ospedale. Rispetto al referendum, poi, è stato detto soltanto che dalle dichiarazioni del presidente era emersa la volontà di dare seguito a un’azione forte e di protesta simile che coinvolgesse l’intero territorio provinciale. Al contrario riconosciamo a lui il grande impegno e il lavoro svolto per la causa maglianese così com’è stato riconosciuto al senatore Angelo Maria Cicolani e al consigliere regionale del Partito democratico, Mario Perilli. E per questo colgo l’occasione per ringraziarli tutti (segue).

Sara Pandolfi

Siti nucleari: citato anche Magliano

dal sito "TusciaWeb"

Il gruppo Pd alla Camera ha presentato un'interrogazione, denunciando l'esistenza di una mappa di siti nucleari, finora tenuta riservata dall'esecutivo. L'elenco da cui emergono i possibili siti è un documento del Cnen datato 1979.

- A Montalto di Castro e tra Magliano Sabina e Orte, nella zona di confluenza tra Nera e Tevere.

- Alle porte della Tuscia un'altra area è quella nella zona costiera di Grosseto e a nord e a sud del Monte Argentario.

- Nel Lazio un'altra area sarebbe stata individuata a Borgo Sabotino, in provincia di Latina.

lunedì 14 marzo 2011

Melilli: "La provincia di Rieti non è mia proprietà"

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

I malesseri del territorio di Magliano e di alcuni suoi amministratori suscitano la reazione del presidente della Provincia, Fabio Melilli che, chiamato in causa in più occasioni, mette un punto a quanto in corso. “Alcuni esponenti dell’amministrazione comunale - dichiara Melilli - non perdono occasione per attribuire al presidente della Provincia non si sa bene quali responsabilità sulla vicenda dell’ospedale (segue).

dal sito de "Il Messaggero"

Da Magliano, sindaco Graziani e assessore Ruggeri continuano a provocarlo, e alla fine Fabio Melilli, sbotta e non fa sconti. «Mi si accusa di non aver colto l’occasione dell’indizione del referendum per portare tutta la provincia in Umbria – ha esordito il presidente della Provincia-, come se la provincia di Rieti fosse proprietà del suo presidente (segue).

Marini, Melilli: "Non attribuire responsabilità a chi non ne ha"

dal sito de "Il Giornale di Rieti"

«Alcuni esponenti dell'amministrazione comunale di Magliano non perdono occasione per attribuire al presidente della Provincia non si sa bene quali responsabilità sulla vicenda dell'ospedale. Credo di aver avuto sempre il massimo rispetto per i rappresentanti delle comunità locali e non mi farà cambiare idea qualche polemica di basso profilo, Penso però che qualche precisazione vada fatta». È quanto dichiara il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli.

«Mi si accusa di non aver colto l'occasione dell'indizione del referendum per 'portare tutta la provincia in Umbria', come se la provincia di Rieti fosse proprietà del suo presidente. Ho denunciato i disagi che stiamo vivendo nel rapporto con la Regione con estrema chiarezza - spiega il presidente Melilli - ed ho chiesto all'intera classe dirigente della provincia una riflessione su un tema che investe il futuro delle nostre comunità. La stessa riflessione che si sta svolgendo a Latina e a Frosinone. Penso che siamo solo all'inizio ed è bene che se parli. La scelta di una diversa collocazione può anche essere compiuta ma a farla deve essere l'intera comunità provinciale e non possiamo correre il rischio che una parte di essa, posta di fronte alla scelta, decida di optare per altre Regioni».

«Forse - aggiunge Melilli - sfugge a qualche politico maglianese che una parte della nostra comunità provinciale, nonostante siano passati più di ottanta anni, ha solide radici abruzzesi e, visto il rischio che abbiamo corso rispetto all'abolizione delle piccole province, il meccanismo potrebbe dar luogo ad una frantumazione che sarebbe inevitabilmente l'anticamera della scomparsa. Per questo continuo a ritenere il tema sicuramente attuale ma credo che il nodo possa essere sciolto solo da una condivisione pressoché totale delle nostre comunità e delle forze economiche e sociali».

«Mi si accusa poi di non aver lavorato abbastanza per la salvezza del Marini. Penso invece di aver fatto tutto quello che era possibile. E' noto a tutti che la Presidente della Regione ha scelto di dialogare soltanto con i Sindaci non ritenendo le Province competenti per materia. Ritengo profondamente sbagliata tale scelta ma tant'è. Peraltro non mi pare di aver registrato grandi solidarietà su questo versate mentre non ho esitato ad affiancare il Comune di Magliano al Tar (e non eravamo molti quel giorno, come non eravamo molti nella vicenda dei caselli). Sono infatti convinto che la politica un'amministrazione la debba fare con gli atti e non solo con le parole».

«In merito alla trattativa che si sta conducendo, visto l'atteggiamento della Regione, penso che il referendum sia stato un errore grave che l'amministrazione di Magliano ha scelto di compiere in solitudine, senza consultare nessuno e che non ha reso più forte la sua legittima rivendicazione, come penso sia stato un errore salire sui palchi e inveire contro la Presidente all'indomani della sostituzione dell'assessore Cicchetti. Mi piacerebbe sapere perché la Presidente della Regione sembra provare un certo fastidio a ragionare con i rappresentanti di Magliano mentre apre spiragli in altri luoghi della Regione. Su questo - conclude Melilli - dovrebbe interrogarsi qualche focoso amministratore di Magliano evitando di cadere nel ridicolo attribuendo responsabilità a chi non le ha».

domenica 13 marzo 2011

"Se l'ospedale chiude, sarà referendum"

dal sito de "Il Messaggero"

«Se la presidente Polverini non ci dà niente, e quindi non salva l’ospedale, facciamo il referendum, altrimenti, no». L’ha detta davanti alla cittadinanza, al teatro Manlio, quindi c’è da credere che sia la risposta definitiva del sindaco di Magliano, Alfredo Graziani rispetto alle domande relative al referendum. Anche perché da ieri, con l’apertura dei comizi elettorali da parte della Prefettura che ha reso nota la data del referendum (15 e 16 maggio) con un comunicato ufficiale, la strada è segnata: il referendum non può più tornare indietro. Le possibilità sono solo due: fare in modo che il quesito non raggiunga il quorum o bloccare l’iter all’indomani del voto. Venerdì pomeriggio il clima al teatro Manlio non era dei più distesi. Per stessa ammissione del primo cittadino, che attorniato da tutta la maggioranza ha parlato dal palco, «gli animi erano caldi, giustamente» (segue).

sabato 12 marzo 2011

50 anni di professione forense per Renzo Bonamici

dal sito de "Il Messaggero"

L’avvocatura reatina festeggia un’altra toga d’oro: è Renzo Bonamici, 81 anni, storico legale di Magliano Sabina, che domani taglierà il traguardo del mezzo secolo di professione. Iscrittosi all’Ordine il 13 marzo 1961, durante la sua lunga attività forense (oggi proseguita con il figlio Marco, anche lui apprezzato penalista e civilista), ha svolto per dieci anni le funzioni di vice pretore onorario a Poggio Mirteto. Figura di riferimento dell’avvocatura sabina, Renzo Bonamici è stato anche consigliere comunale a Magliano per due mandati.

E la Polverini rinvia...

dal sito de "Il Messaggero"

Incontro che vai rinvio che trovi. Ieri è stata una giunta regionale convocata all’ultimo minuto e non rimandabile a spingere la presidente Renata Polverini a lasciare ancora una volta il sindaco Alfredo Graziani ad attendere fuori dalla porta del suo ufficio. Per parlare delle sorti dell’ospedale “Marzio Marini”, sebbene queste siano state ormai tracciate dall’atto aziendale del manager Rodolfo Gianani che a partire dal primo aprile ne decreta la fine, bisognerà aspettare ancora. Forse, la governatrice riuscirà ad inserire la riunione con Graziani e il senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) tra gli impegni di venerdì prossimo. Ma nessuno ormai si azzarda a dirlo con certezza. All’inizio della prossima settimana si saprà se la riunione potrà avere luogo (segue).

venerdì 11 marzo 2011

Verso la chiusura del Marini: personale ricollocato a Rieti

dal sito de "Il Messaggero"

Ora manca sola la parola fine. Le bozze dell’ultimo capitolo, quello avente per titolo “Chiusura del Marini”, sono state licenziate ieri. E confermano in pieno le anticipazioni di stampa: il Marini di Magliano sarà riconvertito - parola dolce quanto ingannevole in questo caso - a partire dal 1 aprile. Il personale medico ed infermieristico sarà quindi ricollocato su servizi e strutture del De Lellis, attualmente chiuse o in sofferenza di organico. L’informativa è stata comunicata ieri dai vertici dell’Asl ai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil. Si tratterà di una riconversione graduale, almeno secondo i piani, che coinvolgerà dapprima il pronto soccorso, che verrà chiuso e trasformato in punto di primo soccorso con gestione da parte dei medici di medicina generale. Gli stessi che si occuperanno anche della gestione dei 15 posti letto infermieristici.
Ricapitolando: niente posti letto per acuti, niente ricoveri, neanche in regime d’urgenza, se non nella prima fase della riconversione stessa. Per i casi gravi, quelli che necessitano di una struttura ospedaliera vera e propria (interna alla macroarea di riferimento) sarà potenziata la rete d’emergenza locale, mentre una “navetta” sarà istituita per i trasferimenti dei pazienti bisognosi di cure, dalla struttura sabina al De Lellis (segue).

dal sito de "Il Messaggero"

Sarà perché oggi il sindaco Alfredo Graziani deve incontrare la presidente Renata Polverini che scioglierà la prognosi sul destino del “Marini”. O sarà perché, dopo gli incidenti diplomatici registrati nell’ultima settimana (vedi le perplessità esternate sul referendum secessionista e la smentita da parte della Regione Umbria di presunti contatti con la presidenza) è meglio non rischiare oltre. Sarà quel che sarà, ma Graziani nonostante le notizie poco rincuoranti provenienti dalla riunione tra i sindacati e i vertici della Asl, non si abbatte. «Aspettiamo l’esito dell’incontro di domani (oggi, ndr) poi vediamo - ha detto tranquillo il sindaco che oggi pomeriggio sarà al teatro Manlio per aggiornare i cittadini sugli ultimi eventi l- se andrà male ci resta sempre il ricorso per l’annullamento del decreto 80 da presentare al Consiglio di Stato e il referendum». Nuovo colpo di scena: Graziani ci ripensa ancora e rimette in pista il referendum (segue).

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Primo aprile amaro per l’ospedale “Marzio Marini” di Magliano Sabina. Era già tutto scritto da un pezzo, ma fa impressione ugualmente prendere coscienza che le cose cambieranno e di molto, di qui a breve, per la  sanità reatina. A partire da quella data, innanzitutto, niente più ricoveri, mentre il pronto soccorso garantirà  solo le urgenze interne, quelle cioè legate ai pazienti ospedalieri, fino alla totale dismissione dei ricoverati. Nel  frattempo si lavora per approntare il protocollo con i medici di famiglia: è a loro che nel prossimo futuro sarà demandato il funzionamento del punto di primo soccorso, che sarà dotato di una navetta per assicurare il trasporto in altre strutture sanitarie qualora dovesse rendersi necessario il ricovero; in caso di urgenze si farà riferimento al 118. Queste e altre ancora sono le notizie - di cui si sapeva già da tempo - confermate ieri dalla direzione della Asl reatina ai segretari sindacali del comparto.

giovedì 10 marzo 2011

Assemblea pubblica sull'ospedale

mercoledì 9 marzo 2011

Operai di Terni sfilano a Magliano, direzione Roma

dal sito "Terninrete" e "Ansa"

Di nuovo in marcia verso Roma, stamani, i 35 lavoratori che partecipano alla maratona del polo chimico ternano organizzata a sostegno della vertenza aperta per salvare la Lyondell Basell.
La carovana ha trascorso la notte a Civita Castellana utilizzando alcuni camper al seguito. Ieri i lavoratori sono stati accolti calorosamente nel paese in festa per il carnevale. Sono stati fatti sfilare in mezzo ai carri allegorici.
Stamani e' ripartita per raggiungere Rignano Flaminio percorrendo la Flaminia lungo la quale sono stati numerosi gli attestati di solidarieta'. In serata gli operai saranno a Castel Giubileo da dove domani ripartiranno per raggiungere Roma.

martedì 8 marzo 2011

Rinviato l'ultimo incontro Polverini-Graziani

dal sito de "Il Messaggero"

Doveva essere ieri pomeriggio poi un impegno dell’ultima ora della presidente Renata Polverini, di quelli che, quando si tratta di parlare di Magliano, purtroppo capitano spesso, ha impedito che si svolgesse. Il sindaco Alfredo Graziani e il senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) ci riproveranno nel fine settimana (forse venerdì, ma non è detta ancora l’ultima parola) ad incontrare la governatrice del Lazio per capire, definitivamente, quale destino toccherà all’ospedale “Marzio Marini”. Il 28 febbraio nella riunione durata circa 45 minuti, la presidente era apparsa disponibile ad ascoltare le istanze poste dal sindaco Graziani rispetto alle sorti del nosocomio. Quindi, la Polverini aveva chiesto qualche giorno per confrontarsi con i tecnici e ragionare sulla possibilità di concedere qualcosa in più a Magliano. Che nessuno si attenda miracoli, però. I margini di trattativa, nonostante la maggiore disponibilità mostrata dalla Polverini, sono strettissimi. I pasticci che sta facendo la maggioranza maglianese, che dopo mesi di battaglie pro Umbria ha messo in dubbio il referendum secessionista tanto agognato e annunciato, con contatti seccamente smentiti dalla Regione Umbria, non aiutano. Soprattutto dal punto di vista della credibilità. (rdc)

lunedì 7 marzo 2011

In futuro, sanità "ambulante"?

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Il dottor Alfonso Tesoriere, direttore provinciale del 118, è molto preoccupato: “Con l'annunciata chiusura dell'ospedale di Magliano Sabina, che, dal primo aprile, dovrebbe seguire la chiusura del pronto soccorso, non credo che potremmo fornire la forte domanda che al 118 proviene da un'area tiberina dove sono presenti ben 47 mila abitanti”. Subito è scattata la richiesta all’Ares regionale per tre nuove ambulanze e un’automedica per bilanciare la chiusura del “Marini” e quindi poter seguitare a soddisfare la vasta domanda che proviene da quella fascia tiberina. Un 118 che, con le sue 11 postazioni territoriali e 2 ambulanze, produce ben 10mila prestazioni l’anno con una media di circa 850 al mese. L'annunciata chiusura dell'ospedale maglianese, salvo improvvisi ripensamenti da parte della Regione, crea senz'altro un vuoto di abitudini, di cui l'ospedale sotto casa non è che un aspetto.

dal sito "Irispress"

ROMA, 7 MAR - “Per la sanità reatina la Polverini propone una cura africana, camioncini al posto di ospedali. E’ indubbio che nel deserto sono più utili. Dopo il decreto 80, infatti, la sanità in questa provincia è esattamente una landa desolata."
Lo dichiarano attraverso una nota congiunta i consiglieri regionali Esterino Montino e Mario Perilli.
"E così arriva quella ambulante - continuano i due consiglieri - come se il diritto alla salute fosse una porchetta di Poggio Bustone. Questa dei camper, più che un’iniziativa innovativa, è un insulto organizzato. I cittadini di Rieti e della Provincia come quelli di Magliano Sabina vogliono, perché è un loro diritto, la sanità vera, vogliono ospedali aperti e funzionanti, poliambulatori, dotazioni tecnologiche pari a quelle di cui usufruiscono tutti i cittadini del Lazio. Vogliono che sia rispettata la loro dignità e non camper travestiti da ambulatori dove si offre di tutto e di più, esattamente come al mercato settimanale. Io credo che nemmeno nell’Africa più profonda esistano cittadini con l’anello al naso disponibili a farsi incantare da queste trovate offensive e carnevalesche”.

Polisportiva Maglianse - cena sociale del settore calcio

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domenica 6 marzo 2011

Sempre più ipotesi secessione per tutta la provincia reatina

dal sito de "Il Giornale di Rieti"

È ormai sempre più diffusa, trasversalmente, tra la pubblica opinione di questo nostro disastrato territorio, l'esigenza di giungere ad un mutamento amministrativo e questo convincimento "secessionista" ha pervaso anche me.

La distanza dalla capitale appare ormai incolmabile con, da un lato, una realtà, come quella "romana", centripeta atavicamente, famelicamente e ad ogni livello (pensate che, al netto di valutazioni di convenienza politica, non è stata concessa a Milano neanche la sede della commissione di controllo sulle società quotate in borsa, che pure ne avrebbe, diciamo così, qualche titolo morale!), dall'altro la pochezza di un ceto politico, il nostro, senza distinzione di colorazione politica, incapace di "fare squadra" ed attento soltanto agli interessi di bottega ed alle sfrenate ambizioni personali invece che alle esigenze di un territorio estremamente debole sotto il profilo demografico ed economico.

E così, il caso del Terminillo, gestito in modo a dir poco dilettantesco (ricordate le raccomandazioni di Epifani?) diventa emblematico di una situazione di totale degrado, anche se poi i casi paradigmatici di mala gestione sono innumerevoli.

A proposito come è finito il contenzioso con Roma sull'indennizzo per l'utilizzo della nostra acqua? Si tratterebbe soltanto di affidarsi ad esperti, (veri però, non da strapazzo) di marketing territoriale per capire se la soluzione migliore sia quella "umbra" o quella "abruzzese".

Alberto Micheli

"Questione esclusiva tra Magliano e il Lazio"

dal sito de "Il Messaggero"

«Non previsto alcun incontro tra il sindaco di Magliano Sabina e la presidente della Regione Umbria, né con alcun membro della giunta regionale». Ma con chi ha parlato allora l’assessore Antonello Ruggeri? L’amministratore maglianese sembrava sicuro quando diceva che «avrei dovuto vedere oggi (venerdì, ndr) la presidente Catiuscia Marini, ma l’incontro è saltato ed è stato rimandato a lunedì (domani, ndr) o martedì». Poi è stato clamorosamente smentito da una nota della presidenza della Regione Umbria. Non bastava il polverone politico sollevato dal ripensamento del sindaco Graziani sull’opportunità di svolgere il referendum, ci voleva anche questo abbaglio. In più, la Regione Umbria fa sapere di non voler entrare nelle dinamiche che porteranno l’amministrazione maglianese a ritirare o meno il referendum. «Tale questione - si legge nella nota di Palazzo Donini - è di esclusiva competenza del comune di Magliano Sabina e della Regione Lazio». Insomma, il Comune il problema deve risolverlo da solo. (rdc)

dal "Giornale di Rieti"

Fanno scalpore le dichiarazioni pronunciate dal sindaco di Magliano Sabina Graziani rilasciate a un'agenzia giornalistica nazionale e pubblicate dal Giornale di Rieti. Conosciamo tutti le vicende sino ad oggi viste e vissute dalla popolazione maglianese e del territorio in merito all'ospedale. Conosciamo tutti la marcia verso l'Umbria voluta dal sindaco e l'incontro ai Berardelli (frazione maglianese in prossimità del confine umbro) con i suoi colleghi di Calvi e di Otricoli (segue).
Carlo Gasperini

sabato 5 marzo 2011

Precisazioni della Giunta umbra: nessun incontro con Magliano

(ASCA) - Perugia, 5 mar - In riferimento alle notizie apparse sulla stampa locale relative all'autorizzazione allo svolgimento del referendum nel Comune di Magliano Sabina per la consultazione popolare circa l'ipotesi di passaggio del Comune dalla regione Lazio all'Umbria, la Presidenza della Giunta regionale dell'Umbria evidenzia in una nota che la questione e' di esclusiva competenza del Comune di Magliano Sabina e della Regione Lazio. Si precisa, inoltre, che non e' in programma alcun incontro tra il Sindaco del Comune di Magliano Sabina e la Presidente della Regione Umbria, ne' con alcun membro della Giunta regionale dell'Umbria.

Referendum: è dietrofront definitivo?

dal sito de "Il Messaggero"

E va a finire che è tutta colpa della politica. «Di quei politici - ha affermato Antonello Ruggeri - che prima hanno detto una cosa, sostenendo la necessità di indire il referendum per il passaggio in Umbria e poi ne hanno fatta un’altra. Primo fra tutti il presidente della Provincia, Fabio Melilli, che in consiglio provinciale a Magliano ha detto che l’intera provincia avrebbe dovuto lasciare il Lazio se la situazione non cambiava e poi ha portato avanti altre scelte. Solo il capogruppo del Pdl provinciale, Chicco Costini, ha tenuto fede a quanto aveva sostenuto in appoggio alla nostra decisione». Il dietrofront del sindaco Alfredo Graziani, nel giorno in cui sono state ufficializzate le date del referendum (15 e 16 maggio), ha spiazzato tutti. Anche i membri della sua squadra, pure se Ruggeri smentisce questa circostanza. Davanti all’eventuale cancellazione del referendum, che sarà decisa la prossima settimana dopo l’incontro con maggioranza, opposizione e tra l’assessore Ruggeri e la presidente della Regione Umbria che dovrebbe avvenire tra lunedì e martedì, la domanda sorge spontanea: come la prenderanno i cittadini? (segue).

venerdì 4 marzo 2011

Quale strategia ci allontana dall'Umbria?

Mi domando. Ma quale strategia è stata seguita per portare avanti il tema del Cambio Regione? Le recenti dichiarazioni del sindaco, sebbene possano palesare tutti i dubbi che anche nell'amministrazione si fanno pressanti in vista della decisione sul referendum, sembrano manifestare reale incertezza (a meno che ora, a meno di un mese dalla chiusura, si abbia un asso nella manica!?), e soprattutto, a mio parere, un pericoloso svarione strategico. Con queste dichiarazioni, per prima cosa, si presta il fianco alla Polverini, che se prima poteva temere una secessione di un proprio comune come arma contro il decreto 80, oggi sa chiaramente che quella dell'amministrazione è solo una boutade. E' vero che fino al oggi la governatrice sembra essersene fregata di ogni movimento popolare o pressione politica maglianese, ma scoprire tutte le carte non mi sembra affatto utile, in nessuna partita.

Inoltre, non ci potevate pensare prima? Se davvero si pensa che il cambio regione sia, indipendentemente dall'ospedale, una soluzione utile per il nostro paese, si va avanti e basta. Ma se invece si è usato questo argomento come mera forma di pressione per l'ospedale, perché andare tanto oltre, iniziando l'iter amministrativo e chiedendo addirittura il referendum? Forse si pensava che Melilli andasse avanti sull'onda dell'entusiasmo? Quale motivo avrebbe per fare questo, rischiare la sua rispettabile carriera politica con un referendum (incerto, se esteso a tutta la provincia)?

Emerge inoltre un altro problema (risaputo). C'è bisogno dell'appoggio di un partito o di un parlamentare che in parlamento faccia approvare la legge. E finora sembra che in molti si siano tirati indietro. Prima di iniziare l'iter amministrativo, non dopo, sarebbe stato necessario fare una consultazione con i diretti interessati. Inoltre, è tuttora necessario continuare a contattare tutti i possibili interessati, in tutto il territorio della regione Umbria (se si ha interesse ad andarci).

Ulteriore problema sono gli Lsu. Premesso che su questa questione sarebbe interessante andare a ricercare quale è stata la fonte dei problemi (cioè di chi l'ha creati e di chi l'ha inseriti così pletoricamente)... Mi domando: già adesso la regione Lazio provvede a fare proroghe di 6 mesi in 6 mesi, sperando che ogni volta rinnovi il "contratto" a questi "lavoratori-non-lavoratori" (perché se nella realtà lavorano, secondo la legge ricevono solo un sussidio, e non ricevono alcun contributo previdenziale: mi immagino infatti a 65 anni senza pensione quale possa essere la situazione di queste persone - alle quali consiglio, sebbene l'età renda difficile la cosa, di essere fautori del proprio destino e andare a cercarsi un lavoro per proprio conto, visto che la regione potrebbe non rinnovare all'infinito i rapporti lavorativi).
Pensiamo forse che si possa andare avanti così? Direi di no. Bisognerebbe intergrarli, si dice. Ma questa integrazione comporta un inserimento di personale generico in posizioni tecniche, a volte anche elevate, e ciò lo ritengo ingiusto nei confronti di persone professionalmente più preparate che fanno studi e concorsi per poter accedere alla PA in qualità di architetto, geometra etc. La soluzione è che non c'è soluzione. Il comune non può sobbarcarsi 34 lavoratori perché tra 5 anni chiunque amministra sarebbe messo nella condizione di non poter toccare nulla in bilancio. Bisognerebbe infatti pagare 400mila euro l'anno per i salari, che divisi per 4mila cittadini significa 100 euro ciascuno destinati a tale scopo. E allora? Allora innanzitutto è da mettere sotto accusa chi con le proprie scelte politiche ha creato una massa di lavoratori senza diritti, tolti dal mercato del lavoro ma mai inseriti nel vero mercato del lavoro.
Aggiungo come il sistema che si è creato sia diventato un sistema diabolico: con il combinato disposto del blocco delle assunzioni e la preferenza per gli Lsu, il comune di Magliano ha l'obbligo di dare preferenza a Lsu quando si liberano posti di lavoro (morte, pensionamento, dimissioni), avendo estrema difficoltà ad inserire personale direttamente preparato al compito che deve essere svolto (con un inevitabile rallentamento della macchina dei servizi della PA).
Come dicevo, non c'è una soluzione semplice. Gli Lsu si potrebbero riunire in cooperativa per fornire dei servizi esterni al comune (in questo caso sarebbero nel libero mercato della concorrenza). Oppure si dovrebbero inserire forzatamente nella macchina amministrativa, con le conosciute conseguenze per le casse comunali. Oppure rimangono nel limbo ogni sei mesi, aspettando che prima o poi vengano mandati a casa (è da anni che si parla di inserimento degli Lsu per poter eliminare questa forma deformata di lavoro). E se si cambia regione, non è detto che l'Umbria accolga questi lavoratori, per i quali il destino appare già qui nel Lazio incerto. Ma politicamente, immagino che ci siano differenze se li manda a casa il comune (non risolvendo il problema nella nuova regione) o lo faccia la regione Lazio; però nella sostanza nulla cambia.

Concludo ribadendo di essere a favore del cambio regione, malgrado tutto. Da ieri, oggi, anche domani. Molti sarebbero i vantaggi che avremmo un quella regione attenta al verde e alla riqualificazione dei centri storici, non romanocentrica, vicina nei servizi, vivibile. Ma che sia una cosa seria, in cui ci si crede veramente, non (solo) una mossa strategica per salvare l'ospedale (cosa, tra l'altro, fin qui, non riuscita).

Niccolò
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